Pedonalizzazione di via Tornabuoni e piazza Pitti, dopo la proposta lanciata dal sindaco Renzi e il sopralluogo con il comandante della municipale e il presidente di Ataf, la città continua a dividersi sull’ipotesi. E gli stessi autisti di Ataf non ci stanno.
COSTI. “Pedonalizzare anche via Tornabuoni e piazza Pitti – dichiara Americo Leoni della Faisa Cisal – significa allontanare ulteriormente i mezzi pubblici dal centro e lasciare a piedi una zona popolosa, allungando ancora di più i nostri tragitti”. Così facendo “aumenterebbero solo i costi, mentre l’utenza diminuirebbe”, sostiene Leoni, provocando una perdita quantificabile in “due o tre milioni di euro”.
ABBONAMENTI. Secondo Leoni gli abbonamenti sono già diminuiti con la pedonalizzazione di piazza Duomo. “Il debito Ataf è di 12 milioni e il bilancio in pareggio dell’azienda – continua – è riferito solo al 2010. Se si aggiungono altri due o tre milioni di mancati introiti, Ataf rischia di chiudere. Il sindaco rifletta su questo”.
”NUMERI BUONI PER IL LOTTO”. Non si è fatta attendere la replica del presidente Ataf Filippo Bonaccorsi. “Le ipotetiche perdite di soldi causa pedonalizzazione sono completamente campati in aria – dichiara – i numeri dei sindacati sono buoni per il lotto”. Secondo il presidente Ataf l’operazione sarebbe invece pro Ataf. “Anche al tempo della pedonalizzazione del Duomo – continua – il solito sindacato, che era lo stesso contrario a far salire le mamme con i passeggini aperti sui bus, sparò numeri a casaccio di perdite vertiginose nei conti e disastroso calo dei passeggeri. Invece nel 2010 abbiamo aumentato i passeggeri del 3% rispetto al 2009 e sempre nel 2010 abbiamo chiuso il bilancio in pareggio, cosa che non accadeva da 58 anni”. Ma “i numeri inventati – avverte Bonaccorsi – hanno le gambe corte, anzi cortissime”.
SONDAGGIO. Il nostro sondaggio, lanciato tra i fan e gli amici di Facebook di IlReporter.it, ha invece registrato un netto favore dei cittadini nei confronti dell’ipotesi di aree pedonali in piazza Pitti e via Tornabuoni. La consultazione va avanti su Facebook.