Ex ”ISI”, tre arresti per truffa aggravata e bancarotta fraudolenta nell’ambito dell’operazione ”Truffa solare”.
L’OPERAZIONE. Da questa mattina, i militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Firenze stanno dando esecuzione a tre misure cautelari personale (una in carcere e due ai domiciliari) disposte dal Gip presso il Tribunale di Firenze – Dott.ssa Silvia Cipriani – nei confronti dell’ex amministratore della Italia Solare Industrie S.r.l. (ISI), del rappresentante in Italia della Mercatech Limited e Mercatech Inc. e dell’ex Direttore del Personale della ISI srl.
REATI. I reati contestati – spiegano le fiamme gialle – sono quelli di truffa aggravata e bancarotta fraudolenta. Oltre a queste misure cautelari, 160 finanzieri stanno dando esecuzione a 45 perquisizioni domiciliari e locali nelle provincie di Firenze, Roma, Viterbo, Milano, Treviso, Rieti, Terni, Avellino, Palermo e Trapani.
IL VIDEO DELLA GUARDIA DI FINANZA:
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L’INDAGINE. L’indagine svolta dalle Fiamme Gialle fiorentine nasce dal fallito tentativo di riconversione industriale dello stabilimento di Scandicci (già sede delle Electrolux Italia S.p.a.), promesso dagli amministratori della società Italia Solare Industrie S.r.l. controllata dal gruppo statunitense “Mercatech”. L’operazione è naufragata con il fallimento (8/6/2011) dell’ISI srl. Tutta la vicenda ha avuto inizio nel 2008, quando la Elettrolux Home Products Italy S.p.a. decise di chiudere lo stabilimento di Scandicci dove da anni produceva frigoriferi. Per diminuire l’impatto sociale di tale scelta, l’Electrolux offrì il suo sito produttivo ad un gruppo di società umbre, Energia Futura S.r.l. e Sol Energes S.r.l. (quest’ultima poi divenuta Italia Solare Industrie, società di riferimento sul territorio nazionale del gruppo statunitense Mercatech). L’articolato piano industriale di rilancio della struttura produttiva proposto (che, tra l’altro, prevedeva investimenti per 45 milioni di euro), oltre a convincere la dirigenza della Electrolux, aveva ottenuto l’avallo di tutte le organizzazioni sindacali e del Ministero del Welfare dell’epoca ed era confluito in un accordo siglato nell’ottobre dello stesso anno con tutte le parti sociali coinvolte.
TRUFFA. Le indagini, realizzate attraverso l’analisi dei bilanci, degli atti societari e dei flussi finanziari connessi agli innumerevoli trasferimenti patrimoniali allo stato, hanno però fatto venire alla luce distrazioni patrimoniali per circa 12,9 milioni di euro (alla base del reato di bancarotta fraudolenta) nonchè una complessa truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. La Regione Toscana è stata la prima vittima: infatti, per sostenere il piano di riconversione industriale (dalla produzione di frigoriferi alla realizzazione di impianti fotovoltaici), aveva investito oltre 1,9 milioni di euro per la formazione del personale, lo sviluppo di nuove tecnologie, nonché per la stabilizzazione della posizione lavorativa degli ex dipendenti della Electrolux. In considerazione della apparente serietà delle proposte e dell’affidabilità dei soggetti coinvolti, la Regione Toscana ha erogato, nel biennio 2009/2010 un “Aiuto di Stato a favore dell’occupazione” (771.000 €) ed un “Aiuto di Stato al progetto di riqualificazione denominato INCRASE” (1.120.000 €).
TENTATIVI. Ulteriori tentativi di truffa (non andati a buon fine) sono stati – spiega la Gdf – inoltre realizzati nei confronti della Regione Toscana, per l’erogazione di 1 milione di euro per l’attività di ricerca nell’ambito delle “Centrali Fotovoltaiche ad alto rendimento garantito”; e dell’INPS per l’erogazione della Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria per il periodo 5/7/2012 – 1/3/2011. In quest’ultimo caso gli indagati hanno dichiarato il falso sostenendo di avere in corso affidamenti per nuove commesse. Gli elementi raccolti hanno evidenziato, infatti, non solo l’inconsistenza tecnica ed economica necessaria per sostenere il piano industriale, ma anche il doloso inadempimento delle promesse cardine dell’intera operazione, ossia la volontà di realizzare rilevanti investimenti (45 milioni di Euro) nonché l’intenzione la riconversione del sito Electrolux con un impianto basato su 10 linee produttive (assemblaggio dei moduli fotovoltaici, componenti per centrali elettriche, carpenteria di supporto agli impianti fotovoltaici). Nonostante le ingenti risorse finanziarie (private e pubbliche) avute a disposizione la società non ha mai avviato il progetto di riconvenzione industriale, ponendo in essere invece operazioni con “inutili incrementi debitori” che sono stati finalizzati solo a depauperare sistematicamente il patrimonio societario. False sono risultate altresì le indicazioni circa l’esistenza di ordini, già in portafoglio, per 570 milioni di euro (di tali ordini non si è trovato traccia né nei bilanci, né negli atti o nei negozi giuridici stipulati).
BANCAROTTA. La bancarotta fraudolenta, si è sostanziata, invece, nella sottrazione alla garanzia dei creditori (dissipando a proprio profitto e delle società collegate), 12,9 milioni di euro, ricorrendo a varie operazioni distrattive. In tale contesto, a partire dal 2008, sono stati falsificati i bilanci e le altre scritture contabili mediante indebite e false capitalizzazioni di costi e di immobilizzazioni.