Piazzavano cappi realizzati con cordini di acciaio per catturare cervi, caprioli e cinghiali nei boschi vicino Prato.
Ma non l'hanno fatta franca due bracconieri della zona. All'alba di ieri sono stati presi con le mani nel sacco dagli agenti della polizia provinciale. E per loro sono scattate due denunce.
trappole D'ACCIAIO
I due stavano cacciando illegalmente nel bosco di Gorandaccio, nel comune di Vernio, molto ricco di selvaggina, quando sono stati intercettati dagli investigatori. Da tempo erano tenuti d'occhio. I due si servivano di lacci a cappio realizzati con del filo metallico: al passaggio degli animali, la morsa si stringe intorno al loro collo, fino anche a farli morire.
DUE DENUNCE
I due bracconieri, residenti nelle campagne circostanti e sprovvisti della licenza di caccia, sono stati denunciati per il reato di utilizzo di mezzi di caccia vietati, oltretutto in periodo di divieto generale, concorso in reato e violazioni inerenti la tenuta di armi e munizioni.
Nelle loro abitazioni infatti, oltre al cavo utilizzato per i lacci, sono state trovate trappole per la cattura di fauna selvatica, strumenti per la macellazione degli animali come carrucola, gancio e coltelli e carne di cinghiale, oltre a un fucile da caccia 56 munizioni a pallini e 23 munizioni a palla non denunciate all'autorità.