Questi – come spiega l’assessore regionale all’agricoltura Susanna Cenni – sono anche i temi forti del libro Dalla parte degli ultimi, che Vandana Shiva, studiosa indiana, esperta mondiale di biodiversità, ha presentato a Firenze. L’assessore sottolinea la forte sintonia fra le esperienze portate avanti da Vandana Shiva in India con il movimento Navdanya e le politiche agricole della Toscana.
Due realtà solo apparentemente distanti ma invece unite dalla necessità di tutelare conoscenze, saperi e colture che rischiano di essere spazzati via dalle politiche delle multinazionali in campo agricolo.
A emergere con forza è il legame fra difesa dei semi autoctoni, il ruolo delle comunità locali nello stimolarne la tutela e la diffusione e il ruolo della ricerca che, unita alla riscoperta e valorizzazione delle conoscenze tradizionali, può dare un contributo potente allo sviluppo di un’agricoltura sostenibile.
Risulta così evidente che, come si evince dal volume, pur prendendo come punto di partenza il punto di vista degli ultimi, cioè dei contadini poveri spodestati dalle multinazionali di cui parla Vandana Shiva, questi temi e lo scambio di idee ed esperienze attorno ad essi, sono decisivi per lo sviluppo futuro dell’intero pianeta.
La Toscana lo ha intuito da tempo e non a caso l’assessore all’agricoltura, un anno fa, nell’aprile 2007, era in India a presentare, insieme all’autrice, la prima uscita della Rete delle donne per la biodiversità. Lo scorso 8 marzo l’assessore ha presentato il nuovo lodo e programma delle iniziative della rete (prossimo appuntamento a Terra Futura, a fine maggio).
Il volume di Vandana Shiva è pubblicato da Slow Food.