Sono 29 le sale cinematografiche chiuse dal 1993 a oggi, e 11 sono state perse soltanto negli ultimi dieci mesi (5 del Variety, 2 del Principe, 2 del Fiamma e le monosale del Colonna e dello Spazio Uno).
LA DESERTIFICAZIONE DEL CENTRO STORICO. Ora rischiano anche le 5 sale del Fulgor, sparite le quali la desertificazione di offerta culturale nel centro antico di Firenze sarebbe completa. Rimarrebbe infatti solo l’Odeon, che come sede della “Casa del Cinema” gode – per ora – del finanziamento di fondi pubblici (leggi l’articolo).
“4 MULTIPLEX SONO TROPPI”. La causa? In primo luogo “la proliferazione dei multiplex, ora arrivati a quattro”, dice Piero Baronti, presidente Legambiente. Nel giro di qualche anno sono sorti il Warner Viallage (oggi UCI, 11 schermi) di via del Cavallaccio (Q4), il Vis Pathé (16 schermi), l’Omnia Center di San Giusto a Prato (16 schermi) e, ultimo in ordine temporale, lo Space Cinema di Novoli (che vorrebbe dotarsi di 9 schemi). “Un’ecatombe di offerta culturale decentrata e connessa alle singole e peculiari identità di quartiere e, di rimando, una concentrazione mostruosa di offerta commerciale incardinata a modelli mordi e fuggi poco rispettosi della nostra tradizione”, scrivono i portavoce di Legambiente, ARCI Firenze, CGIL Lavoratori Comunicazione & Spettacolo e di Libera.
APPIATTIMENTO DELL’OFFERTA. Aumentano i cinema multisala ma, paradosslmente, diminuisce o si appiattisce l’offerta filmica: i multiplex offrono solitamente la stessa (o quasi) programmazione, spesso internazionale, mentre molti importanti titoli della nostra produzione cinematografica e documentaria non riescono a trovare spazio nella nostra città. “Chiediamo dunque un rapido intervento dell’amministrazione – dicono le associazioni – perché argini la concreta possibilità di nuove chiusure di sale cinematografiche e rivitalizzi il centro e i quartieri della città”.