mercoledì, 5 Febbraio 2025
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Neve, la Provincia chiede il riconoscimento dello stato di emergenza

L'ondata di freddo anomalo che ha investito la Toscana e buona parte dell'Italia dal 31 gennaio al 15 febbraio scorso, ha creato particolari disagi e danni alle infrastrutture soprattutto nei territori dell'Alto Mugello. Così, la Protezione Civile insieme ai sindaci dei centri più colpiti, fanno il punto sull'emergenza neve.

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L’ondata di freddo anomalo che ha interessato la Toscana e buona parte del territorio nazionale dal 31 gennaio al 15 febbraio scorso, ha creato non solo disagi alla popolazione ma anche danni alle infrastrutture, soprattutto nei territori dell’Alto Mugello. Così, la Protezione Civile, insieme ai sindaci dei centri più colpiti e alla stessa Proncia, chiedono alla Regione che sia riconosciuto lo stato d’emergenza.

FREDDO ANOMALO. L’ondata di freddo che si è registrata tra il 31 gennaio ed il 15 febbraio scorsi, hanno interessato la Toscana e buona parte del territorio nazionale. La circolazione d’aria fredda è stata causata principalmente dall’afflusso di aria gelida proveniente dalla Russia e dalla Siberia, provocando un brusco abbassamento delle temperature. Inoltre, il vento Grecale che ha interessato tutta la Toscana, ha portato ad un’accentuazione della percezione di freddo. Le nevicate invece hanno interessato maggiormente le zone a ridosso dell’Amiata e della dorsale appenninica, in particolar modo sui versanti emiliano – romagnoli dell’Appennino pistoiese, fiorentino ed aretino.

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COMUNICAZIONI. Nel periodo dal 31 gennaio al 21 febbraio scorsi sono state emesse dal Centro Funzionale della Regione Toscana, 11 allerte meteo (dieci per ghiaccio, nove per neve e quattro per vento) con criticità moderata ed esclusivamente per il territorio dell’Alto Mugello. La Sala Operativa, nei giorni di emergenza, ha registrato circa 3500 chiamate telefoniche, segnalazioni di criticità da parte di Comuni o centri intercomunali, aggiornamenti meteo e flussi informativi per quanto riguardava la viabiltà e la polizia provinciale; 2105 fax tra inviati e ricevuti; 726 email inviate; 4543 sms inviati; 142 aggiornamenti in tempo reali su Social Network, Facebook, Twitter e siti istituzionali; Aggiornamenti in tempo reale su 13 ”pannelli messaggio variabile” dislocati sulle strade principali della zona a nord di Firenze – Mugello, nei quali veniva comunicata la percorribilità stradale.

MARRADI. Il comune più colpito della zona dell’Alto Mugello resta Marradi, dove sono caduti circa due metri e mezzo di neve nel periodo di allerta. Ma nonostante la neve e le temperature che sono scese fino a meno venti gradi, la cittadina non ha mai chiuso le scuole, garantendo i servizi essenziali. Solo a Marradi, le richieste di intervento sono state 200 e 60mila gli euro spesi per la salatura e la spalatura, cifra di gran lunga lontana dalle spese ordinarie invernali e alla quale vanno sommate anche le spese per i danni subiti da gelo e neve.

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PALAZZUOLO SUL SENIO. ”In quindici giorni di emergenza neve sono stati spesi soldi pari a tre inverni ordinari. I danni alle infrastrutture viarie e ai lastricati emergono giorno dopo giorno ma vogliamo ringraziare la Provincia di Firenze che ha garantito la viabilità sui tre passi appenninici”, ha dichiarato Cristian Menghetti, sindaco di Palazzuolo sul Senio dichiarando inoltre che, per la salatura e la spalatura delle strade, sono stati spesi 400mila euro per un comune che conta 1200 abitanti, compromettendo così il bilancio dei prossimi dieci anni. Ma i danni a Palazzuolo non sono stati registrati soltanto alle infrastrutture, ma anche all’attività turistica. Infatti il piccolo comune dell’appennino, vanta di un grande afflusso di turisti nella stagione primaverile e, se la situazione non verrà riportata alla normalità, il Paese potrebbe risentirne economicamente.

SAN GODENZO. ”E’ stato l’evento continuato per 15 giorni ad aver creato disagi”, afferma il sindaco di San Godenzo, Alessandro Manni. Nella sola notte tra venerdì 10 e sabato 11 febbraio, sono caduti 80 centimetri di neve ma la situazione è stata gestita in modo ottimale grazie all’allerta e alla prevenzione. Cooperazioni, quelle tra i comuni e la Protezione Civile, che hanno permesso di contenere i danni e disagi. Ma anche a San Godenzo, i soldi in più spesi per l’emergenza, gravano sul bilancio. Infatti il comune ha speso 10mila euro in più per sale e spalatura, rispetto agli inverni normali. ”Più che di una nevicata, sembra si sia trattato di un bombardamento. Ci aspettano mesi di sacrificio. Spero che chi di dovere ci venga in contro”, ha concluso il sindaco Manni.

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FIRENZUOLA. Nel comune di Firenzuola, nelle settimane dal 31 gennaio al 21 febbraio, sono stati impiegati 24 mezzi tra spargisale e spalaneve e ulteriori 10 messi a disposizione dalla Provincia. Somma che raggiunge i mezzi in azione del ”piano neve” di tutta la Provincia di Firenze. E anche a Firenzuola, nonostante l’emergenza neve, sono stati garantiti i servizi 24 ore su 24. Fortunatamente, commenta il sindaco Scarpelli Claudio, ”Non è successo niente di drammatico e grave. Grazie alla prevenzione e alla cooperazione tra i comuni e la Protezione Civile, siamo stati in grado di mantenere la situazione sotto controllo”. Ma adesso, quello che preoccupa Scarpelli e gli altri sindaci, è la conta dei danni e la conseguente spesa economica per ripristinare e rimettere in sesto le cittadine maggiormente colpite da questo anomalo evento atmosferico. Ed è per questo che chiedono che sia riconosciuto lo stato d’emergenza.

DANNI IN CIFRE. “I Comuni hanno visto quadruplicare le loro spese per affrontare l’emergenza, in pratica di tratta di 400mila euro di investimento – ha spiegato l’Assessore Stefano Giorgetti – Una cifra imponente per le casse dei quattro Comuni maggiormente interessati che hanno dovuto impiegare soldi per affrontare l’emergenza, cioè per garantire l’apertura delle scuole, il transito dei servizi pubblici (infatti i bus hanno continuato a viaggiare a differenza dei treni) e la pulizia delle piazzole di emergenza della Tav. La Regione non penalizzi coloro che sono riusciti a non farsi sorprendere e travolgere dalla situazione di emergenza”. In totale, i comuni dell’Alto Mugello hanno speso 400mila euro per affrontare l’emergenza e i danni alle infrastrutture (complessive dei quattro Comuni) arrivano addirittura ai 2 milioni di euro. Se a queste cifre vengono poi sommati i 400mila euro spesi dalla Provincia, il bilancio dei danni sale fino a 3 milioni d euro. “Per questo motivo – afferma il Presidente Andrea Barducci – chiediamo che la Regione Toscana riconosca ufficialmente lo stato di evento calamitoso di livello regionale anche per la Provincia di Firenze, così come ha già fatto per le Province di Arezzo, Siena, Pisa e Livorno”.

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