giovedì, 28 Marzo 2024
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”Per Renzi, Cavini da Lusi”. ”Fatture non per la campagna del sindaco”

La segretaria particolare dell'ex tesoriere, ascoltata sul caso Lusi, tira in ballo anche il sindaco di Firenze, sostenendo che un certo Gavini (in realtà Bruno Casini), definito suo ''mandatario elettorale'', andava da Lusi a nome di Renzi. Palazzo Vecchio: ''Cavini non era il mandatario elettorale di Renzi. Dobbiamo essere grati alla segretaria di Luigi Lusi che mette fine a tre mesi di illazioni, polemiche e velate minacce''.

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La segretaria particolare di Lusi tira in ballo Renzi, lo staff del sindaco di Firenze replica (nuovamente): nuovo capitolo nella vicenda Lusi.

LA SEGRETARIA. Ascoltata sul caso che vede al centro l’ex tesoriere della Margherita, la segretaria fa diversi nomi tra cui quello di Renzi, sostenendo che un certo Gavini (in realtà Bruno Casini), definito suo ”mandatario elettorale”, andava da Lusi a nome di Renzi.

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LA REPLICA. E subito arriva anche la replica da Palazzo Vecchio. “Dobbiamo essere grati alla segretaria di Luigi Lusi, signora Francesca Fiore, che mette fine a tre mesi di illazioni, polemiche e velate minacce, raccontando quello che da sempre diciamo a proposito dell’asserito – ma in realtà inesistente – finanziamento della Margherita alla campagna elettorale di Matteo Renzi – spiega in una nota Luca Lotti, il capo di gabinetto del sindaco di Firenze – il giorno stesso della pubblicazione della notizia da parte di Franco Bechis su Libero, Bruno Cavini aveva già spiegato di aver personalmente incontrato lo staff della tesoreria della Margherita per chiedere di poter accedere ai contributi del finanziamento pubblico anche per il territorio fiorentino, come del resto si era fatto più volte in passato. Era già accaduto nel 2004 per la campagna elettorale amministrativa e per molti convegni che avevamo organizzato, da Vallombrosa a Fiesole. Era del resto normale: i soldi del finanziamento pubblico andavano a iniziative politiche, non alle case dei dirigenti. E il tutto con fatture e bonifici in modo trasparente”.

“CAVINI NON ERA IL MANDATARIO ELETTORALE”. “Le dichiarazioni di Cavini che confermano gli incontri con lo staff di Lusi, del resto, sono state riportate sin dal 4 marzo nelle testate locali. Alla faccia della presunta novità… – continua Lotti – giova dunque precisare per l’ennesima volta – fino alla noia – che le due fatture cui immaginiamo si riferisca il senatore Lusi non hanno niente a che vedere con la campagna elettorale di Renzi, come è stato confermato anche dal resoconto della campagna elettorale medesimo dell’allora candidato Sindaco. E come il Senatore Lusi può agevolmente dimostrare presentando la documentazione delle fatture. Peraltro è utile sottolineare come Bruno Cavini non sia mai stato il mandatario elettorale di Renzi, come facilmente riscontrabile da tutti i documenti. Forse da questo equivoco nasce l’assurda e ingiustificabile dichiarazione del senatore Lusi su Renzi. C’è allora da essere grati alla signora Fiore per aver chiarito definitivamente un’incomprensione che ha gettato ingiustamente discredito sul Sindaco e sul suo operato. Quanto a noi, non possiamo che ribadire la speranza – già espressa da Renzi – che siano finalmente pubblicate tutte le fatture della Margherita, come pure quelle di tutti gli altri partiti, per capire dove sono stati messi i denari e, soprattutto, verificare se esistono cifre stornate per esigenze non politiche”.

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