Un nuovo vaccino per prevenire l’Aids questo riporta l’AGENZIA DIRE. Il Centro Nazionale Aids dell’Iss (Istituto Superiore di Sanità), infatti, ha avviato la prima fase di sperimentazione del vaccino per prevenire l’infezione da Hiv, basato sull’associazione della proteina Tat (gia’ in fase avanzata di sperimentazione), con la proteina Env, fornita da Novartis. Le due proteine sono gia’ state sperimentate singolarmente in studi clinici effettuati nell’uomo ed entrambe si sono dimostrate sicure e ben tollerate, mentre l’associazione dei due prodotti e’ stata provata ad oggi solo in modelli animali dove si e’ dimostrata sicura, ben tollerata ed in grado di prevenire efficacemente l’infezione da Hiv.
TRE CENTRI ITALIANI. Il nuovo studio, che coinvolgera’ tre centri clinici italiani di eccellenza (la Divisione di Malattie Infettive del Policlinico di Modena; la Divisione di Malattie Infettive dell’Azienda Ospedaliera San Gerardo di Monza; la Dermatologia Infettiva dell’IFO – San Gallicano di Roma), e’ stato approvato dalle autorita’ regolatorie e dai comitati etici competenti. La sperimentazione verra’ condotta su 50 soggetti sani, di eta’ compresa tra i 18 ed i 55 anni, ed ha l’obiettivo di valutare la sicurezza e l’immunogenicita’ del nuovo candidato vaccinale.
VOLONTARI PER IL VACCINO DELL’AIDS. Le proteine Tat e Env verranno somministrate secondo un regime di “prime-boost”, che consiste in 3 inoculi per via intradermica seguiti da 2 ulteriori somministrazioni di “richiamo” per via intramuscolare. Le persone interessate a partecipare alla sperimentazione del vaccino dovranno rivolgersi direttamente ai tre centri clinici coinvolti, dove un’equipe medica multidisciplinare seguira’ i volontari per l’intera durata dello studio.
IL SUCCESSO DELLA TAT. “Il percorso di studi che continuiamo a portare avanti e i successi finora ottenuti con la sperimentazione della proteina Tat ci hanno spinti a esplorare ulteriormente le potenzialita’ di questa molecola attraverso la messa a punto di un vaccino di seconda generazione – ha affermato Enrico Garaci presidente dell’Iss – Lo faremo attraverso l’associazione a un’altra proteina per potenziarne gli effetti preventivi” “Sono molto felice di iniziare questo nuovo percorso all’interno dei sentieri tracciati finora – afferma Barbara Ensoli – E’ una conferma della fecondita’ degli studi che portiamo avanti da circa venti anni e che continuano ad aprirci orizzonti nuovi. Significa che la Tat, dopo aver mostrato le sue capacita’ terapeutiche e’ in grado di declinare altre potenzialita’. Sia utilizzata individualmente, come continuiamo a fare nella sperimentazione terapeutica ormai approdata in Sudafrica, sia associata ad altre molecole. Come accade ogni volta che un’intuizione scientifica va nella giusta direzione” Lo studio sara’ inoltre sostenuto da tre comitati indipendenti, ognuno con funzioni diverse: un team di esperti monitorera’ la sicurezza dei volontari, un altro avra’ la funzione di fornire allo sponsor consulenza tecnico-scientifica indipendente, il terzo affianchera’ lo sponsor sin dalle fasi iniziali dello studio con l’obiettivo di sostenere e tutelare gli interessi dei volontari.
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