giovedì, 25 Aprile 2024
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L’arte contemporanea arriva al Palazzo di Giustizia

Il Palazzo di Giustizia a Novoli si arricchisce di cinque opere d'arte che mettono in scena il tema dei diritti umani e civili, due di queste realizzate da ragazzi under 35

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Il Palazzo di Giustizia a Novoli si arrichisce di dettagli estetici. A dare un tocco in più questa volta è vera e propria arte contemporanea: cinque lavori a tema, realizzati da artisti internazionali sono stati inseriti all’interno dell’area dell’edificio.

Nell’agosto 2015 era stato indetto il bando per aggiudicarsi lo spazio con la propria opera artistica. Tra le 228 proposte arrivate per il concorso la commissione giudicatrice, formata dagli artisti Daniela Di Lorenzo e Massimo Barzagli, da Clementina Ricci, nipote del defunto progettista del tribunale Leonardo Ricci, da Claudio Paolini delegato della Soprintendenza ai beni paesaggistici, e dalla Direttrice Comunale della Cultura Gabriella Farsi, ha accettato 199 progetti (16 esclusi per mancanza dei requisiti necessari), solo 13 hanno poi superato la prima fase e cinque di loro sono riusciti ad aggiudicarsi il premio.

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GLI ARTISTI VINCITORI DEL BANDO

Si tratta di Shigeru Saito con ‘Prima del tramonto’; Antonio Violetta con ‘Giustizia’; Sislej Xhafa, artista proveniente dal Kosovo, con ‘J’; Virginia Zanetti con ‘Il cielo stellato sopra di me, la legge morale in me’, e Mauro Pace insieme a Saverio Villirillo e Gregorio De Luca Comandini con ‘Metabole’.

Palazzo di Giustizia

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L’idea nasce grazie alla possibilità, data dalla legge 717 del 1949, che impone alle amministrazioni che costruiscono nuovi edifici pubblici di destinare parte della spesa prevista alla realizzazione di opere per abbellire gli edifici stessi. Così Firenze ha deciso di mettere in pratica tale principio, aggiungendo però la volontà di valorizzare giovani artisti grazie alla scelta di ben due opere realizzate da ragazzi under 35. A loro saranno destinati circa  70 mila euro ciascuno. Mentre, gli altri, riceveranno una somma massima di 136 mila euro ciascuno.

Palazzo di Giustizia

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Ma non si tratta soltanto di opere personali e caratteristiche di uno stile proprio degli autori bensì di lavori che vogliono, come previsto dal bando, mettere in scena il tema dei diritti umani e civili e, “valorizzare e sottolineare l’importanza nella nostra società di valori quali la giustizia, il rispetto, la parità, l’imparzialità, i diritti e i doveri di ogni singolo essere umano”.


 

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