Ricercatori precari di tutta Italia in assemblea a Pisa.
L’ASSEMBLEA. Dopo aver partecipato alle grandi contestazioni dell’autunno, il Coordinamento precari della ricerca e della didattica dell’Università (CPU) – la principale sigla che rappresenta i ricercatori e i docenti precari in tutta la penisola – ha deciso di convocare a Pisa la sua seconda assemblea nazionale: l’appuntamento è venerdì 15 aprile alle 11 al Polo Carmignani in piazza dei Cavalieri.
RIFLESSIONE. “La riforma Gelmini comincia a far sentire le proprie pesanti conseguenze sul sistema universitario pubblico, ma i precari della ricerca e della didattica continuano a mobilitarsi per rivendicare i propri diritti e difendere l’Università pubblica”, spiega una nota. I principali obiettivi dell’assemblea nazionale sono due: il primo è promuovere “una sistematica riflessione sulla gravissima situazione che si sta delineando negli atenei italiani dopo l’approvazione della legge Gelmini. I primi a risentirne sono i soggetti più deboli, a partire dai precari: basti ricordare che il mancato varo di decreti attuativi e regolamenti sta letteralmente decimando i ricercatori non strutturati, che a migliaia sono costretti ad abbandonare il loro lavoro per un futile motivo: non sono state attivate le due principali figure contrattuali a tempo determinato previste dalla nuova legge – assegni di ricerca e ricercatori a tempo determinato – quindi è impossibile stipulare tali rapporti di lavoro. Si tratta di una sostanziale espulsione di massa dall’Università di studiosi preparati, sui quali per anni la Repubblica italiana ha investito denaro pubblico; tali ricercatori sono costretti ad espatriare per permettersi di continuare il lavoro di ricerca fin qui svolto”.
CAMPAGNE. Il secondo obiettivo – continua il comunicato dei ricercatori – “è promuovere e sostenere nuove campagne di rivendicazione che consentano a una componente sempre più insostituibile per le attività svolte all’interno delle strutture universitarie, quella dei lavoratori non strutturati della ricerca e della didattica, di uscire dall’oblio nel quale risulta relegata da chi governa il paese e le Università conquistando finalmente elementari diritti e basilari tutele che finora sono stati loro negati, retribuzioni eque per il lavoro svolto (basti ricordare lo scandalo dei contratti di docenza gratuiti), una programmazione razionale del reclutamento che consenta a ciascuno di pianificare la propria vita”.
PISA. Ma perché è stata scelta proprio Pisa come sede dell’assemblea? “Perché l’Università di Pisa è diventata un simbolo per i ricercatori precari di tutta Italia: nell’ateneo toscano i precari sono riusciti – primo caso nella storia italiana – a ottenere la presenza di un proprio rappresentante in seno alla commissione per la riforma dello statuto d’ateneo, una sorta di Costituente prevista dalla legge Gelmini”. L’assemblea nazionale verrà trasmessa su internet in video streaming su http://www.ustream.tv/channel/cpu2011.