giovedì, 25 Aprile 2024
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Alla scoperta dei segreti delle mummie precolombiane

I segreti delle mummie precolombiane conservate nel Museo di Anatomia umana ''Filippo Civinini'' dell’Università di Pisa saranno presto svelati da un team internazionale di ricerca.

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I segreti delle mummie precolombiane conservate nel Museo di Anatomia umana “Filippo Civinini” dell’Università di Pisa saranno presto svelati da un team internazionale di ricerca.

L’ACCORDO. Grazie a un accordo con la University of Huddersfield (Regno Unito) firmato lo scorso febbraio, i resti precolombiani risalenti a circa 700 anni fa e riconducibili alle culture Chimù e Chancay saranno analizzati con moderne tecniche d’indagine in grado di stabilire le cause della morte e rivelare dettagli sulle loro tradizioni e abitudini di vita. Lo studio sarà condotto dal professor Stefano Vanin della University of Huddersfield insieme a due sue collaboratrici, che effettueranno sui resti analisi di carattere entomologico: Vanin ha infatti raccolto parassiti e altri insetti presenti sui corpi prima e dopo la morte che saranno analizzati e classificati. In questo modo sarà possibile dare informazioni anche sulle caratteristiche sociali e sullo stato di salute dell’antica popolazione peruviana. E già arrivano i primi risultati: “Le prime osservazioni hanno permesso d’individuare una pulce e alcuni pidocchi – annuncia il professor Gianfranco Natale, docente di Anatomia Umana dell’Ateneo e direttore del museo – grazie a questo studio, si potrà stabilire se il bacillo della peste era presente nel continente americano anche in epoca precolombiana”.

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LE MUMMIE. Le mummie precolombiane del Museo di Anatomia umana sono tre (un bambino e due maschi adulti) e sono arrivate a Pisa nella seconda metà dell’Ottocento all’interno dei caratteristici fardos, contenitori di stoffa a vari strati in cui venivano riposti i corpi in posizione fetale. I defunti venivano fasciati in strati di tessuto che contenevano oggetti della vita quotidiana, come scarpe o oggetti di metallo, e anche frammenti di cibo.

A PISA. Molto affascinante è la storia del loro arrivo a Pisa: le mummie e le casse contenenti i corredi funerari oggi conservati nel museo fanno parte dei reperti raccolti in Sudamerica da Carlo Regnoli (1838-1873), medico pisano e docente di Oftalmoiatria che si distinse su vari fronti: come medico partecipò alla Terza Guerra d’Indipendenza curando i militari feriti e, appassionato di archeologia, compì ricerche sia in Egitto che in Sudamerica. Nel 1869 effettuò un’importante spedizione in Perù da dove riportò i vasi precolombiani, resti botanici, gli esemplari di mummie e i corredi funerari, poi donati al Museo di Anatomia umana.

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