Sono passati cento giorni dalla scomparsa di Roberta Ragusa, la donna di Gello di cui non abbiamo più notizie dalla notte tra il 13 e il 14 gennaio scorsi. Un’attesa fatta di indizi e sospetti, ma di poche verità, un caso in cui restano due gli indagati.
LA SCOMPARSA. Roberta Ragusa è scomparsa cento giorni fa dalla sua abitazione di Gello, nel comune di San Giuliano Terme, nel cuore della notte. Cento giorni fatti di indizi e sospetti, ma di poche verità. Allontanamento volontario, suicidio o omicidio? Queste le tre piste seguite dagli inquirenti che stanno indagando sul caso. Due indagati, il marito Antonio Logli e Antonio Fusi, l’uomo che avrebbe dato un passaggio a Roberta la notte della scomparsa. Ma anche di questo non vi è certezza.
TRA LE MURA DOMESTICHE. Antonio Logli, marito di Roberta, per sette anni ha nascosto la relazione con la segretaria dell’autoscuola di famiglia. I due, dopo la scomparsa della Ragusa, avrebbero distrutto i cellulari con i quali comunicavano ma, una volta avviate le indagini sulla scomparsa, avrebbero confessato la loro relazione ai carabinieri. Gli inquirenti hanno così controllato i tabulati telefonici dei due amanti, in cerca di qualche indizio per capire se effettivamente Logli, quella notte, si sarebbe addormentato prima della mezzanotte e svegliato alle 7, non trovando più la moglie in casa, come ha dichiarato dal primo momento. E sui cellulari, in effetti, non sarebbero state trovate tracce di telefonate tra i due. Un controllo, quello effettuato dagli inquirenti, che avrebbe portato alla conferma della dichiarazione di Logli.
IL VICINATO. Nessuno quella notte ha sentito niente. Nessun litigio, niente urla, alcun rumore sospetto. Pare che in casa Logli, la notte della scomparsa, tutto tacesse. I suoceri, che vivono in un appartamento vicino al figlio, confermano di non aver sentito alcun tipo di rumore sospetto provenire dall’abitazione di Antonio e Roberta. E anche i figli hanno affermato, durante l’interrogatorio, si non aver sentito niente. Cos’è successo allora, quella notte?
TESTIMONI. Varie testimonianze, nel corso delle indagini, hanno portato a percorrere piste differenti sul caso. Soprattutto quella dell’allontanamento volontario. Una testimonianza in particolare, è risultata interessante e sarebbe quella di Antonio Fusi, l’uomo che ha raccontato di aver dato un passaggio ad una donna, all’apparenza Roberta, all’uscita della Fi-Pi-Li e di averla vista salire poi su una Lancia Y metallizzata. L’uomo è stato subito iscritto nel registro degli indagati, insieme ad Antonio Logli e dalla sua auto sono state isolate tracce biologiche giudicate ”interessanti”.
IL MARITO. Ma il dito viene soprattutto puntato contro il marito di Roberta. L’uomo, come abbiamo detto svariate volte, aveva una relazione segreta con la segretaria 28enne. Roberta sapeva che il marito la tradita, ma non sapeva con chi. Almeno fino al 13 gennaio. Probabilmente, in quelle ore, potrebbe aver scoperto chi era la donna misteriosa. Ma queste sono altre ipotesi. Ciò che porta a puntare il dito contro il marito, è anche l’ultima dichiarazione fatta, ovvero l’aver presto un’aspettativa di tre mesi dal lavoro, fatto avvenuto il giorno dopo della scomparsa. Perché questa decisione? Sapeva forse che sua moglie non sarebbe rientrata presto a casa?
DAL WEB. E anche il web si è interessato particolarmente al caso. Non solo amici e parenti, ma anche persone estranee alla famiglia che hanno preso a cuore la vicenda di Roberta. Ed è stato proprio dal web, che è stata lanciata una petizione. Loretta Croatto, a nome del gruppo ”Roberta Ragusa – dove sei?” ha lanciato una petizione online nella quale si legge ”per conto del gruppo “Troviamo Roberta Ragusa”,chiedo le firme, affinchè vengano riprese le ricerche per ritrovare questa donna, scomparsa da S.Giuliano Terme (Pisa) la notte tra il 13 e il 14 Gennaio 2012 e di cui non si hanno più avuto notizie”. Al momento la petizione, al momento, è stata firmata da 565 persone. E qualche giorno dopo la petizione, sempre sul gruppo Facebook Roberta Ragusa – dove se?, è stato lanciato un appello ”Questo appello è rivolto a chi la notte tra venerdì e sabato 14 gennaio 2012 intorno alle 2 del mattino percorreva a bordo della sua auto la strada Via Ulisse Dini ed improvvisamente stava per investire un uomo uscito di corsa dai campi. Chiediamo la sua preziosissima collaborazione anche in forma anonima e verrà garantita la privacy. Puó rivolgersi al numero 06/8262 di ”Chi l’ha visto?”. Ogni piccolo dettaglio di quella notte può essere prezioso. Grazie per l’attenzione”. Si perché sembrerebbe che qualcosa abbia visto qualcosa quella notte.
LE RICERCHE. E finalmente, le ricerche dovrebbero ripartire a giorni. La mappatura del territorio sarebbe pronta. Le ricerche saranno effettuate proprio nel territorio intorno a casa Logli, una zona rilevata grazie ai satelliti. Il territorio sarà passato a setaccio dai carabinieri e da un gruppo di volontari provenienti da varie zone dell’Italia. I volontari aveva chiesto da tempo di battere il territorio, ma senza l’ausilio delle forze dell’ordine, non avrebbero potuto farlo: da soli, qualcuno,m avrebbe potuto inquinare le tracce. E sarà forse grazie alla ripresa delle ricerche, che il mistero troverà una fine e Roberta restituita alla sua famiglia.
L’appello: Si cerca l’uomo che avrebbe visto qualcosa
Il caso: Che fine ha fatto Roberta Ragusa?