L’indagine durerà 60 giorni e sarà prorogabile di altri 30. Ma c’è di più. La decisione di questa mattina è anche un primo passo per cominciare a fare alcune modifiche all’attuale normativa in materia di urbanistica e di edilizia.
“Abbiamo ritenuto necessario – ha detto la presidente della commissione urbanistica Elisabetta Meucci – assicurare ogni mezzo utile ad assicurare la piena trasparenza dell’azione del Comune tramite un controllo puntuale da effettuare su alcune categorie di atti, anche per elaborare nuovi sistemi urbanistici”. La commissione aveva cominciato a lavorare all’indomani dell’apertura dell’inchiesta sui cantieri a Firenze e aveva deciso di demandare alla presidente Meucci (PD) e al vice presidente Giovanni Galli (PdL) la predisposizione del documento che, dopo alcune limature sia da parte della maggioranza che dell’opposizione, è stato approvato questa mattina.
Nella decisione i progetti in itinere di recupero che verranno vagliati sono quelli in “classe 6”, a partire da quelli progettati dai soggetti inquisiti. Nel documento la commissione si riserva la possibilità di “allargare l’indagine a procedimenti già conclusi anche a campione”. La commissione esaminerà anche i procedimenti in fase istruttoria di competenza di dipendenti comunali coinvolti nell’inchiesta. Al termine del lavoro la commissione redigerà uno o più documenti conclusivi che saranno trasmessi alla presidenza del consiglio comunale, che li passerà al consiglio.