Un vero e proprio caso giudiziario, quello di Barnabei, che ha visto il pronunciamento di condanna a morte nonostante vi siano state molte lacune nelle indagini e una sostanziale mancanza di certezza di colpevolezza.
Ad una settimana dalla data dell’esecuzione del 14 SETTEMBRE 2000, Derek Rocco Barnabei, rinchiuso nel braccio della morte di Sussex I, in Virginia, lascia in diretta dai microfoni di radio 24 il suo testamento spirituale all’Italia:
“Se muoio, vi prego, non lasciate che la mia morte sia invana. L’Italia si è distinta come coscienza del mondo, una distinzione onorevole ed un esempio di quello che va fatto non solo con le parole ma con i fatti. Avete dato una voce agli oppressi e avete lottato contro l’ingiustizia, rendendola pubblica. Non c’è nulla di più grande per una nazione di essere riconosciuta come campione dei diritti umani. Potranno ridurmi al silenzio ma non potranno azzittire la voce della gente ed è per questo che vi chiedo di continuare a lottare per la giustizia e di sostenere Fabrizio Vigni e Patrizia Mintz per la fondazione che nascerà come una voce della gente, per la gente, dalla gente. Questo è il mio testamento spirituale ed il mio modo per esprimervi la gratitudine per tutto quello che avete fatto per me. Vi amo tutti e continuate a pregare per me. Mi stanno portando via, mi spiace…”
Queste parole sono divenute una realtà concreta, ed il sogno di Derek si è avverato grazie alla nascita della Fondazione che porta il suo nome, DEREK ROCCO BARNABEI, che da sette anni lotta per abolire la pena di morte in tutto il mondo.
La Fondazione Barnabei, insieme a “Just us production” e Fondazione Monte dei Paschi di Siena hanno già realizzato un documentario, diretto da Manuela Procaccia, utilizzato per sensibilizzare sul questo tema gli studenti delle scuole toscane, e che costituirà il primo nucleo narrativo di un film.
Marco Scaffardi di “Just us production” ha annunciato in conferenza stampa la prossima realizzazione del film “Rocco Derek Barnabei”, diretto da Ago Panini, e ha dichiarato che le riprese dovrebbero iniziare il prossimo 30 luglio. Attore protagonista, nel ruolo di Rocco Derek, Claudio Santamaria, che con Panini ha appena girato “Aspettando il sole”, uscito nelle sale lo scorso 20 febbraio. Gli altri attori che hanno dato la loro disponibilità a girare il film sono Laura Morante, Roul Bova e Pier Francesco Favino.
L’intento produttivo di questo film – fanno sapere dalla Just us – è quello di realizzare una pellicola di respiro internazionale, girata in lingua inglese. E’ stato siglato un accordo di co-produzione tra l’Italia e il Canada che consentirà di realizzare un film ad alto budget, e di usufruire di maggiori vantaggi finanziari, tecnici e artistici, pur garantendo al film la nazionalità italiana.
Le riprese inizieranno in Canada per poi proseguire in Toscana, dove grazie alla collaborazione con la fondazione Derek Rocco Barnabei e Toscana Film Commission si gireranno esterni ed interni, sia negli ambienti reali della storia, come la piazza del campo di Siena, sia negli studi appositamente ricreati nella Tabaccaia di Monteroni D’Arbia e al carcere di Pescia. L’uscita nelle sale cinematografiche è prevista alla fine del 2009.
La prima mondiale si svolgerà nella città di Siena, seguita da una promozione del film nelle grandi capitali europee. Parte degli incassi del film, esclusi i costi di produzione, saranno devoluti alla Fondazione Derek Rocco Barnabei per continuare attivamente la sua campagna contro la pena di morte. Ogni spettatore, infine, sarà invitato a partecipare a questa battaglia, apponendo alla fine della proiezione una nuova firma per non far ridurre al silenzio come indicato da Derek Rocco Barnabei nelle sue ultime volontà, la voce della gente, per la gente e dalla gente.
“La Fondazione Derek Rocco Barnabei si è battuta per la moratoria della pena di morte e continua il suo impegno per l’abolizione di questa tragica e disumana forma di giustizia. Il rispetto per le vittime di reati efferati deve essere garantito con la certezza della pena. Questa deve essere assicurata dai sistemi giudiziari dei diversi Paesi senza che l’amministrazione della giustizia si trasformi in una vendetta. Mi auguro che il documentario sulla vicenda del giovane italo-americano, condannato e giustiziato nonostante il rischio di un errore giudiziario, e la produzione di un film sulla dolorosa vicenda, grazie alla contemporaneità del linguaggio delle immagini, ci aiutino a coinvolgere i giovani – e non solo – in un messaggio culturale teso al rispetto dei diritti umani e della dignità della persona”, ha affermato la Prof.ssa Anna Carli, Presidente Fondazione Rocco Derek Barnabei
“La Fondazione Monte dei Paschi di Siena, ha dichiarato Fabrizio Felici in conferenza stampa, di solito non aderisce come socio fondatore all’interno di altri enti, perché ciò comporta un impegno formale a sostenere tutte le iniziative che tale ente dovesse intraprendere. In questo caso, invece, siamo tra i soci fondatori (insieme a Comune, Provincia e Università di Siena e Università per stranieri di Siena) della Fondazione Rocco Derek Barnabei, dal momento che il fare giustizia su questo caso ci è sembrata una battaglia di civiltà da portare avanti con forza. Abbiamo già sostenuto alcune attività speciali della Fondazione Barnabei, abbiamo dato un contributo sostanziale, di 100.000, euro per la realizzazione del documentario e, anche se non saremo diretti produttori del film, in quanto questo non rientra nelle nostre competenze, daremo ogni sostegno possibile a quelle azioni che la Fondazione dovrà intraprendere a favore della realizzazione del film”. Dr. Fabrizio Felici, deputato Fondazione Monte dei Paschi di Siena.
“Nel grande impegno e professionalità che Toscana Film Commission mette sempre nell’assistere le produzioni, a volte c’è un valore aggiunto che in questo caso si può misurare solo col metro dell’appartenere a una storia di senso della vita, di democrazia e di giustizia, a una storia propria di questa terra, prima in Italia ad aver abolito la pena di morte. Un plusvalore che entra appieno nel film su Rocco Derek Barnabei che, oltre la pregevole opera cinematografica, è un ulteriore monito teso a ricordare che ogni sentenza di morte è una nuvola nera intorno alla democrazia”: così ha parlato il Prof. Ugo Di Tullio, Presidente della Mediateca Regionale Toscana Film Commission
Un film su Rocco Derek Barnabei
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