La lunga trasferta di Cagliari termina con una vittoria per la Fiorentina. L’attaccante Moise Kean ha lasciato il ritiro nel primo pomeriggio ed è volato a Parigi per problemi personali. Un’assenza che aveva creato timori e che ha costretto Raffaele Palladino a rivedere la formazione affiancando Beltran a Gudmundsson. Il Cagliari parte molto bene ma perde poi, per infortunio, Yerry Mina e la Fiorentina ha trovato fiducia riuscendo a recuperare. Ed adesso i viola sono tornati a vedere il piazzamento per l’Europa.
La partita
Come accennato il Cagliari parte subito molto bene e, dopo sette minuti, passa in vantaggio. È Piccoli che approfitta di una respinta corta di De Gea ed insacca a porta vuota per l’1-0 dei sardi. La Fiorentina fatica a costruire azioni d’attacco e i rossoblù sfiorano il raddoppio con Zortea che centra il palo con un rasoterra dal limite. La Fiorentina si scuote e con Mandragora colpisce un palo poi ci prova Gudmundsson ma Caprile para. Il portiere del Cagliari salva la porta anche su un’iniziativa di Dodo ma al 36’ Mandragora serve Gosens che, di esterno sinistro, segna l’1-1. Pochi minuti dopo Yerri Mina esce per un problema muscolare ed entra Palomino. Prima dell’intervallo il Var toglie un calcio di rigore al Cagliari. L’arbitro Marinelli aveva dato la massima punizione dopo un contatto tra Luvumbo e Pongracic.
Ad inizio ripresa Gudmundsson arriva al limite dell’area e serve Dodo. Il traversone premia Beltran che sovrasta Zortea e infila nell’angolino basso. È il 2-1 per i viola. La Fiorentina inizia a gestire il vantaggio ma il Cagliari cerca il pareggio. Al 75’ Marin ci prova da fuori area ma De Gea para. Nel finale Zaniolo, appena entrato, ci prova ma Caprile evita la terza rete.
L’allenatore
Trasferta difficile ma, alla fine, sono arrivati i tre punti. Soddisfatto Raffaele Palladino. “Siamo in lotta per una posizione importante e in Europa: vuol dire che abbiamo fatto un grande lavoro. Questa è stata una settimana molto particolare, anche per gli spostamenti. Aver ribaltato la partita non era facile: la squadra – continua l’allenatore – ha messo in campo cuore, maturità, grinta e mentalità, tutto quello che aveva. Penso sia la vittoria di un grande gruppo, che ha superato tante difficoltà in settimana e non voleva alibi. Dedichiamo questa vittoria a Moise Kean che non era con noi per motivi familiari, e ai nostri tifosi che oggi non c’erano ma domenica saranno al nostro fianco. Ora dobbiamo fare l’ultimo mese al meglio, perché vogliamo portare la Fiorentina il più in alto possibile. Abbiamo preparato la partita quattro giorni, non avevamo materiale per allenarci e siamo rimasti qua. La squadra è stata forte di testa e sotto tutti i punti di vista: non sono bravo io, ma i ragazzi che sono entrati in campo senza ascoltare niente e nessuno. Hanno pensato solo a fare una grande prestazione e vincere”.