sabato, 18 Gennaio 2025
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Da Buffalo Bill a John Wayne. A Firenze il primo museo della massoneria/FOTO

Al pian terreno del Museo della Simbologia Massonica ci sono immagini e documenti di scrittori, poeti, musicisti, pittori, politici, eroi che hanno combattuto per il proprio paese: dagli artefici della rivoluzione francese ai leggendari pionieri del West, dai protagonisti del nostro Risorgimento fino ai famosi attori del cinema. Al piano superiore sono stati ricostruiti nei minimi dettagli il Gabinetto di Riflessione, luogo dove si inizia a compiere i primi passi, ed una loggia capace di ospitare una quindicina di fratelli.

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 La scheda di John Wayne, interprete preferito dal regista John Ford, è stata firmata il 24 giugno 1970. La domanda venne presentata e accettata nella loggia numero 56 di Phoenix, capitale dell’Arizona. L’attore fornì le generalità dei genitori, quelle della moglie, dei figli e rispose a domande sul suo stato di salute. In quell’anno, il 1970, John Wayne, fratello di sangue di molte tribù indiane, chiamato Grande soldato dai Navajos, raggiunse il culmine della popolarità vincendo l’unico Premio Oscar della sua carriera con Il Grinta.

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BUFFALO BILL E DAVID CROCKETT. Accanto a questo eroe di celluloide – che sulla diligenza di Ombre Rosse ci ha portato lungo i Sentieri Selvaggi, a Forte Apache e ad Alamo e ci ha fatto divertire con Un uomo tranquillo – ci sono le foto dei veri leggendari protagonisti dell’epopea western: David Crockett, Buffalo Bill, Samuel Colt, inventore della pistola a tamburo, il generale Grant e il generale Custer. C’è anche la foto di Kit Carson, non il compagno di Tex Willer, ma il vero uomo della Frontiera: esploratore, cacciatore, guida, agente indiano che si rifiutò di uccidere gli uomini e di catturare le donne. Facevano parte delle prime logge massoniche americane.

LA MASSONERIA IN AMERICA. Quella del Minnesota, per esempio, – il cui stendardo è conservato nel Museo – si chiamava Ordine degli Uomini Rossi ed era nato per tutelare proprio gli indiani. Non a caso sullo stendardo rosso, conservato al Museo, è raffigurato un pellerossa a cavallo. La massoneria negli Stati Uniti ha continuato ad avere una grande tradizione e un enorme seguito. Sulla banconota da un dollaro da un lato c’è l’immagine del Presidente americano George Washington e dall’altro c’è il “Gran Sigillo” simbolo della massoneria. E’ una piramide tronca, in cima alla quale c’è l’occhio di Dio che tutto vede. Quel biglietto verde è pieno di numeri e di simboli. Contiene anche un voluto errore di ortografia. Vi è scritto: “Novus ordo seclorum” invece di “Novus ordo secolorum”.

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LA SIMBOLOGIA MASSONICA E IL DOLLARO. Lo sbaglio serve a sottolineare che la frase è composta da 17 lettere, anziché 18 che rappresenta il Perfetto Ordine Celeste. Questo è il primo Museo italiano di Simbologia Massonica. Custodisce oltre diecimila oggetti provenienti da tutto il mondo. Sono abiti, grembiuli, fasce, bicchieri, bottiglie, porcellane, spille, cravatte, timbri, foto, manifesti, documenti, libri, diari, schede di iscrizione, diapositive in vetro, lanterne magiche. L’oggetto più vecchio è un grembiule francese, simbolo principe del lavoro del massone, che risale alla fine del 1700, fu sepolto durante la seconda guerra mondiale per nasconderlo ai nazifascisti. Il nucleo principale è stato raccolto negli Stati Uniti, Canada, Messico, Cile, Cuba, Sud Africa, Francia, Inghilterra, Scozia, Irlanda e , naturalmente, in Italia.

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IL MUSEO FIORENTINO. Al pian terreno del Museo della Simbologia Massonica ci sono immagini e documenti di scrittori, poeti, musicisti, pittori, politici, eroi che hanno combattuto per il proprio paese: dagli artefici della rivoluzione francese ai leggendari pionieri del West, dai protagonisti del nostro Risorgimento fino ai famosi attori del cinema. Al piano superiore sono stati ricostruiti nei minimi dettagli il Gabinetto di Riflessione, luogo dove si inizia a compiere i primi passi, ed una loggia capace di ospitare una quindicina di fratelli.

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