Diciotto atenei italiani messi sotto scacco dai pirati informatici, che hanno riversato sulla rete i dati di migliaia di studenti e professori. Tra le università interessate dall’attacco, anche quella di Siena, che si aggiunge alla lunga lista di prestigiosi enti italiani, come la Bocconi, il Politecnico e la Sapienza di Roma.
DATI SEGLI STUDENTI. Nessun attacco ai siti web dei servizi, ma una vera e propria incursione non autorizzata nei database dove vengono custodite le informazioni sui vari componenti del mondo accademico. Gli hacker hanno rubato migliaia di dati sensibili che studenti e professori utilizzano per accedere ai servizi offerti dagli atenei su internet: username e password ma anche mail, indirizzi privati e in alcuni casi numeri di telefono e codice fiscale. Una volta in possesso dei dati, i pirati del web li hanno messi su internet, indicando i diversi link dove poterli scaricare.
SIENA: “NESSUN PROBLEMA”. Dall’Universiutà di Siena minimizzano: secondo il rettore Angelo Riccaboni “Qualcosa c’è stato, ma non sono stati acquisiti dati particolarmente sensibili, dati in disuso”. Intanto l’attacco, che risale alla notte tra martedì e ieri, è stato rivendicato con un post su twitter inviato da un gruppo, che si firma “Lulzstorm”.
LA RIVENDICAZIONE. “Oggi è un grande giorno per tutti noi e pessimo per le università italiane – si legge nel messaggio – loro pensano di essere al sicuro, ma i loro siti sono pieni di debolezze. Poi la sfida. “Italiani, come potete affidare i vostri dati a tali idioti? E’ uno scherzo? Cambiate password ragazzi; cambiate concetto di sicurezza, università. Avremmo potuto rilasciare molto di più, avremmo potuto distruggere db e reti intere. Siete pronti per tutto questo?”.
IL NOME. LulzStorm è una sigla che non era mai apparsa finora, ma il nick richiama quello di “LulzSec”, considerato una costola di Anonymous, che ha compiuto numerosi assalti ai siti di istituzioni e aziende in tutto il mondo. Nei giorni scorsi è scattata un’operazione proprio contro una quindicina di giovani considerati appartenenti alla cellula italiana del gruppo. Tra i denunciati ci sono anche alcuni toscani.
ANONYMOUS. E proprio nei confronti di Anonymous è scattata martedì un’operazione della polizia postale che ha portato alla denuncia di una quindicina giovani tra i 15 e i 30 anni, ritenuti gli appartenenti alla cellula italiana del gruppo.
Attacco alla rete dei cyber pirati: denunciati 5 toscani