Il treno della pace parte alle 19 del 19 settembre dalla Stazione Leopolda. Salire a bordo della serata a base di musica jazz non costa niente, se non il proprio contributo alla causa. “Take the peace train” è organizzata dal Jane Goodall Institute Italia, in occasione della Giornata mondiale della pace 2010, con il patrocinio del Centro UNESCO di Firenze, della Provincia e del Comune di Firenze.
JAZZ ITALIANO E DEL MONDO. La manifestazione ospiterà musicisti cari agli affezionati del jazz italiano, con la Big Band Camtet, diretta da Alessandro Fabbri – ospiti Barbara Casini, Michela Lombardi, Marco Bini e Diego Carraresi – e a quanti seguono la musica multietnica, con Musipolitana, la band diretta da Alessandro Di Puccio.
MUSICA PER UNA CASA. Il concerto è dedicato alla “Casa dei Bambini Sanganigwa” di Kigoma (Tanzania) mantenuta dal Jane Goodall Institute Italia. In particolare, i fondi raccolti saranno interamente devoluti al programma “case-famiglia” grazie al quale si vuole permettere ai bambini dell’orfanotrofio di vivere in vere case e non più in dormitori.
SCATTI DI PACE. Alla stazione Leopolda il treno della pace porta anche due mostre eccezionali: Sanganigwa, l’Africa vista attraverso l’obiettivo del fotoreporter Nicola Allegri; e Chimpanzees, immagini rare realizzate dalla stessa Jane Goodall nel Parco Naturale di Gombe, in Tanzania. Sarà inoltre proiettato il video documento “I bambini di Kigoma”, di Giuliana Palmiotta.
La serata sarà presentata dall’attrice Elsa Agalbato; interverranno Neliana Tersigni, per molti anni inviata della Rai nelle zone di guerra, e la Presidente del JGI Italia, Daniela De Donno.
SOSTEGNO AI BAMBINI. Il Jane Goodall Institute è un’organizzazione internazionale fondata nel 1977 dalla scienziata Jane Goodall, Messaggero di Pace per l’ONU, una delle più importanti figure scientifiche nel campo dell’etologia e delle attività in difesa della natura. La sede italiana dell’organizzazione opera in Italia e Tanzania per l’educazione ambientale e umanitaria e a sostegno dei bambini orfani per l’AIDS e di strada della poverissima regione di Kigoma.