mercoledì, 24 Aprile 2024
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Firenze festeggia la liberazione e Casaggì commemora i ‘franchi tiratori’

Come 67 anni fa, i rintocchi della Martinella, la campana della Torre di Arnolfo di Palazzo Vecchio, sono risuonati in tutto il centro.

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Come 67 anni fa, i rintocchi della Martinella, la campana della Torre di Arnolfo di Palazzo Vecchio, sono risuonati in tutto il centro. Oggi Firenze ricorda la liberazione della città. Ma non mancano le pomiche, come quelle sulla commemorazione, annunciata dal centro sociale di destra Casaggì, dei franchi tiratori.

CORONE E CORTEI. Le celebrazioni ufficiali sono iniziate questa mattina alle ore 7 con i rintocchi della Martinella e sono proseguite alle 10,30 con la deposizione delle corone da parte delle autorità cittadine in piazza dell’Unità. Poi il corteo, diretto in Palazzo Vecchio, dove si è tenuta l’orazione ufficiale, nel Salone dei Cinquecento, affidata quest’anno al cardinale Silvano Piovanelli, arcivescovo emerito di Firenze. Si tratta del primo prelato che ha tenuto la prolusione per la cerimonia a Firenze, una scelta del sindaco Matteo Renzi che ha sollevato qualche polemica. Le celebrazioni si concluderanno in serata in piazza Signoria, dove alle 21 si terrà il tradizionale concerto della Filarmonica Rossini.

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I COMMENTI. “La liberazione è stata un’opera di popolo”, ha detto il cardinale Piovanelli. “Oggi è la festa della libertà di tutti, a prescindere dalle proprie idee”, ha commentato invece il sindaco Matteo Renzi, durante la cerimonia in Palazzo Vecchio. Il primo cittadino ha definito assurdo celebrare i franchi tiratori.

CASAGGI’ E CASAPOUND. L’attenzione era puntata anche su un’altra iniziativa. Casaggì aveva infatti annunciato la commemorazione dei franchi tiratori, i fascisti che sparavano dai tetti, al sacrario della Rsi del cimitero di Trespiano. L’iniziativa ha suscitato diverse polemiche. E questa mattina Casapound ha “reso omaggio – si legge in una nota – ai franchi tiratori e a tutti i caduti della Repubblica Sociale Italiana”, depositando una corona di fiori sempre al sacrario militare di Trespiano.

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