Con la demolizione della torre-serbatoio, entrano nel vivo i lavori nell’ex caserma dei Lupi di Toscana, il vecchio complesso militare tra Firenze e Scandicci vuoto da ormai 17 anni. Ma cosa nascerà all’interno di questa area? Quello in corso è uno dei più imponenti piani di recupero in via di realizzazione in città e porterà, tra le altre cose, a creare il più grande quartiere di housing sociale del territorio comunale.
Come procedono i lavori nell’ex caserma Lupi di Toscana
Così anche un simbolo se ne va. Sabato 19 luglio, con microcariche esplosive, è stato abbattuto il serbatoio di acqua. Collocato a 35 metri di altezza, serviva la vecchia Caserma Gonzaga. Questo intervento fa parte delle demolizioni in corso da settimane nel cantiere: sono già stati buttati giù i locali tecnici e gli edifici che un tempo ospitavano le camerate dei militari di leva, mentre il prossimo tassello sarà lo smantellamento della zona del poligono di tiro.
Cosa prevede il progetto di riqualificazione
La demolizione del serbatoio è la prima fase dei lavori nel quadrante dell’ex caserma Lupi di Toscana dove nascerà il nuovo studentato pubblico con oltre 110 posti letto, finanziato anche con fondi del PNRR. Secondo il progetto sarà realizzata una struttura all’avanguardia, con a disposizione anche aule studio e sale per lo svago.
Lì dove un tempo sorgeva il poligono di tiro nascerà un nuovo parco pubblico, ma nella grande area saranno costruiti anche alloggi ad affitto calmierato, negozi e una nuova viabilità che ricollegherà l’ex caserma alla città. Alcuni volumi, tra cui la palazzina di comando (la cui facciata è visibile anche dall’esterno) sono tutelati e non potranno essere demoliti ma solo recuperati.

La storia dei Lupi di Toscana
La caserma Gonzaga fu ultimata nel 1938 e nel secondo dopoguerra divenne la casa del 78esimo reggimento Lupi di Toscana. Questa unità militare è stata soppressa il 31 marzo 2008 e da allora il grande complesso (73.000 metri quadrati, che si estendono dalla zona dell’ospedale di Torregalli a quella del centro commerciale di Ponte a Greve) è caduto in abbandono, generando anche problemi di sicurezza, a seguito di occupazioni abusive.
Dal 2015 la proprietà dell’intera area è passata dal Demanio al Comune, dando il via al processo per recuperare questo enorme isolato che ha visto anche un percorso di partecipazione con i cittadini e un concorso internazionale per definire il masterplan.