“Fare l’imprenditore significa produrre bene e servizi, trasmettere la cultura etica. Io sono figlio di un imprenditore e da mio padre ho ripreso questi valori e questo forte senso di responsabilità, diventando una sorte di imprenditore a modo mio, nel quartiere Sanità, un mondo complesso e difficile, ma dove esistono pregi e difetti, e quindi tanta umanità. Questo premio, questi premi che ricevo, per me sono come carezze”.
Con queste parole Don Antonio Loffredo, napoletano, classe 1959, protagonista della riqualificazione del Santa Maria della Sanità, quartiere del centro storico di Napoli che in passato ha conosciuto gravi problematiche di disagio giovanile e delinquenza, ha commentato il ricevimento del Premio Centum che la Unione Imprese Centenarie Italiane, associazione nata nel 2000 a Firenze dove ancora mantiene la propria sede gli ha attribuito sabato scorso nell’Aula Magna dell’Università di Parma in occasione delle celebrazioni di Parma Capitale Italiana della Cultura 2020+21.
Progetto di economia circolare
Uno dei meriti di Don Antonio Loffredo è stato quello di sviluppare nel quartiere Sanità un solido progetto di economia circolare nel quale l’imprenditoria privata viene veicolata a sostegno della formazione di cooperative autogestite che oggi danno lavoro ai ragazzi del quartiere: la più importante è quella che si è occupata del recupero delle catacombe di San Gennaro e che oggi offre un itinerario dalle viscere della collina di Capodimonte fino al quartiere Sanità.
“La scelta della nostra Unione di legarsi a partire da quest’anno alle città italiane designate Capitale della Cultura ha l’obiettivo di promuovere e diffondere anche presso le nuove generazioni il patrimonio culturale e sociale del quale le imprese centenarie italiane sono depositarie” ha affermato Eugenio Alphandery, presidente della Unione Imprese Centenarie Italiane. “Le imprese devono essere capaci di trasmettere i valori della collaborazione in termini di competitività sana, in tal senso le imprese centenarie italiane sono la via da seguire per approdare a questi valori” ha aggiunto Federico Pizzarotti, sindaco di Parma, città alla quale è stata consegnata la Chiave dell’Unione. “Le imprese centenarie rappresentano non solo le eccellenza italiane del Made in Italy ma anche un esempio di resilienza culturale e un caposaldo fondamentale per il nostro Paese” le parole di Paolo Martelli, prorettore vicario dell’Università di Parma. “La storia dell’imprenditoria è ricca di valori civili, culturali e sociali, nostro obiettivo è diffondere la cultura imprenditoriale e guidare le nostre associate verso il traguardo della centenarietà” ha affermato Annalisa Sassi, presidente dell’Unione Parmense degli Industriali.
Premio di laurea
Il Premio di Laurea “Carpenè Malvolti” istituito dalla Unione Imprese Centenarie Italiane in collaborazione con l’Università di Parma e sponsorizzato dalla celebre casa spumantistica di Conegliano fondata nel lontano 1868 è stato assegnato allo studente dell’Università di Parma Ignazio Lombardo, autore di una tesi dal titolo “Valori e associazioni alla base dei brand che hanno saputo resistere nelle storia” (relatore Prof. Simone Aiolfi) e incentrata sull’impresa centenaria Antica Dolceria Bonajuto 1854 di Modica. Due menzioni speciali sono state attribuite a Maria Ottone e Giulia Vaccari.
Nel corso della giornata si sono tenuti anche un approfondimento sul tema “Oltre il tempo: la sfida dell’Impresa Centenaria” e a un incontro con l’imprenditore parmense Aldo Rodolfi, titolare dell’impresa centenaria Rodolfi Mansueto 1896, marchio di eccellenza nella produzione di pomodori.
Presentato in anteprima a Parma il nuovo video istituzionale della Unione Imprese Centenarie Italiane, curato dal regista Giuseppe Ferlito, da oggi anche visibile al seguente link: https://www.youtube.com/watch?v=iWIbsnJ99Fw