mercoledì, 24 Aprile 2024
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Il piccolo mondo ebraico di via Farini

Dopo la Sinagoga e il ristorante, aperto anche l'asilo. Il nido, che si chiama Gam Gam, “dà la possibilità di mantenere i bambini a contatto con le tradizioni del loro popolo”. Ma le iscrizioni sono aperte ai bimbi di tutte le confessioni.

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In via Farini c’è la Sinagoga, c’è il ristorante che serve piatti casher (Kosher, secondo la tradizione Yiddish) e, dallo scorso gennaio, ha aperto anche l’asilo nido “Gam Gam”, all’interno del centro che ospita la sede della Comunità Ebraica.

LA COLLETTIVITA’. Nel giro di un isolato, quindi, si svolgono alcune delle attività più rappresentative di questa collettività, ricca di antiche tradizioni evocate dal prezioso ricamo della cancellata del Tempio Maggiore Israelitico, la cui struttura, realizzata in stile moresco, è coronata dalla cupola color verde mare che caratterizza il panorama della città dalla fine del XIX secolo. Il profumo dei cibi diffuso dalla cucina di “Rut’s” è un altro aspetto tipico della zona: esotiche e invitanti, le pietanze casher sono scelte e cucinate secondo il rispetto di regole molto articolate, come previsto dalla Torah, per garantire l’adeguatezza del cibo che deve essere consumato dagli ebrei (casherut significa infatti “adeguatezza”), ma per gli osservanti di altre confessioni che non devono rispettare particolari regole alimentari casher diventa sinonimo di qualità e freschezza. Questi prodotti sono, poi, gli stessi utilizzati per preparare il pranzo dei bambini che frequentano il nuovo asilo nido – naturalmente nel pieno rispetto delle tabelle previste dall’Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione.

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L’ASILO. Il nuovo servizio offerto dal “Gam Gam” nasce per volontà del Consiglio della Comunità ebraica di Firenze, con lo scopo di ovviare al periodo di crisi demografica e identitaria che l’etnia sta attraversando. Per questo l’inaugurazione è avvenuta nel pieno della Chanukkah, la festa che simboleggia tanto il trionfo della luce sull’oscurità quanto la volontà del popolo ebraico di sopravvivere. Daniela Misul, vicepresidente della Comunità, spiega a Il Reporter: “A Firenze gli ebrei sono circa 900, così abbiamo pensato che investire sui bambini potesse rappresentare una risorsa concreta per la nostra Comunità. L’apertura dell’asilo – aggiunge – è una vittoria che dà la possibilità di mantenere i più piccoli a contatto con le tradizioni del loro popolo”.

ISCRIZIONI. Ma le iscrizioni sono aperte anche ai bambini di tutte le confessioni i cui genitori vogliono far conoscere una realtà diversa. Il nido può ospitare al massimo 14 membri, di età compresa tra i 12 mesi e i tre anni. Lo spazio a loro riservato è una grande stanza, molto allegra e colorata, dotata di vari giochi, lettini per il riposo pomeridiano e un tavolo per colorare che, all’occorrenza, diventa una mensa imbandita dalle maestre. Da fare invidia anche ai grandi è il giardino dedicato ai bimbi, posto nel retro della Sinagoga, in cui sono sistemati scivoli e altalene dove passare qualche ora durante la bella stagione.

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