sabato, 23 Novembre 2024
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I nonni di Firenze spopolano su Instagram

Grazie al progetto di Tiana Kai che fotografa i nonni degli altri per ricordare il suo che non c'è più

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I nonni degli altri. Immortalati mentre sono a passeggio, aggrappati al bastone o sorretti dal braccio di un nipote. Mentre chiacchierano allegramente su una panchina o mentre osservano pigramente chi passa. Mentre vanno a fare la spesa carichi di sacchetti o attraversano la strada, mentre sfrecciano su una bici o giocano animatamente a carte al tavolo di un bar.

I NONNI DEGLI ALTRI

Nonne e nonni fotografati di soppiatto, quasi senza farsi vedere, per non disturbare l'intimità e la naturalezza di uno sguardo, di un movimento, di un gesto di vita quotidiana. Tiana Kai, giovane consulente di marketing nata alle Hawaii ma da tempo approdata a Firenze grazie all'amore della sua vita, da due anni va in giro armata di macchina fotografica in caccia di scatti inediti di anziane nonne e nonnini non suoi – i nonni degli altri appunto – per raccontarne i volti e le storie (qui il suo blog).

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il progetto fotografico che spopola su instagram

Quasi un modo per esorcizzare, afferma lei stessa, l'assenza del suo “grandpa” di origine siciliana, il suo nonno Rosario Biagio, scomparso alcuni anni fa. Ne è nato un progetto fotografico intitolato efficacemente “Not my nonni” che su Instagram spopola con oltre 15mila follower. Una collezione che Tiana un giorno vorrebbe trasformare, perchè no, in una mostra vera e propria.

Tiana, come è nata l'idea di “Notmynonni”? Cosa l'ha spinta a fotografare i nonni degli altri?

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“Ero molto affezionata ai miei nonni, in particolare al mio nonno materno. Due anni fa, quando se ne è andato, io ero appena arrivata in Italia. All'inizio era dura, non avevo molti amici. Molto spesso mi capitava di pensare a mio nonno. Quando per strada vedevo un signore anziano, ci ritrovavo il suo volto”.

Qual è stato il primo scatto che ha realizzato?

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“La prima foto l'ho fatta a Firenze. Ho immortalato una signora che passava per strada vicina a una Fiata Cinquecento rossa, l'altra mia passione, oltre ai nonni e alla fotografia. Ha avuto subito un grande successo tra i miei amici e così ho pensato di creare un filone concentrato sui nonni. “Per me 'Not my nonni' è un progetto d'amore. Tante persone mi scrivono dicendo che guardare le mie fotografie le rende felici. E questo mi rende convinta di una cosa: al mondo servirebbero più nonni. Sono figure fondamentali per la crescita di una persona”.

Lei “sbircia” nella vita dei nonni degli altri. Le è mai capitato di parlare con qualcuno dei suoi soggetti?

“In genere cerco di prenderli di sorpresa perchè voglio che siano naturali. Ma alle volte capita che si accorgano dell'obiettivo. Allora mi guardano, capiscono che li ho fotografati e mi sorridono”.

Nelle sue fotografie, non ci sono solo i nonni però, ma anche una Firenze e una Toscana bellissime.

“Un amore, anche quello per l'Italia, che ho ereditato da mio nonno, che parlava sempre del Paese in cui aveva le sue radici, della sua cucina, del suo panorama”.

Per “Not my nonni” che programmi ha per il futuro?

“Mi piacerebbe molto che le mie fotografie diventassero una mostra. Ma mi piacerebbe anche accompagnare gli scatti, da qui in avanti, con una serie di interviste ai nonni. Per raccontare in maniera ancora più completa uno spaccato della loro vita e uno spaccato di Firenze e dell'Italia”. 

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