sabato, 2 Novembre 2024
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In 1.500 per immaginare l’architetto del futuro

Presenze record alla seconda edizione di New Generations, la rassegna sulle nuove prospettive dell'architettura che si è chiusa domenica alla Palazzina Reale. Oltre 60 architetti under 36 da tutta Europa, più di mille partecipanti nel weekend. Mancavano solo le istituzioni

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Più di 1.500 partecipanti, addetti ai lavori ma anche semplici appassionati, oltre sessanta studi di architettura che fanno capo a professionisti under 36 in arrivo da 12 paesi diversi, ospiti in arrivo dalle maggiori capitali europee. È un successo quello della seconda edizione del New Generations Festival – Futurology, cinque giorni di workshop e dibattiti per immaginare l'architetto del futuro.

Professionisti del domani a raccolta

In un momento di grave crisi economica come quello che stiamo attraversando, la rassegna si è proposta come occasione di incontro, confronto e collaborazione utile soprattutto ai professionisti più giovani. Alla Palazzina Reale sono intervenuti alcuni prestigiosi rappresentanti delle amministrazioni pubbliche europee, come l'assessore allo sviluppo locale e alle politiche della casa della città di Lisbona Paula Marques e l'assessore al patrimonio culturale della città di Madrid José Francisco García.

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In 300 hanno partecipato ai laboratori creativi riservati agli addetti ai lavori nei primi tre giorni della kermesse, 1.200 le presenze agli incontri aperti a tutti di sabato e domenica, con punte di oltre 500 presenze durante le Soapbox lecture, gli Speaking corner e i Survive style.

L'ordine: “Un messaggio di fiducia”

“La risposta al Festival – dice Marzia Magrini, presidente dell'Ordine provinciale degli architetti che ha organizzato la rassegna insieme all'associazione New Generations – è stata davvero notevole e incoraggiante. Abbiamo visto affacciarsi alla Palazzina Reale tanti colleghi, molti dei quali giovanissimi, ma anche moltissimi cittadini desiderosi di comprendere i meccanismi e gli strumenti di trasformazione della città e dello spazio pubblico, temi di forte attualità specie in questa fase di recessione che lega a doppio filo crisi economica, crisi dell'architettura e crisi della qualità della vita urbana. Le esperienze innovative presentate alla Palazzina, le energie dei giovani studi di architettura europei che l'hanno animata e il clima di contemporaneità che vi si è respirato sono un messaggio di fiducia che non va disperso e uno stimolo a lavorare fin da ora per la nuova edizione della rassegna”.

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“Unica nota dolente, dispiace notare la completa assenza delle istituzioni locali ad un appuntamento di così grande risonanza internazionale che per cinque giorni ha reso la città capitale dell'architettura contemporanea”.

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