Pochi istanti prima della celebrazione della messa due giovani avevano consegnato al Papa il dono della diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro contenente i soldi raccolti in tutte le parrocchie della provincia. Questo gesto è divenuto ormai un atto altamente simbolico che si ripete durante i viaggi papali e che si radica nella comunità cristiana fin dalle origini.
IL REGALO. Così come avveniva nella Chiesa nascente, quando ai piedi degli apostoli veniva deposto il ricavato della vendita dei beni, perché fosse distribuito a ciascuno secondo il bisogno, così anche la comunità aretina, cortonese e biturgense ha voluto donare al Papa in visita il ricavato di una grande colletta che si era svolta domenica 22 aprile, perché fosse destinato ad opere di carità. L’arcivescovo Riccardo Fontana aveva spiegato a suo tempo il gesto in una lettera ai parroci della comunità volendo sottolineare come la visita del Papa sarebbe stata un’occasione per fare festa senza però dimenticarsi dei più bisognosi. “Vogliamo fare un regalo ‘costoso’ per il Papa”, aveva scherzato monsignor Fontana qualche giorno prima dello storico appuntamento, sollecitando la generosità dei fedeli aretini.
IL RICAVATO. Secondo quanto viene reso noto oggi in occasione della festa di San Donato, la colletta fatta dalle duecentoquarantasei parrocchie e da donatori privati ammontava alla somma di centotremilasettecentoquarantasei euro. Si è superato anche la raccolta quaresimale del 2010, destinata alla realizzazione di alcuni appartamenti per le famiglie cristiane di Gerusalemme. Benedetto XVI nelle settimane precedenti alla visita aveva voluto informazioni sulla realtà aretina e quando gli è stato donato il “regalo” ha disposto che i soldi fossero impiegati per le numerose famiglie in difficoltà economiche della provincia. Le offerte raccolte andranno quindi ad alimentare il “fondo di solidarietà”, da tempo attivato dalla diocesi e saranno distribuite secondo criteri di giustizia ed equità tramite i parroci e le rispettive caritas parrocchiali.