martedì, 23 Aprile 2024
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Frode sugli pneumatici, sgominata una banda

Due arresti domiciliari, sequestri di beni mobili e immobili per un valore di 5milioni di euro e perquisizioni in tutta Italia. Questi i risultati e le indagini condotte dalla Guardia di Finanza per sgominare un'organizzazione dedita alle frodi nel settore degli pneumatici.

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Due arresti domiciliari, sequestri di beni mobili e immobili per un valore di 5milioni di euro e perquisizioni in tutta Italia. Questi i risultati e le indagini condotte dal tavolo regionale Agenzia Dogane, Agenzia Entrate e Guardia di Finanza, per sgominare un’organizzazione dedita alle frodi ”carosello” nel settore degli pneumatici.

FRODE CAROSELLO. La frode carosello è un meccanismo fraudolento dell’Iva attuato attraverso vari passaggi di beni, in genere provenienti ufficialmente da un Paese dell’Unione europea, al termine del quale l’impresa italiana acquirente detrae l’Iva nonostante che il venditore compiacente non l’abbia versata. In genere viene interposto un soggetto italiano (prestanome e nullatenente) nell’acquisto di beni tra un soggetto comunitario (reale venditore) e un altro italiano (reale acquirente). Quest’ultimo ufficialmente risulta però aver acquistato dal prestanome, che emette una fattura con Iva ma non la versa, mentre il rivenditore (compiacente) la detrae. Nel caso in questione, alcuni soggetti residenti nel territorio fiorentino e in Lombardia, avevano costituito numerose società “cartiere” intestate a soggetti nullatenenti ed in difficoltà economica o con gravi problemi di natura fisica, che si interponevano tra il fornitore comunitario ed il reale destinatario della merce, emettendo fatture per operazioni inesistenti.

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L’ORGANIZZAZIONE. L’organizzazione non si limitava soltanto a fornire fatture, ma offriva anche altri “servizi” come l’emissione di documentazione di trasporto falsa al fine di giustificare vendite all’estero per pneumatici che in realtà non uscivano dal territorio nazionale, oppure agevolava l’acquisto “a nero” degli pneumatici riscuotendo una percentuale dal destinatario finale che finanziava l’operazione.

INDAGATI. Gli indagati al momento sono 6. Due invece gli arresti domiciliari eseguiti nei confronti di un calabrese di 55 anni residente in Lombardia e di un empolese di 58 anni. Il Gip ha inoltre disposto un sequestro preventivo per equivalenza fino alla concorrenza di 5 milioni di euro, 20 conti correnti bancari, un appartamento di proprietà di uno degli indagati, polizze assicurative e titoli nella disponibilità delle persone indagate.

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PERQUISIZIONI IN ITALIA. Su ordine della Procura sono state eseguite perquisizioni domiciliari in Toscana, Umbria, Lombardia, Emilia Romagna e Campania. Sottoposti a sequestro documenti e supporti informatici dai quali gli investigatori pensano di acquisire informazioni importantissime. La frode accertata ammonta a circa 7 milioni di euro, ma si pensa che sia soltanto la punta dell’iceberg, visto che ha interessato la quasi totalità del territorio nazionale.

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