Per la seconda fase del recupero del carburante, l’Isola del Giglio dovrà aspettare che le condizioni meteomarine tornino favorevoli. Il maltempo ha infatti portato forte vento e mare mosso che hanno obbligato le società incaricate alla rimozione del liquido, ad interrompere momentaneamente i le operazioni di defueling. Lo ha comunicato il Commissario delegato per l’emergenza naufragio della nave Concordia.
MALTEMPO. Venti tesi di grecale e mare mosso al Giglio. “Per iniziare le attività propedeutiche all’avvio della seconda fase di recupero del carburante − finalizzata allo svuotamento dei serbatoi collocati nella zona poppiera della nave – si attende ancora il miglioramento delle condizioni del mare”. Lo precisa una nota del Commissario delegato per l’emergenza naufragio della nave Costa Concordia aggiungendo che “sulla base della dettagliata relazione delle attività inviata nei giorni scorsi dal direttore tecnico dei soccorsi, ha formalizzato la conclusione della fase di ‘soccorso e ricerca’”.
PUBBLICI E PRIVATI. “Rimanendo, comunque prioritaria – precisa la nota – la ricerca e il recupero dei dispersi, il Commissario ha incaricato il Contrammiraglio Ilarione Dell’Anna, nella sua qualità di soggetto attuatore per la messa in sicurezza, recupero e bonifica della nave, di coordinare le attività nell’ambito di una nuova fase di ricerca e recupero dei corpi. A tale scopo, il soggetto attuatore potrà avvalersi delle strutture dello Stato fino ad oggi impegnate nei soccorsi e del volontariato specializzato, ma anche, laddove necessario, ricorrere a soggetti privati qualificati”. Tra oggi e giovedì, Dell’Anna incontrerà gli esperti inviati da alcuni Paesi europei, anche attraverso l’allestimento del meccanismo europeo di protezione civile, per un confronto tecnico con le squadre che hanno operato nelle attività di soccorso e di ricerca a seguito del naufragio.
IL CANTIERE SUL PONTE 4. I Vigili del Fuoco proseguono l’allestimento del cantiere necessario alle attività di ricerca dei dispersi sul Ponte 4 ”Dove la tutela della sicurezza degli operatori impegnati richiede l’immersione in assetto da palombaro leggero”. Infine, non sono state segnalate anomalie ne’ nei movimenti della Concordia monitorati dagli esperti del dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Firenze, ne’ nei rilevamenti ambientali assicurati da Ispra e Arpat.