L’azienda agricola già negli anni ottanta, quando apparteneva a un costruttore siciliano che si dichiarava nullatenente, aveva suscitato l’attenzione di Falcone.
Dopo la confisca dell’Aprile 2007 la Regione Toscana, la Provincia di Siena e il Comune di Monteroni d’Arbia si sono candidati per l’assegnazione, con l’intento di adoperare l’azienda per lo sviluppo dell’attività agricole e per un progetto sociale, incentrato sulla cultura della legalità.