Furono rastrellati a Vicchio e barbaramente fucilati dalla milizia fascista sotto la torre di Maratona dello Stadio di Campo di Marte il 22 marzo del 1944. Avevano solo vent’anni, Antonio Raddi, Guido Targetti, Leandro Corona, Ottorino Quiti, Adriano Santoni, quando pagarono con la vita il non avere risposto alla leva bandita dalla Repubblica di Salò.
Il 25 aprile, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano conferirà alla memoria di questi cinque giovani martiri la medaglia d’oro al valore civile che sarà ricevuta dai parenti più prossimi alle vittime, in questo i caso i fratelli, tranne che per Quiti, la cui medaglia, non avendo parenti più prossimi, verrà ricevuta dal sindaco del Comune di Vicchio dove nacque. Alla solenne cerimonia che si svolgerà a Roma a partire dalle 9,30 all’Altare della Patria saranno presenti, oltre ai familiari, l’assessore ai rapporti coi quartieri Cristina Bevilacqua in rappresentanza del Comune di Firenze, il Prefetto Andrea De Martino e alcuni ex ragazzi del Liceo scientifico Gramsci che alcuni anni fa fecero una video cassetta sulla storia dell’eccidio.
l presidente del quartiere 2 Gianluca Paolucci nel 2006 scrisse al Presidente della Repubblica per ottenere un riconoscimento al sacrifico dei cinque giovani spinto anche dalla testimonianza di Rocco Silicato, testimone oculare dell’eccidio. La Giunta comunale ha poi predisposto una delibera con molta documentazione e testimonianze, compresa quella di Rocco Silicato. Il Presidente della Repubblica ha risposto alla proposta curata e sostenuta dalla Prefettura di Firenze, conferendo così alla memoria dei cinque ventenni le medaglie d’oro. “Da tempo – ha spiegato l’assessore Cristina Bevilacqua- l’amministrazione comunale sta lavorando per dare onore e riconoscimento a queste giovani vittime che ogni anno sono commemorati a Campo di Marte con un’ampia partecipazione di parenti, cittadini ed numerose classi delle scuole del quartiere 2. Non bisogna dimenticare che la democrazia che viviamo oggi è frutto del sacrifico di tante persone che scelsero di essere dalla parte della libertà, della giustizia pagando anche con la vita.”
“L’eccidio di questi giovani – ha aggiunto il Presidente del quartiere 2- e la commozione con cui ogni anno viene ricordato, sono la dimostrazione dei sentimenti che legano Firenze alla memoria delle tragiche vicende che colpirono duramente la popolazione civile fiorentina durante l’ultimo conflitto mondiale”.