Una delegazione con a capo Kerry Kennedy, presidente del ‘Robert F. Kennedy center for justice and human rights’ (RFK Center) e Marialina Marcucci, presidente della sezione europea che ha sede a Firenze, visiteranno i territori di Saharawi.
LA VISITA. La missione partirà domani e durerà fino al 31 agosto. “La nostra delegazione cercherà di valutare la situazione sul territorio, incontrando i difensori dei diritti umani, le autorità governative e le famiglie che sono state divise dal conflitto – ha spiegato la fondazione – con questa missione ci auguriamo di aumentare l’interesse per questo popolo e di promuovere un mandato da parte della Missione delle Nazioni unite”.
IL PROBLEMA IN ALGERIA. Il popolo Saharawi si batte dal 1975 per l’indipendenza della propria gente dal conflitto tra il regno del Marocco e il fronte Polisario. A causa delle ostilità, il popolo Saharawi si trova diviso in due: una parte vive nei territori controllati dall’autorità marocchina, mentre l’altra vive nei campi rifugiati in Algeria. Nel 1991 le Nazioni unite hanno cercato di far cessare il fuoco tra le due parti e di fare un referendum, cosa che ad oggi non è stato ancora possibile realizzare.
L’IMPEGNO TOSCANO. Nella nostra regione sono numerosi i comitati di solidarietà al popolo Saharawi e alla loro leader Aminatou Haidar. La donna ha ricevuto la cittadinanza onoraria in ben venticinque comuni, tra i quali Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio, Calenzano, Portoferraio, Stazzema Calenzano, Montespertoli, Suvereto, oltre che delle province di Firenze, Pistoia, Lucca e Livorno.
