mercoledì, 20 Agosto 2025
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Richard Ginori, incontro tra sindacati e Regione Toscana

Richard Ginori, il giorno dopo.

L’INCONTRO. Dopo la sentenza che ha decretato il fallimento della storica azienda Richard Ginori, depositata ieri, lunedì 7 gennaio, dal tribunale di Firenze, si è tenuto un incontro fra le organizzazioni sindacali, il presidente Rossi e l’assessore alle attività produttive Simoncini. Durante l’incontro è stata ribadita la volontà della regione Toscana di continuare a tenere ferma la barra sull’obiettivo della salvaguardia della storia e del ruolo di Richard Ginori che è un elemento strategico e di qualità del manifatturiero toscano.

PIANO INDUSTRIALE. Un obiettivo per raggiungere il quale, come hanno ricordato presidente e assessore, è necessario un piano industriale credibile che garantisca livelli occupazionali e mantenimento sul territorio dell’azienda, il cui marchio si considera ormai inscindibile dal contesto in cui è insediata dal 1735. Le stesse richieste che l’assessore alle attività produttive andrà a presentare al curatore fallimentare nominato dal Tribunale di Firenze con il quale si incontrerà alle 14 insieme al sindaco di Sesto Fiorentino e all’assessore provinciale al lavoro. Al curatore sia la regione e che le istituzioni chiederanno di gestire la fase transitoria nei tempi più brevi possibili e in modo da consentire, attraverso l’esercizio provvisorio, l’attività produttiva fino al momento in cui sarà bandita la nuova gara per l’acquisizione dell’azienda.

IL FUTURO? L’Assessore si è messo inoltre in contatto col Ministero dello Sviluppo Economico ed è previsto nei prossimi giorni un incontro anche in quella sede. “La sentenza ha spostato indietro le lancette dell’orologio – è stato il commento – ma non ha chiuso in maniera definitiva la possibilità di dare una soluzione alla vicenda”.

La sentenza: Richard Ginori: il tribunale di Firenze dichiara il fallimento

Pitti Immagine 2013, il primo giorno

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Foto del primo giorno di apertura di Pitti Immagine 2013 alla Fortezza da Basso

Influenza, casi in aumento: il picco atteso a metà febbraio

Influenza: casi in aumento anche sul nostro territorio, con il picco atteso intorno a metà febbraio.

IL PICCO. Nelle ultime settimane si sta registrando anche nel nostro territorio, come in tutta Italia, un aumento di casi di influenza. I dati relativi alla sorveglianza epidemiologica nazionale Influnet evidenziano un andamento sostanzialmente sovrapponibile a quello degli anni precedenti, per cui – viene spiegato – è presumibile che anche per questo anno il picco venga raggiunto intorno alla metà del mese di febbraio. Non è ancora possibile prevedere quale sarà l’entità dell’epidemia, che dipende da vari fattori tra cui la virulenza del virus e la percentuale di vaccinati nella popolazione.

VACCINI. Come ogni anno, il maggior numero di casi si registra nei bambini, che a loro volta possono contagiare adulti e anziani: da ricordare che l’influenza può provocare complicanze anche gravi nei soggetti anziani, nelle donne in gravidanza, nelle persone con altre malattie di base quali ad esempio patologie cardiache, renali, broncopolmonari, diabete, tumori, etc. Come noto, la campagna vaccinale si è caratterizzata da un avvio ritardato dovuto al blocco cautelativo di alcune tipologie di vaccini, e ciò ha ne condizionato il buon esito complessivo.

COSA (NON) FARE. Nelle prossime settimane è previsto un incremento dei casi di influenza: il virus si trasmette con starnuti e colpi di tosse, ma anche con le mani contaminate da secrezioni respiratorie. Ecco alcune semplici norme di comportamento: coprire naso e bocca in caso di tosse e/o starnuti, utilizzando fazzoletti a perdere, e poi lavarsi le mani; in ogni caso, lavarsi spesso le mani con acqua e sapone; evitare di toccarsi occhi, naso e bocca con le mani, se non si sono precedentemente lavate; aprire le finestre più volte al giorno per cambiare l’aria; in caso di febbre e altri sintomi respiratori stare in casa, a riposo e seguire le indicazioni fornite dal proprio medico di famiglia.

Lite tra vicini, anziano muore sfondando una vetrata

Una lite finita in tragedia.

FERITA MORTALE. Un anziano è morto nella notte in Versilia, a Querceta in provincia di Lucca, durante una lite con un vicino di casa. La vittima, un uomo di di 79 anni, è deceduta in seguito a una ferita mortale ricevuta al collo da un pezzo di vetro proveniente da una vetrata andata in frantumi durante la lite.

LA LITE. Secondo una prima ricostruzione fatta dai carabinieri, il vicino di casa, un uomo di 58 anni, si è presentato a casa della vittima prendendo a colpi di badile la porta dell’abitazione. Tra i due sarebbe nata subito una colluttazione che ha provocato la morte dell’anziano finito contro la vetrata che è andata in frantumi. E’ stato appunto un frammento di vetro a cusare la morte recidendo la giugulare.

LE CAUSE. Il pensionato è morto poco dopo l’arrivo all’ospedale della Versilia di Lido di Camaiore. Pare che il vicino, fermato dai carabinieri, voleva affrontare il figlio della vittima per il rapporto sentimentale che avrebbe con sua figlia.

Le alghe infestanti? Si combattono come serial killer

Trattare le alghe come criminali.

ALGHE KILLER. Certo, può sembrare strano trattare le alghe infestati come fossero dei killer seriali, ma questa è l’innovativa tecnica che tre biologi dell’università di Firenze stanno studiando.

IL METODO. Per indagare l’origine di una alga infestante nel Mediterraneo, la Caulerpa racemosa, i tre studiosi hanno appunto usato il “Geographic profiling”, un metodo impiegato per ricercare la possibile residenza di un serial killer. In questa maniera è stato possibile individuare il focolaio in un porto della Sicilia occidentale, dovuto probabilmente a una nave proveniente dall’Australia.

Fare per Fermare il declino: raccolta firme a Firenze, Lucca e Pistoia

Gli ultimi giorni per firmare.

DOVE FIRMARE. Mancano pochi giorni al termine ultimo per presentare le proprie liste alla Camera e al Senato, per questo anche il movimento “Fare per Fermare il declino”, capitanato da Oscar Giannino, continua a girare l’Italia per raccogliere le firme necessarie. Domani, mercoledì 9 gennaio, gli appuntamenti del movimento in Toscana: a Firenze dalle 16 alle 18 in via Ricasoli 56r, a Pistoia dalle 17,30 alle 20 in corso Gramsci 42 e a Lucca dalle 18 alle 21, all’hotel Napoleon.

IL NOTAIO. Gli organizzatori hanno confermato che in tutti gli appuntamenti, insieme ai candidati e ai coordinatori locali, sarà presente un notaio che procederà ad autenticare le firme.

Storia d’amore alla fermata del bus, la decima puntata

La scrittrice misteriosa che lascia la sua storia d’amore a puntate alle fermate degli autobus è tornata a ”colpire”: ecco l’ultima puntata apparsa alle pensiline fiorentine:

 

Quest’anno

Le lucciole sono sparite,

ma rimangono nel cuore

legate al ricordo degli anni giovanili

luminosi anch’essi

come il brillar delle loro fiammelle

e fuggevoli come il più breve Maggio.

 

Ero, in fondo, amareggiata. Pensavo a quanto sarebbe stato difficile avere un rapporto con un’altra ragazza come avevo avuto con Giulia. Ricordavo i nostri momenti di spensieratezza e mi sentivo malinconica. Innamorata del passato. Pablo Neruda sostiene: “il passato comanda”. Sono in parte d’accordo, per un periodo lo ha fatto con me.

Un anno dopo ritornai alla Facoltà di Lettere dove avevo conosciuto la tedesca. Mi salutò e quella sera  fissammo un appuntamento in un centro sociale. Situato proprio dietro casa mia. Al vecchio C.P.A., centro popolare auto-gestito. Non avevo riposto speranze per quella serata ma la sorte non si sa mai cosa riserva, comuni mortali, che siamo.

Passata la coltre di fumo e spinta la tenda alla mia destra, entrai. Cornelia stonava in quel posto lugubre, lei… che era sempre vestita coloratissima. Per questo mi saltò agli occhi. Si muoveva con quella birra fissa in mano, parlando con il mondo che popolava inerme quel luogo. Conosceva tutti. Era il suo mondo. Così lontano dal mio. Non che non apprezzassi certi luoghi o certe iniziative. Amo le fabbriche dimesse e attrezzate come ritrovi per giovani. Non amo questo snobbismo di fondo dal quale sei spinto a vestirti in modo alternativo per essere poi, più omologato.

Maggio. Cornelia mi raccontò del suo ragazzo. Angelo. Crisi nera. Quella sera dopo un’altra serata al C.P.A., l’accompagnai a casa in macchina caricando  nel bagagliaio della mia autovettura il suo fido mezzo di trasporto: la bicicletta. Arrivate a casa, m’invitò a salire. E da vera tedesca alle tre di notte mi offrì una salutare scodella con corn flakes inzuppati nel latte. Facemmo colazione. Poi disse: “Senti, come si chiamava la tua ex?” fui molto turbata da quella domanda a bruciapelo. E ancora: “Non ti preoccupare, puoi parlarmene in tranquillità…”. Da quella semplicità e da quella schiettezza rimasi disarmata. Mi lasciai andare. Raccontai tutte le mie storie e le mie probabili future storielle. Quando chiusi la porta dietro le mie spalle, ebbi la sensazione che sarebbe successo qualcos’altro. Iniziammo ad uscire spesso insieme. Era curiosissima. Parlava molto. Le dissi: “Ok, facciamo un anno per uno”. Si mise a ridere e riprese a parlare.

Luglio. Cornelia decise di partire per la Germania per trascorrere l’estate e un po’ di tempo con i suoi. Prima di salire sul treno,  telefonò dicendomi che aveva chiamato solo due persone. Angelo e me. Bella indecisione, pensai.

 

Rileggo il tuo biglietto febbricitante

Cerco di cogliere il significato più nascosto

In quell’ italiano arrangiato… ma il mio sguardo

Si posa sempre sul tuo semplice “confusa”.

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Ecco Pepito Rossi: per lui la maglia numero 49. Pradè: ”Jovetic resta”

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Avrà la maglia 49 Giuseppe Rossi, il neoacquisto viola che è stato presentato oggi al Franchi tra i flash dei fotografi.

JOVETIC. Una presentazione iniziata con una precisazione di Pradè: “Siamo contenti che ci abbia scelto, vuol dire che stiamo facendo un buon lavoro. Giuseppe va a riempire una programmazione a medio lungo termine, è il nostro futuro, non stiamo pensando a vendere Jovetic”. Insomma, nelle intenzioni del club sarà quello composto dall’ex Villareal e dal montenegrino il tandem d’attacco del futuro. E i tifosi già gongolano.

FATTI, NON CHIACCHIERE. Poi la parola è passata allo stesso Rossi. “Avrei scelto la Fiorentina anche in estate. Sono molto contento di essere qui, è una grandissima squadra, l’unica che si è fatta avanti per me senza chiacchiere, con i fatti. La Fiorentina ha creduto in me, mi ricorda un po’ il Villareal di 5-6 anni fa, quando sono andato lì, che giocava il calcio più bello della Spagna. Questo è quello che fa ora la Fiorentina”.

NAZIONALE. In viola per riconquistare l’azzurro? “Certo, uno degli obiettivi è tornare in Nazionale e fare bene. Ma prima devo guarire, manca poco, voglio tornare al 100% con la maglia viola. Il progetto della Fiorentina è nuovo, mi piace molto, ne voglio fare parte, tanti giovani in squadra, è un buon mix”. Quanto al ginocchio, ha assicurato Pepito, “le cose vanno bene, sto facendo le mie terapie. Manca un po’ di tempo ma siamo tutti fiduciosi”.

SOGNO CHAMPIONS. Intanto, aspettando Rossi, dove può arrivare questa Fiorentina? “La cosa più importante è restare con i piedi per terra, la squadra è fortissima e si può lottare per le posizioni europee. Per la Champions ce la possiamo fare, tutto può succedere. Il presidente è una grandissima persona, mi ha fatto una grande impressione. Mister Montella l’ho conosciuto, tutte le sue squadre giocano un calcio moderno, un calcio che mi piace, anche a questo ho pensato prima di fare la mia scelta”.

L’ACCOGLIENZA. Tra Rossi e Firenze sembra già scoccata la scintilla. “L’accoglienza di ieri è stata bellissima, la ricorderò per sempre. Ringrazio tutti i tifosi”, ricorda Pepito.

ITALIA. L’attaccante si è poi concesso qualche battuta sull’Italia e sul calcio italiano. “Lo sto seguendo poco, ora lo dovrò seguire di più… Cosa si dice all’estero dell’Italia? Che qua si mangia bene e siamo belli…”

NUMERO 49. Perché ha scelto la maglia numero 49? “Il 22 non era disponibile, il 49 è l’anno di nascita di mio padre”. Ma Rossi ha mai pensato di smettere dopo l’infortunio? “Mai, c’è stato qualche giorno in cui ero triste, ma non ho mai pensato di smettere. Il calciatore è quello che so fare, sono molto fiducioso”. Pepito si rivede in Montella? “Magari, tutti sappiamo le sue doti. Spero di sì”.

VIVIANO. Infine un aneddoto (“Quando andai al Villareal c’era stato qualche contatto con i viola, ma in quel momento mi sembrava la scelta giusta andare al Villareal”), un pensiero alla sua posizione in campo (“Non ho preferenze, ho giocato in molti modi, mi sono sempre trovato bene”) e un pensiero per Viviano: “Lo vedo molto bene, sta bene, è un grande amico”. Ora, però, l’unico pensiero di Rossi è quello di tormare in campo il prima possibile.

Richard Ginori: il tribunale di Firenze dichiara il fallimento

Una decisione amara per i lavoratori.

LA REAZIONE. Un centinaio di lavoratori della Richard Ginori, dichiarata fallita dal Tribunale di Firenze, ha occupato ieri, lunedì 7 gennaio, l’area della fabbrica di Sesto Fiorentino. I lavoratori, che avevano già animato il presidio dei Cobas davanti a Palazzo di Giustizia e alla Regione Toscana, si sono riuniti in assemblea all’interno della sala mensa, per fare il punto sugli ultimi sviluppi e sugli scenari dell’azienda, ora affidata al curatore fallimentare Andrea Spignoli.

IL FALLIMENTO. La Richard Ginori, nota azienda di porcellane, è stata dichiarata fallita dal tribunale di Firenze. La decisione è stata depositata questa mattina dai giudici chiamati a pronunciarsi sull’ammissibilità o meno dell’azienda al concordato preventivo.

ULTIMI MESI. L’azienda di Sesto Fiorentino si trovava in liquidazione dalla scorsa primavera, quando il bilancio consuntivo 2011 aveva rivelato perdite superiori allo stesso capitale sociale. A dicembre dello scorso anno si parlava del probabile acquisto da parte della cordata composta dalle aziende Lenox e Apulum.

L’AMAREZZA. Davanti al palazzo di giustizia era presente un presidio dei Cobas composto dai lavoratori della Ginori, che hanno appreso con grande amarezza la decisione del tribunale di Firenze.

Rapinano la banca con un trincetto, 60mila euro di refurtiva

Rapina a mano armata.

IL COLPO. Ha fruttato circa 60mila euro la rapina messa a segno ieri mattina, lunedì 7 gennaio, alla filiale del Monte dei Paschi nel quartiere Bicchio a Viareggio. Due uomini armati di trincetto, che secondo le testimonianze avevano un accento italiano, sono entrati in banca e hanno atteso l’apertura della cassaforte a tempo.

LE INDAGINI. Nell’istituto, al momento del colpo, erano presenti due impiegati e tre clienti. I carabinieri stanno analizzando i video delle telecamere presenti anche all’esterno dell’istituto bancario per le indagini.