L’amministrazione comunale ha celebrato ieri la festa di San Lorenzo, come ogni 10 agosto. La giornata si è aperta con il corteo della Repubblica Fiorentina che è partito dal Palagio di Parte Guelfa e che,dopo aver toccato Palazzo Vecchio, dove si sono uniti il Gonfalone con il sindaco Matteo Renzi, l’assessore alle politiche socio-sanitarie e all’ambiente Stefania Saccardi, il presidente del Consiglio comunale Eugenio Giani e il presidente del Quartiere 1 Stefano Marmugi, ha raggiunto la Basilica di San Lorenzo, per la Santa messa celebrata da don Angelo Livi, con l’offerta dei ceri da parte del sindaco Renzi e la benedizione alla città di Firenze.
MONSIGNOR LIVI. Il sindaco Matteo Renzi ha espresso apprezzamento per le parole di don Livi. “È una figura importantissima per Firenze e per il quartiere di San Lorenzo – ha detto Renzi -. È un punto di riferimento, un uomo coraggioso, libero. San Lorenzo è una realtà meravigliosa: noi dobbiamo essere capaci di accogliere le persone che vogliono venire a gustare la bellezza di questo quartiere, ma di non lasciarsi occupare”. “Io sono molto ottimista – ha aggiunto il sindaco – perché ci sono tutte le condizioni perché il recupero centimetro dopo centimetro della città possa avere in San Lorenzo uno dei suoi fiori all’occhiello”.
LA STORIA. La festa di San Lorenzo costituisce da sempre l’occasione del ricordo dei legami fra la città e la prima chiesa consacrata del centro di Firenze, addirittura nel 393 dopo Cristo da Sant’Ambrogio. San Lorenzo costituisce festa popolare per eccellenza nella storia della città. Questa fu valorizzata soprattutto dall’insediarsi della famiglia Medici nel quartiere di San Lorenzo, con la costruzione del palazzo che Cosimo il Vecchio commissionò a Michelozzo nel 1444 e, da allora, la famiglia Medici volle associare alla Basilica la “Cappella di famiglia” portando alla sepoltura tutti gli esponenti principali: da Cosimo il Vecchio “pater patrie” fino ad Anna Maria Luisa, Elettrice Palatina sepolta nella sacrestia.