Paura in piazza della Repubblica, dove è caduto un grosso pezzo dell’obelisco al centro della piazza, dove solitamente siedono fiorentini e turisti.
L’EPISODIO. A staccarsi è stato un pezzo della colonna, grosso “come una valigia”, secondo alcuni testimoni. Sul basamento dell’obelisco siedono solitamente fiorentini e turisti: fortunatamente al momento dello stacco del blocco non c’era nessuno, altrimenti le conseguenze avrebbero potuto essere gravi.
INFILTRAZIONI. La pietra che si è staccata aveva un peso di circa 80 chili e 50 centimetri di diametro. Secondo i vigili del fuoco, il frammento si è staccato dal basamento della statua, forse per infiltrazioni d’acqua. Il monumento è di proprietà del Comune.
LA COLONNA. La Colonna dell’Abbondanza è l’unica testimonianza rimasta della vecchia piazza del Mercato. Considerata l’ombelico della città, fu eretta all’incrocio del cardo e il decumano della antica città romana. La versione attuale della colonna risale al 1431 ed è sormontata da una statua in pietra serena che rappresenta la Dovizia (o l’Abbondanza), opera di Giovan Battista Foggini, che sostituì un’originale di Donatello irrimediabilmente deteriorata nel 1721.
SOCCORSI. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e le forze dell’ordine. La zona è stata transennata.
MATTEI. “Appena saputo del crollo, pare causato da infiltrazioni d’acqua, e fortunatamente senza conseguenze, la Polizia Municipale e la protezione civile del Comune sono intervenute per mettere insicurezza la zona. Abbiamo immediatamente recintato l’area e assieme ai tecnici del Comune trovato una ditta pronta ad intervenire. Domattina presto sarà allestito un ponteggio che proteggerà l’intera struttura”. Lo spiega l’assessore alle manutenzioni e decoro Massimo Mattei che, assieme ai tecnici del Comune di Firenze e agli agenti di Polizia Municipale, si è recato in piazza della Repubblica dove è caduto un pezzo di circa 40-50 chili del capitello della Colonna dell’Abbondanza. “Adesso – conclude l’assessore Mattei – sarà importante fare piena luce sull’accaduto ed accertare le responsabilità per questo grave fatto”