Ci saranno anche loro, i disabili assistiti dalla Fondazione Oda, a ricordare il nobile primato della Toscana, che il 30 novembre del 1786 abolì la pena di morte per prima al mondo.
LA RIEVOCAZIONE. Sabato pomeriggio, a partire dalle 15.30, nel borgo di Pontassieve andrà in scena una rievocazione dell’ultimo viaggio di un condannato, con una sfilata di figuranti del Corteo Storico. Il corteo accompagnerà il “prigioniero” da piazza della Chiesa di San Francesco fino a piazza Vittorio Emanuele II, dove il “notaio”, declamando la decisione del Granduca Leopoldo, fermerà l’esecuzione del boia graziando in extremis il condannato.
I RAGAZZI. E i ragazzi ospiti del centro riabilitativo Oda di Diacceto saranno tra i protagonisti: assieme ai figuranti del Corteo Storico di Pontassieve, amici da tempo, prenderanno parte alla danza rinascimentale che colorerà piazza Vittorio Emanuele per ricordare il grande gesto con cui il Granduca Leopoldo fece da apripista per l’abolizione della pena di morte. La grande festa sarà annunciata sin da mezzogiorno con un proclama del gonfaloniere dalla Torre dell’Orologio di Castel Sant’Angelo del Ponte a Sieve.
LA FESTA DELLA TOSCANA. Quest’anno la Festa della Toscana avrà come tema “Una comunità: le mille voci della Toscana”. Le celebrazioni del 30 novembre sono state istituite dalla Regione nel 2000, per commemorare la riforma penale varata da Pietro Leopoldo di Lorena nel 1786: “uno degli atti fondanti di questa terra e dello Stato cui appartiene”, come ebbe a definirlo il poeta Mario Luzi.