Più di 1.500 partecipanti, addetti ai lavori ma anche semplici appassionati, oltre sessanta studi di architettura che fanno capo a professionisti under 36 in arrivo da 12 paesi diversi, ospiti in arrivo dalle maggiori capitali europee. È un successo quello della seconda edizione del New Generations Festival – Futurology, cinque giorni di workshop e dibattiti per immaginare l'architetto del futuro.
Professionisti del domani a raccolta
In un momento di grave crisi economica come quello che stiamo attraversando, la rassegna si è proposta come occasione di incontro, confronto e collaborazione utile soprattutto ai professionisti più giovani. Alla Palazzina Reale sono intervenuti alcuni prestigiosi rappresentanti delle amministrazioni pubbliche europee, come l'assessore allo sviluppo locale e alle politiche della casa della città di Lisbona Paula Marques e l'assessore al patrimonio culturale della città di Madrid José Francisco García.
In 300 hanno partecipato ai laboratori creativi riservati agli addetti ai lavori nei primi tre giorni della kermesse, 1.200 le presenze agli incontri aperti a tutti di sabato e domenica, con punte di oltre 500 presenze durante le Soapbox lecture, gli Speaking corner e i Survive style.
L'ordine: “Un messaggio di fiducia”
“La risposta al Festival – dice Marzia Magrini, presidente dell'Ordine provinciale degli architetti che ha organizzato la rassegna insieme all'associazione New Generations – è stata davvero notevole e incoraggiante. Abbiamo visto affacciarsi alla Palazzina Reale tanti colleghi, molti dei quali giovanissimi, ma anche moltissimi cittadini desiderosi di comprendere i meccanismi e gli strumenti di trasformazione della città e dello spazio pubblico, temi di forte attualità specie in questa fase di recessione che lega a doppio filo crisi economica, crisi dell'architettura e crisi della qualità della vita urbana. Le esperienze innovative presentate alla Palazzina, le energie dei giovani studi di architettura europei che l'hanno animata e il clima di contemporaneità che vi si è respirato sono un messaggio di fiducia che non va disperso e uno stimolo a lavorare fin da ora per la nuova edizione della rassegna”.
“Unica nota dolente, dispiace notare la completa assenza delle istituzioni locali ad un appuntamento di così grande risonanza internazionale che per cinque giorni ha reso la città capitale dell'architettura contemporanea”.