venerdì, 26 Aprile 2024
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Toscana, aumentano le famiglie in difficoltà

In Toscana sarebbero circa 275.000 le famiglie in stato di deprivazione, un aumento del 5% rispetto agli anni passati. Aumenta anche la disoccupazione, sopratutto giovanile.

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Dati in rosso.

FAMIGLIE IN DIFFICOLTA’. Stanno aumentano le famiglie in difficoltà in Toscana. E’ quanto emerge dai dati presentati nel rapporto “Noi Italia” diffuso ieri, mercoledì 23 gennaio, dall’Istat. Se nel 2010 le famiglie in condizioni di deprivazione sociale e materiale (ovvero quelle che hanno difficoltà ad arrivare alla fine del mese) erano il 12% del totale, pari a circa 194.000 famiglie, nel 2011 sono aumentate di 5 punti percentuali, passando al 17% del totale (pari a circa 275.000 famiglie). Contestualmente, diminuiscono le persone molto o abbastanza soddisfatte della propria situazione economica, scendendo dal 52,4% del totale nel 2011 al 47,7% del totale nel 2012.

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I DATI. Complessivamente, le famiglie in condizioni di povertà relativa nel 2011 sono il 5,2% del totale, pari a circa 84.134 famiglie, cifra più o meno stabile con quella dell’anno precedente. In Toscana aumenta anche il tasso di disoccupazione, che passa dal 6,1% del totale nel 2010 al 6,5% del totale nel 2011. Le donne hanno un tasso di disoccupazione più alto degli uomini, rispettivamente pari al 7,9% e al 5,4%. Aumenta anche il tasso di disoccupazione giovanile (15/24 anni), passato dal 23,1% nel 2010 al 24,9% nel 2011. Anche in questo caso, c’è più disoccupazione tra le donne (30,3%), contro il 21% degli uomini.

SEL. “I dati toscani riportati dal dossier Istat sono emblematici di una sofferenza sociale che si sta inasprendo anno dopo anno – ha commentato l’ex deputata Marisa Nicchi, candidata Sel in Toscana per la Camera – e che tende a colpire sempre di più le fasce deboli, donne e giovani in primis”. Ecco perché, ha continuato Nicchi, “l’agenda di Sinistra Ecologia e Libertà parte proprio da questi temi per ottenere la giustizia sociale che manca, per abbattere la miseria, la disuguaglianza e lo sfruttamento, e per il rilancio dei consumi e dell’intero Paese oltre la crisi economica”.

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