D’Alema, Marchionne e gli studenti del Galileo, il liceo fiorentino dove alcuni giorni fa era crollata una parte del controsoffitto (FOTO). Sono stati questi alcuni degli argomenti affrontati da Renzi nella sua ultima e-news.
D’ALEMA. Si parte con un “pensiero” per D’Alema e Marchionne: anche al sindaco – come a tutti i fiorentini – le parole dell’ad della Fiat su Firenze non sono certe andate giù, nonostante la successiva spiegazione dello stesso Marchionne. “Deve essere una beffa del destino – scrive Renzi – Quando cerco di essere buono e bravo, e di non litigare con nessuno, arrivando persino ad accettare tutte le discutibili modifiche delle regole delle primarie, improvvisamente accade qualcosa che mi costringe a rispondere. Non parlo delle illazioni, delle polemicucce, degli schizzettini di fango che le campagne elettorali spesso riservano (per queste, sul sito, c’è la pagina le verità su Renzi con tutte le risposte). Mi riferisco, invece, alla doppia polemica con Massimo D’Alema e Sergio Marchionne. Il primo ha rilasciato un’intervista, poi smentita (i soliti giochini vecchio stile: tutti a Roma sanno perfettamente che quella chiacchierata c’è stata ma bisogna far finta di niente) in cui ha del tutto legittimamente detto che non lascerà il posto in Parlamento, a meno ovviamente che non vinciamo noi. Ma ha anche detto che ‘Renzi si farà male’. Ora, questa frase è poco simpatica detta da chiunque. Diventa allusiva quando chi la pronuncia è a capo della Commissione che controlla i servizi segreti”.
MARCHIONNE. “Marchionne – continua il sindaco – invece si è risentito per una mia intervista a Repubblica.tv e anziché prendersela con me – come sarebbe stato del tutto legittimo – ha attaccato pesantemente Firenze. Fossi un azionista della Fiat mi domanderei la logica per la quale l’AD dell’azienda deve insultare una città, per di più come Firenze famosa in tutto il mondo. È del tutto legittimo che il cittadino Marchionne non ami il candidato Renzi. Ma che senso ha prendersela con uno scrigno di genio e passione come Firenze?”.
LICEO GALILEO. Poi Renzi racconta un aneddoto. “Mentre andavo assorto in questi pensieri – scrive – la mia bicicletta è stata circondata da un gruppo di ragazzi del Liceo Galileo che mi ha reso partecipe della rabbia e della delusione degli studenti dopo che un pezzo di tetto è crollato, fortunatamente senza fare danni alle persone. L’edilizia scolastica dei licei appartiene alla Provincia e dunque non sono a conoscenza della situazione tecnica di quell’istituto. Ma negli occhi dei ragazzi mi ha colpito la volontà di approfondire, di conoscere, di prendere parte. ‘Sindaco, lei ci ha detto che Palazzo Vecchio è casa nostra, giusto? Allora ci ospita lei per la nostra assemblea?’. Detto, fatto. Lunedì i ragazzi del Galileo si confronteranno con gli amministratori provinciali e i professori nel Salone dei 500. Perché anche a questo serve un’Istituzione: a rendersi parte di una comunità”.
L’ironia della rete. Caso Marchionne, il web si scatena. ”Ma è il nuovo slogan per la Punto?”