Ridurre il consumo di bottiglie di plastica a vantaggio di prodotti biodegradabili. Questo il principale obiettivo che il comune di Firenze si è prefissato e che realizzerà attraverso un progetto che prevede l’utilizzo dell’acqua dell’acquedotto comunale e di bicchieri biodegradabili.
Come ha spiegato l’assessore alla partecipazione democratica, nuovi stili di vita e consumo critico, Cristina Bevilaqua, in tutti gli uffici della pubblicazione amministrazione fiorentina saranno installate 60 postazioni che distribuiscono, gratuitamente, l’acqua della rete comunale. Con l’utilizzo degli erogatori di acqua potabile, si risparmieranno circa 250 mila bottigliette di plastica all’anno, ovvero circa 7 tonnellate in meno di plastica da dover eliminare nelle discariche.
Le postazioni di acqua potabile saranno dotate non dei classici bicchieri di plastica, ma di bicchieri realizzati con materie plastiche ricavate da fonti rinnovabili (amido di mais); questi bicchieri possono essere gettati nella frazione organica dei rifiuti, in quanto si trasformano in compost e divengono un utile fertilizzante per le colture agricole. Il costo del bicchiere realizzato in Mater-Bi (questo il nome del materiale plastico utilizzato) è pari al costo di un comune bicchiere di plastica, ma , nel secondo caso, bisogna considerare anche la spesa necessaria per lo smaltimento del materiale non biodegradabile e l’impatto sull’ambiente.
“E’ un progetto innovativo ed ambizioso”, ha sottolineato Alberto Castellanza, rappresentante della Novamont, l’azienda produttrice dei bicchieri. Molto importante sarà soprattutto la seconda fase del progetto: la Novamat si è impegnata a realizzare dei bicchieri biodegradabili che possano essere utilizzati nei distributori di bevande calde. Ad oggi non esiste nessun distributore di bevande che sia in grado di utilizzare bicchieri diversi da quelli standard in plastica e la sperimentazione che il comune di Firenze sta portando avanti è unica in Europa.