Un consiglio d’amministrazione composto da 11 persone: 3 uomini e 8 donne. E’ il “record” di Cooplat, una delle più grandi cooperative italiane nei settori del facility management e dell’ecologia, che oggi riunisce a Siena i suoi delegati per presentare il Bilancio economico 2010.
CONTROTENDENZA. La presenza femminile nel cda di Cooplat era già importante prima del rinnovo delle cariche (5 consiglieri su 11 erano donne), e ora si è ulteriormente rafforzata: una situazione diametralmente opposta a quella della maggioranza delle aziende italiane: quelle quotate in Borsa, ad esempio, contano soltanto circa 330 donne su oltre 4.000 consiglieri d’amministrazione.
LA LEGGE SULLE QUOTE ROSA. E anche volendo prendere come riferimento la legge sulle quote rosa approvata pochi giorni fa, che vale solo per le società quotate e quelle a partecipazione pubblica, la cooperativa nata a Firenze nel 1946 è ampiamente oltre i criteri minimi di rappresentanza di genere. La nuova normativa prevede infatti che a partire dal 2012 i cda al primo mandato siano formati per il 20% da donne, una percentuale che deve salire al 33,3% nel 2015.
LE COLLEGHE? “UN CONTRIBUTO FONDAMENTALE”. «Siamo molto soddisfatti del risultato raggiunto – dice il presidente della cooperativa Fabrizio Frizzi – non solo perché le colleghe sono numericamente ben rappresentate, ma perché stanno dando un contributo fondamentale, in termini di competenze e impegno, alla vita dell’azienda. E voglio sottolineare il fatto che il nostro consiglio d’amministrazione è composto da persone elette dai soci, non nominate dall’alto».