venerdì, 19 Aprile 2024
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Santa Croce palcoscenico di ”Genius Loci”

Elio Germano, Roberto Cotroneo, Alessandro Bergonzoni e molti altri. Attori, scrittori e musicisti si esibiscono nella basilica di Santa Croce in tre diversi momenti: dal tramonto all'alba

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Un’Estate Fiorentina con i fiocchi, quella del 2017, che non poteva che concludersi nel migliore dei modi. A chiudere il sipario della rassegna sarà “Genius Loci”. L’evento, che si svolgerà dal tramonto del 6 ottobre all’alba del 7 ottobre, ha l’obiettivo di contribuire a creare una connessione intima tra i fiorentini e i loro luoghi, in questo caso, tra i fiorentini e Santa Croce.

Sarà proprio all’interno della Basilica di Santa Croce, che, musicisti, attori, scrittori si esibiranno per un evento esclusivo alla scoperta dello “spitito del luogo”.  L’iniziativa, organizzata dall’associazione Controradio Club e Controradio, con il contributo del Comune di Firenze, di Opera di Santa Croce e Città Metropolitana, svilupperà un programma suddiviso in tre step.

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Genius Loci, dall'alba al tramonto

Le performance infatti, si svolgeranno in tre differenti momenti della giornata: tramonto, ore 18.30; notte, ore 21.30; alba, ore 6.00. Il primo sarà Roberto Cotroneo, lo scrittore interverrà sul rapporto tra i visitatori e le opere d’arte. In contemporanea l’esibizione dell’autore Alessandro Bergonzoni, in un talk show sul tema della bellezza. A seguire cantanti, musicisti, attori, tra cui la ventenne toscana Alice, già presente anche sul panorama internazionale dopo aver partecipato a svariati concorsi oltreoceano, che porterà il suo “Born in the Woods”. 

A guidare il pubblico  in “Letture itineranti in costume” saranno invece Gaia Nanni e Gianluigi  Tosto, accompagnati da sonorizzazioni dal vivo di artisti professionisti come Alessandro Biagi e Fulvio Renzi

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In notturna l’attore Elio Germano  e il compositore Theo Teardo porteranno una versione rivisitata di “Viaggio al termine della notte” di Luis Fernand Cèline. A concludere l’evento una performance unica nel suo genere che vedrà sposarsi il jazz alla musica Africana.

Un formato insolito per cercare di riempire i luoghi di parole e contenuti, mettendo al primo posto l’interdisciplinarietà. Una sorta di scommessa volta a rendere ad un luogo che vive di passato la sua contemporaneità.

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