sabato, 23 Agosto 2025
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Meteo: nuvole in aumento e pioggia. Ma dalla prossima settimana migliora

Oggi nubi in aumento e qualche pioggia dal pomeriggio sulla costa, domani molte nubi e piogge sparse: sono queste le previsioni meteo del Lamma per la Toscana.

PROSSIMA SETTIMANA. La situazione dovrebbe però migliorare la prossima settimana, che sarà “probabilmente all’insegna del tempo più stabile, almeno nella prima parte”, spiega ancora il Lamma.

MERCOLEDI’. Più nel dettaglio, mercoledì 26 marzo in Toscana è atteso un tempo “inizialmente nuvoloso con ulteriore intensificazione della nuvolosità nella seconda parte della giornata. Piogge sparse, più frequenti in mattinata sulle zone appenniniche e sull’Arcipelago, nel pomeriggio anche sul resto della regione. Quota neve intorno a 1100-1200 m sull’Appennino, 1300 m sull’Amiata”.

GIOVEDI’. Giovedì 27 previsto un cielo “molto nuvoloso o coperto con precipitazioni diffuse, più frequenti e abbondanti sulle zone appenniniche (quota neve intorno a 1200 m)”.

DA VENERDI’. Venerdì 28 – continua il Lamma – atteso un tempo “irregolarmente nuvoloso con residue piogge sulle zone orientali. Temperature: minime in calo, massime in aumento”. Sabato 29 marzo, in Toscana, cielo “poco nuvoloso o velato. Temperature: in ulteriore lieve rialzo”.

Autostrada del Sole: chiusure alla stazione di Incisa-Reggello

Autostrade per l’Italia comunica che sull’A1 Milano-Napoli, dalle ore 22 di giovedì 27 alle ore 06 di venerdì 28 marzo , sarà chiusa la stazione di Incisa-Reggello, in entrata per Firenze ed in uscita per chi viene da Roma, a causa di alcuni lavori di pavimentazione.

ALTERNATIVE. In alternativa si consigliano le stazioni di Valdarno e Firenze sud.

Teatro Verdi: arriva la Terza Edizione di ”Play It!”

Play It! da mercoledì 26 fino a sabato 29 marzo porterà al Teatro Verdi di Firenze (via Ghibellina, 99 – info 055/212320, www.orchestradellatoscana.it ingresso serale €5,00) una panoramica su ciò che di meglio la musica contemporanea in Italia ha da offrire. Incontri, approfondimenti, dibattiti, premiazioni e concerti porteranno in luce la ricchezza di una scena variegata, vitale e dinamica. I compositori affermati, gli interpreti, i giovani talenti avranno la possibilità di incontrarsi, confrontarsi e proporre i propri lavori, dimostrando come la musica sia soprattutto un territorio in cui intravedere nuove possibilità, non soltanto sonore.

 

APERTURA. La serata di mercoledì 26 marzo sarà affidata a cinque composizioni che riescono ad armonizzare perfettamente la musica ad altre discipline.Per prima, la proposta di Francesco Giomi, “LFO # 1”: si tratta di un’improvvisazione creativa per ensemble che mette in relazione l’Orchestra della Toscana con una modalità di conduzione ispirata a quella del grande Butch Morris, trovando così un punto di incontro con una delle forme più aperte e innovative del jazz contemporaneo nell’ambito della direzione musicale. Successivamente, Federico Gardella in “Ossessioni di Pontormo” è riuscito ad intrecciare la concezione compositiva agli aspetti più moderni della pittura del Pontormo, quelle ossessioni che l’artista dettagliava minuziosamente sulle sue carte accanto agli studi delle sue opere più celebri, che qui si “doppiano” dando vita ad un’alterità psicologica e musicale. Seguirà Fabio Nieder con “The Water Flow On Their Way” per orchestra e voce femminile piangente; la composizione porta in scena una delle più importanti interpreti della musica europea, Alda Caiello, avvolta da un intreccio di testi tradizionali armeni e azeri, in un lavoro in tre parti che, quadro dopo quadro, si spoglia di elementi fino a concludersi in un background sonoro molto essenziale, quasi muto.
Luca Francesconi, poi, con “Trama” ha creato un percorso sonoro volto a ricercare un filo narrativo, un nuovo racconto da ritrovare dopo la frammentarietà del Novecento. C’è riuscito con l’ausilio del sassofono ipnotico e sensibile di Mario Marzi. Carmine Emanuele Cella, infine, con la composizione “The Manhattan distance” induce ad un ragionamento su come la geometria preveda almeno due prospettive diverse per guardare ogni aspetto della realtà.

FOYER. Nei giorni del Festival, il foyer del Teatro Verdi dalle 11.00 del mattino sarà il luogo degli incontri aperti sullo stato attuale della musica d’arte contemporanea.

Fiorentina, riparte la corsa Champions: al Franchi arriva il Milan

Nemmeno il tempo di rifiatare che torna il campionato.

LA CORSA. E, con lui, la corsa Champions. Quella corsa che la Fiorentina ha riaperto domenica, sconfiggendo il trasferta il Napoli e “rosicchiando” quindi tre importantissimi punti nella lotta per il terzo posto.

TERZO POSTO. Terzo posto attualmente occupato proprio dagli uomini di Benitez, con sette punti di vantaggio su quelli di Montella. Una vittoria, quella di domanica, che ha riportato grande entusiasmo in casa viola, nella settimana della delusione per l’eliminazione dall’Europa League ad opera della Juventus.

MILAN. Ma ora (mettendo per un attimo da parte il 3 maggio, giorno della finale di Coppa Italia) c’è da pensare al campionato. Al Franchi domani sera arriva il Milan (fischio d’inizio alle 20,45): una partita da vincere per gli uomini di Montella, per continuare a far sentire il fiato sul collo al Napoli.

GOMEZ. In eredità, però, la partita del San Paolo ha lasciato anche l’infortunio di Mario Gomez: gli esami hanno evidenziato una lesione di primo grado al legamento collaterale mediale. Non ci sarà dunque il tedesco al centro dell’attacco contro i rossoneri: al suo posto l’ex di turno, Alessandro Matri. Cui, comunque, le motivazioni per far bene certo non mancheranno.

Renzi scrive ai fiorentini: ”Lascio la fascia, sono stati anni incredibili”

Matteo Renzi saluta i fiorentini. Lo fa su Facebook, nel giorno in cui in Palazzo Vecchio era in programma l’ultimo passaggio dell’iter per la sua decadenza da sindaco.

LA LETTERA. Questa la sua lettera:

“Care fiorentine, cari fiorentini,
dopo cinque anni lascio la fascia tricolore con il giglio, simbolo di questa città. Lascio la sala di Clemente VII in quel santuario laico che è Palazzo Vecchio. E affido – sicuramente per le prossime settimane, spero anche per i prossimi anni – a Dario Nardella il compito di guidare la nostra meravigliosa Firenze.
Sono stati anni incredibili. Anni in cui abbiamo provato a cambiare la città per farla restare se stessa: pedonalizzazioni, asili nido, piano strutturale a volumi zero. Abbiamo aperto i musei ai fiorentini, raddoppiato le biblioteche, investito sui teatri. Nonostante i tagli abbiamo aumentato gli investimenti sulle scuole e sul sociale, ma abbiamo dimezzato gli assessori e le partecipate, venduto le auto blu, ridotto gli affitti. A differenza di quanto accadeva a Roma, qui abbiamo abbassato le tasse. Abbiamo valorizzato il ruolo delle donne, dalla direzione generale alla giunta. La rottamazione, del resto, è iniziata qui, con il “Facce nuove in Palazzo Vecchio” ma non si è trattato solo di un’operazione politica: abbiamo rottamato anche i vecchi cassonetti del centro e un certo modo di concepire le aziende pubbliche che abbiamo riportato tutte come minimo in pareggio. Fatto tutto bene dunque? No, macché. Il primo a non essere contento sono io, altrimenti che fiorentino sarei se non trovassi qualcosa su cui ridire? Ma effettivamente su molte cose avrei voluto fare di più, dai tempi dei cantieri fino alle buche per le strade o alla pulizia della città: qualche passo in avanti lo abbiamo fatto, ma non quanto avrei voluto. Non vi faccio qui l’elenco delle cose realizzate. Sarebbe persino noioso, ma ho comunque chiesto di preparare una scheda che invieremo a tutte le famiglie a nostre spese nelle prossime settimane.
Ci sono stati tantissimi giorni meravigliosi a partire dai martedì passati con i bambini delle scuole fino ai San Valentino trascorsi con le coppie sposate da cinquant’anni. Abbiamo condiviso anche tanti dolori, dagli incidenti stradali alle crisi aziendali. Il giorno più difficile, come potete immaginare, è stato quello di Piazza Dalmazia, quello dei due nostri fratelli senegalesi, Mor e Modou, uccisi in modo atroce nel dicembre di tre anni fa. Tendo a credere, per carattere, che invece il giorno più bello ancora non sia arrivato ed è anche l’augurio che faccio a ciascuno di voi.
Nella vigilia del capodanno fiorentino, dunque, lascio la guida di Firenze chiamato ad altro incarico dal Presidente della Repubblica e dal Parlamento. Ci metterò il coraggio che – nel bene e nel male – ormai conoscete. So di poter contare sulla vostra amicizia. E so che brontoloni o no i fiorentini fanno comunque il tifo per uno di loro. Indipendentemente da me, comunque, il punto è fare il tifo perché l’Italia torni a sorridere. Io sono certo che ce la faremo. Sarà bellissimo smentire gli uccellacci del malaugurio con l’energia e la serietà del nostro impegno.
Ci rivedremo presto, in piazza a discutere della Fiorentina o in uno dei campi sportivi dove giocano i nostri figli. Alle Cascine per prendere un po’ di fresco o a goderci la bellezza della città da San Miniato. A livello istituzionale, invece, vi aspetto per un appuntamento molto importante tra qualche anno: ho infatti proposto al Governo di tenere a Firenze il Summit G8 del 2017. La nostra città potrà utilizzare questo appuntamento per concludere le tante iniziative infrastrutturali che sono in fase di realizzazione. E l’Italia come sempre in questi casi potrà fare bella figura proponendo ai leader dei Paesi più importanti del mondo il luogo simbolo del Rinascimento.
Quanto a me, ho cambiato email. L’indirizzo adesso è [email protected] Vi leggerò la sera, da Palazzo Chigi. Pensando a quanto mi avete dato in questi anni, anche solo con una battuta o con una stretta di mano.
Sono un po’ commosso. Ma per fortuna via lettera non se ne accorge nessuno.
Vi saluto, uno per uno.
Grazie per la vostra amicizia, per le vostre critiche, per le vostre idee.
Buona strada a tutti. E naturalmente viva Fiorenza!”.
Matteo Renzi

Gomez, lesione di primo grado al legamento collaterale mediale

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Lesione di primo grado al legamento collaterale mediale per Mario Gomez.

CONTROLLI. E’ questo il responso dei controlli cui è stato sottoposto l’attaccante viola, dopo il trauma distorsivo riportato al ginocchio sinistro nel corso della partita di ieri contro il Napoli.

LESIONE. Gomez – spiega la Fiorentina – è stato sottoposto oggi a visita ortopedica e accertamenti diagnostici. “E’ stata rilevata una lesione di I grado del legamento collaterale mediale. L’atleta dovrà osservare una settimana di riposo e cure del caso prima di essere sottoposto a nuovo controllo clinico e radiologico”, spiega la società viola sul suo sito.

Via Panicale, arrestato un pusher: è il settimo in due mesi

Ieri pomeriggio in via Panicale è stato arrestato un altro pusher: è il settimo arresto della polizia negli ultimi due mesi nella stessa zona.

MARIJUANA. L’uomo, 46 anni, è stato bloccato intorno alle 17.30 dagli uomini della Prima Squadra Volante mentre stava vendendo una dose di marijuana. Durante il controllo gli agenti hanno trovato altri 20 grammi (11 dosi) addosso all’uomo che, secondo quanto ricostruito, sarebbe stato anche presente durante le precedenti operazioni di polizia nella zona.

SPACCIO. Proprio nelle ultime settimane l’attività della Questura aveva portato alla cattura di altri uomini, tutti sorpresi a spacciare droga tra via Guelfa e via Panicale. Il 6 febbraio, in via Guelfa, era stato arrestato un nigeriano per spaccio di cocaina; cinque giorni dopo, l’11 febbraio in via Panicale, era stata la volta di altri due soggetti nigeriani trovati con più di 60 grammi di marijuana; passati altri cinque giorni, sempre in via Panicale, la polizia aveva sorpreso 3 stranieri a vendere coca e lo stesso 16 febbraio aveva denunciato un altro cittadino nigeriano con 6 grammi di marijuana.

CONTROLLI. Il mese di marzo si è aperto invece in via Panicale con la denuncia di due cittadini nigeriani in distinti episodi avvenuti tra il 12 e il 17 del mese: il reato contestato è sempre  la detenzione ai fini di spaccio di droga. La Questura – viene spiegato – continuerà i controlli in tutta la zona per contrastare il fenomeno.

Campo di Marte: Firenze ricorda l’eccidio di settanta anni fa

Sono trascorsi settant’anni da quando, il 24 marzo 1944, cinque ragazzi furono fucilati allo stadio di Campo di Marte perché si opposero al regime fascista. Oggi, con un’iniziativa solenne volta a sensibilizzare al riguardo il tessuto sociale, molti hanno partecipato alla celebrazione di un evento tragico che ancora la città non dimentica: erano presenti il presidente del Quartiere 2 Gianluca Paolucci, il Comune di Firenze, con l’assessore all’ambiente Caterina Biti, la Regione Toscana, la maggior parte dei comuni della Provincia (tra cui Fiesole, Vicchio, Pontassieve, Dicomano, Bagno a Ripoli e Sesto Fiorentino), Don Matteo Perini, che a fine cerimonia ha dato la benedizione, alcuni rappresentati dell’Anpi e moltissimi alunni delle scuole Carducci, Masaccio, Mazzanti, Dino Compagni, Gramsci e Buontalenti.

MEMORIA. Durante il suo discorso, Gianluca Paolucci ha più volte sottolineato l’importanza della memoria, del conservarla e preservarla anche quando, per forza di cose, essa tende a sbiadire. E’ necessario fare in modo che, invece, la memoria resti sempre luminosa e attiva nelle menti di chi vive, perché è il principio fondante di un popolo: il presidente del Quartiere 2, per spiegare al meglio ciò che è rilevante davvero, ha citato George Orwell nella sua opera più famosa, “1984”: “Chi controlla il passato controlla il futuro”. Per concludere poi, ha esortato i ragazzi presenti con parole forti, ma cariche di significato: “Siate liberi, davvero. Liberi nel pensiero e nel comportamento. Siate sempre liberi e consapevoli, perché libertà e consapevolezza, se unite, rendono liberi gli spiriti”.

SCUOLA. Nel corso della cerimonia, inoltre, è stata ripetutamente ribadita l’importanza delle istituzioni scolastiche. L’assessore Caterina Biti, per concludere il suo intervento, ha detto: “Antonio, Guido, Leandro, Ottorino ed Adriano non sono solo il motivo per cui siamo qui oggi, ma anche quello grazie al quale ci siamo. Ecco per cosa sono morti: per la libertà, per la giustizia, per un mondo che garantisca a tutti questi diritti fondamentali. E’ importante non piegarsi quando qualcuno cerca di convincerci che ciò in cui crediamo non sia buono. Ragazzi, non piegatevi mai”. Anche Giovanni Di Fede, assessore provinciale alla pubblica istruzione, ha sottolineato come la scuola porti alla conoscenza di quei fatti che poi diventano vero e proprio nutrimento della memoria collettiva, e come sia proprio in sede scolastica che si imparano i valori dell’Italia democratica e, soprattutto, come essi siano arrivati a essere inalienabili.

PARENTI DELLE VITTIME. Alla celebrazione di oggi erano presenti anche i parenti di Guido Targetti e di Leandro Corona, questi ultimi venuti appositamente dalla loro residenza in Sardegna, che da anni è diventata “casa loro”. Hanno posto al centro della commemorazione il tema della speranza, spesso invisibile ma sempre presente, che i valori “buoni” per i quali i loro cari sono stati uccisi continuino a sopravvivere, ad essere motivo per cui lottare. Hanno scelto di leggere, di fronte ai numerosi spettatori del Sacrario di Campo di Marte, una poesia di Rocco Silicato, che nel 1944 fu testimone oculare dell’eccidio. Una poesia semplice ma toccante, commovente forse proprio per l’umiltà delle parole che la compongono, che si apre così: “Hanno ammazzato cinque ragazzi, uccisi in un giorno di sole…”.

Borseggia una turista coreana al bar: giovane fermata dalla polizia

Borseggia una turista coreana al bar: giovane arrestata dalla polizia.

AL BAR. A sorprendere la giovane all’opera è stato il dipendente di un bar in piazza della Repubblica, dove nel primo pomeriggio di ieri è finita in manette una giovane straniera con l’accusa di tentato furto con destrezza. Il barman la stava tenendo d’occhio da un po’ tempo, insospettito dal fatto che si aggirasse per il locale senza consumare niente. Poi, appena questa ha allungato la mano dentro la borsa di una turista korena, ha fatto subito scattare l’allarme al 113.

LA VITTIMA. La ragazza, senza documenti, ha raccontato alla polizia di avere 22 anni e di essere originaria della Bulgaria. Alcuni testimoni – viene spiegato – l’avevano già notata in zona anche nei giorni scorsi. Quando è scattato l’allarme, l’ignara vittima stava sorseggiando una bibita al bancone in compagnia di un’amica.

Uffizi: esposta per tre mesi la Tavola Doria

Per quasi cento giorni (25 marzo – 29 giugno) la cosiddetta “Tavola Doria”, copia dalla Battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci, sarà esposta nella Sala della delle Carte Geografiche della Galleria degli Uffiz, insieme ad altre tre tavole dipinte del XVI secolo, appartenenti alle raccolte delle Gallerie fiorentine e raffiguranti copie o derivazioni da invenzioni originali di Leonardo. I dipinti sono Leda col cigno, Sant’Anna Metterza e due tavole raffiguranti l’episodio della lotta per lo stendardo tratto dalla pittura murale con la Battaglia d’Anghiari, commissionata a Leonardo nel 1503 per la Sala del Maggior Consiglio nel Palazzo della Signoria.

ESPOSIZIONE.  Il Ministero per i beni e le attività culturali e del turismo ha deciso di assegnare la Tavola Doria in via definitiva alla Galleria degli Uffizi, dove giunge ora dopo essere stata esposta al Quirinale al suo rientro in Italia (da novembre 2012 fino a gennaio 2013), ad Anghiari la scorsa estate e alla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze (nell’ambito della recente esposizione dedicata a Machiavelli) da dicembre 2013 fino al febbraio di quest’anno. Tra una tappa e l’altra, inoltre, il dipinto è stato sottoposto ad un intervento di restauro e ad indagini da parte dei tecnici dell’Opificio delle Pietre Dure; in occasione della sua esposizione agli Uffizi, l’opera è stata inserita in una teca climatizzata, che garantisce le necessarie condizioni di conservazione, realizzata da una ditta specializzata.
L’accordo con il Fuji Museum prevede che al termine dell’esposizione la tavola sia nuovamente trasferita in Giappone dove vi rimarrà per quattro anni, prima di tornare a Firenze. L’iniziativa è resa straordinaria anche dal fatto che i visitatori potranno entrare nella sala numero 16, la Sala delle Carte Geografiche, generalmente chiusa al pubblico a causa della preziosità delle sue pareti (affrescate da Stefano Bonsignori con i disegni dei territori del Granducato di Toscana).
 

ACIDINI. Il Soprintendente per il Polo Museale Fiorentino, Cristina Acidini, nel depliant realizzato da Giunti Editore che accompagna l’esposizione con schede e fotografie delle opere, scrive: “L’esposizione della Tavola Doria nella Galleria degli Uffizi , in vicinanza dei dipinti di Leonardo, porta all’attenzione del pubblico internazionale del museo la memoria di uno stato incompleto dell’originale della Battaglia di Anghiari”. “La Tavola Doria – continua il Soprintendente – non risponde ai quesiti sull’effettiva presenza e consistenza della Battaglia progettata da Leonardo, ma con ogni probabilità ci riporta nelle immediate vicinanze d’essa, un’impresa artistica che dopo mezzo millennio continua a suscitare curiosità e interesse”.