sabato, 14 Dicembre 2024
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Scuola, arriva il vademecum per ll’integrazione

Un vademecum per promuovere l’integrazione fin dall’asilo nido. Frutto di due anni di lavoro, attraverso 6 paesi europei, la guida al multiculturalismo in versione primissima infanzia è stata presentata oggi a Firenze.

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Un vademecum per promuovere l’integrazione fin dall’asilo nido, frutto di anni di lavoro ma riassumibile in 5 step: evitare gli stereotipi, coinvolgere nella formazione culturale le famiglie, dunque intessere maggiori relazioni interpersonali, aprirsi al plurilinguismo e infine far crescere e sfruttare maggiormente le risorse interne, ovvero gli educatori.

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IL PROGETTO SMILE. Il manuale è stato presentato oggi alla Biblioteca delle Oblate di Firenze, nel corso del seminario conclusivo del Progetto Smile (Supporting Multicultural Integration and Learning), finanziato dall’Unione Europea e promosso da Co&So Firenze nell’ambito della formazione continua.

LATTE E INTEGRAZIONE. Sei i paesi coinvolti in un percorso durato due anni, Italia, Cipro, Germania, Romania, Svezia e Svizzera, ognuno dei quali ha sperimentato i risultati della guida in alcuni progetti pilota che hanno coinvolto persone provenienti da diversi paesi (Iraq, Siria, Libano, Palestina solo per citarne alcuni). Soprattutto donne, in compagnia dei loro bambini, in modo da attivare il processo di integrazione fin dalla culla.

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STOP ALLA “PEDAGOGIA COUS COUS”. “E’ fondamentale promuovere l’intercultura fin dall’età prescolastica (da zero a sei anni) – sottolinea Clara Silva, docente di Pedagogia interculturale all’Università di Firenze – e coinvolgere le famiglie in questo percorso, affinché l’integrazione abbia inizio già tra le mura domestiche”. “Basta con la ‘pedagogia del cous cous’ – rincara Silva – è ora di mettere in atto dei progetti mirati. Come questo”. Anche perché, ricorda Patrizia Giorio, coordinatore italiano per Co&So “nel giro di un anno la metà delle persone con meno di 40 anni residenti in una grande città sarà legata a una famiglia con esperienza migratoria”. Basti pensare all’esperienza fiorentina e in particolar modo alle scuole, dove la percentuale degli iscritti di origine straniera ha superato quest’anno quota 12%. Proprio per questo il Progetto Smile ha dato vita anche ad un corso di formazione rivolto agli “addetti ai lavori”, educatori e docenti.

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