Il Tar della Toscana non ha accolto la richiesta di sospensione del provvedimento mossa dalle associazioni degli albergatori fiorentini: la tassa di soggiorno, in vigore dal 1° luglio, resta.
“RICORSO RAGIONEVOLE”. I giudici si sono però riservati il diritto di tornare a esaminare la questione in una prossima udienza, fissata per il 7 novembre. ”Il Tar – ha affermato Domenico Iaria, legale degli albergatori – ritiene fondato il ricorso, ma ritiene anche che il danno non sia grave e irreparabile perché i soggetti gravati sono i clienti e non gli albergatori, e perché alcuni adempimenti sono comunque differiti nel tempo, come il versamento nelle casse comunali”.
ASPETTANDO NOVEMBRE. In attesa della nuova udienza l’imposta, che farà sborsare ai turisti un euro in più a notte per ogni stella della struttura ricettiva (albergo, bed&breakfast, agriturismo, ecc.), continuerà ad essere applicata. Ma “più si prolunga la riscossione – continua preoccupato il legale – più sarà difficile restituire in caso di accoglimento del ricorso: “se il 7 novembre il Tar accoglierà il ricorso, saranno stati prelevati circa 7 milioni di euro a clienti che saranno in Nuova Zelanda o in Patagonia, e bisognerà andarglieli a restituire”.
CONSIGLIO DI STATO? E gli albergatori fiorentini non resteranno a guardare: Iaria non esclude infatti un nuovo ricorso al Consiglio di Stato.
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