domenica, 17 Agosto 2025
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Il Comune di Livorno vende su ”eBay”: online anche i mezzi della polizia

Il Comune di Luvorno svuota i magazzini e mette in vendita i vecchi beni e le attrezzature che non vengono più utilizzate. E come canale di compravendita sceglie la piattaforma di ”eBay”.

SVUOTA TUTTO. Il Comune di Livorno ha deciso di disfarsi dei mezzi e delle attrezzature ferme in magazzino per inutilizzo. Per mettere in vendita i 77 oggetti selezionati, ha deciso di affidarsi a ”eBay”, una delle più note piattaforme di compravendita online.

IN VENDITA. Da domani 12 aprile, sul sito del Comune di Livorno, verrà pubblicato un bando con l’elenco dei 77 oggetti finora selezionati. Dal 17 aprile invece, per dieci giorni, sarà possibile vederli online. Tra gli oggetti che saranno messi in vendita su ”eBay” ci sono anche cinque moto della polizia municipale tra cui quattro Bmw e un’Aprilia. Tra le dieci auto in vendita figurano invece sei Panda, un Suzuki, due Fiorino e un Piaggio Porter.

Le vittime della strada? ”Più di quante ne conti l’Istat”

I morti sulle strade sarebbero ben più di quelli che dicono i numeri “ufficiali”. A sostenerlo è Stefano Guarnieri, papà di Lorenzo, ucciso nel 2010 da una persona che guidava un motorino sotto l’effetto di alcol e droga. “A livello nazionale – spiega Guarnieri – la mortalità dovuta a reati stradali nell’anno 2010 non è pari a 4.090 persone come stimato dall’ Istat, ma si può stimare in almeno 4.703. Circa seicento persone uccise, per l’Istat sono vive e per lo Stato sono scomparse per cause naturali”.

“MORTE NATURALE”. “Invito tutte le famiglie a richiedere i dati che riguardano la morte o la disabilità dei loro congiunti a tutte le istituzioni coinvolte nella raccolta (polizia municipale o polizia stradale o carabinieri e Istat), per verificarne la veridicità e per far capire che la morte o l’invalidità sono cose importanti e come tali devono essere trattate – continua Stefano Guarnieri – Per l’Istat, fonte ufficiale del nostro paese, nostro figlio è uscito ‘incolume’ dallo scontro nel quale è morto sul colpo e quindi, per lo stato italiano, Lorenzo è morto di ‘morte naturale’ a 17 anni. Sempre secondo l’Istat l’incidente che lo ha coinvolto è stato provocato da distrazione: Lorenzo invece è stato vittima innocente di alcool e droga passivi sulla strada. Pretendiamo delle scuse formali da parte dello stato, della regione, della provincia e della polizia municipale per avere trattato l’omicidio di nostro figlio con approssimazione, così come purtroppo è accaduto in tanti altri casi”.

LO STUDIO. Grazie a uno studio effettuato in collaborazione con l’Istituto di Ricerca e Programmazione Economica per la Toscana (IRPET), l’Associazione Lorenzo Guarnieri ha verificato che l’errore fatto nei confronti di Lorenzo non sarebbe un caso isolato. In provincia di Firenze nel 2010 sono morte 69 persone, mentre l’Istat ne riporta 58 e il sistema SIRSS della regione Toscana (sistema di rilevazione costato al contribuente circa 2 milioni di euro dal 2008 ad oggi) ne riporta 59. Nella provincia di Forlì-Cesena nel 2010 i morti per scontri stradali sono stati 39 (fonte ASAPS ) e non 34 come indicato dall’Istat. “Una cosa è certa: a livello nazionale la mortalità nell’anno 2010 non è pari a 4.090 persone come rileva l’ ISTAT – rileva ancora Guarnieri – la nostra ricerca dimostra una sottostima almeno del 15%. E’ assai probabile che quanto accaduto nelle province di Firenze e di Forlì-Cesena sia accaduto in tutte le altre province italiane: ne consegue che la mortalità sulle nostre strade a causa di violenza stradale potrebbe non essere in calo – come ha affermato il 4 Aprile in Commissione Trasporti il Ministro Cancellieri – ma in aumento rispetto ai 4.237 del 2009. L’Italia si conferma la maglia nera d’Europa come paese con il maggior numero di morti sulle strade (uno spread sulla Germania che si può stimare in 1.052 deceduti)”.

DOMANDE. “Partendo da questi punti – continua il papà di Lorenzo – sorgono alcune domande: Quanto seriamente lo Stato si prende cura della sicurezza sulle nostre strade se non riesce nemmeno a contare i cittadini morti né a considerare le effettive cause degli scontri? La Regione Toscana si vanta di avere un sistema di rilevazione all’avanguardia (SIRSS) nel quale molti enti hanno investito per costruirlo e gestirlo, sia in termini di denaro che di uomini. Questo sistema però non è capace di registrare in modo affidabile un fenomeno ‘facile’ come quello della mortalità sulle strade toscane e, contrariamente a quanto indicato nel progetto, non fornisce i dati con la tempestività promessa. Cosa ne pensa il Presidente Rossi di questo investimento? Qual è l’attenzione con cui gli enti preposti trattano i casi di violenza stradale se i dati che trasmettono sono così pieni di errori?”.

IMPEGNO. “Come Associazione Lorenzo Guarnieri, che si occupa di prevenzione per la sicurezza stradale, denunciamo questa situazione ai massimi organi dello Stato – prosegue Stefano Guarnieri – se lo Stato continua a lavorare con tale approssimazione sulla prima causa di morte per i giovani italiani, è evidente che difficilmente si potrà affrontare sul serio questa emergenza sociale. Chiediamo, infine, un impegno preciso da parte del presidente del consiglio Mario Monti per ridurre la mattanza che avviene ogni giorno sulle strade: la sicurezza stradale deve diventare una priorità nell’agenda del governo. Riteniamo che questo sia il minimo che lo Stato debba fare per i suoi cittadini e per chi ormai è una vittima della strada dimenticata da tutti”.

Pugni e gomitate dopo il colpo. Ma la fuga finisce in manette

Dopo il colpo si guadagna la fuga a pugni e gomitate. Preso dalla volante.

IL BORSEGGIATORE. Ieri sera, in un negozio in largo Alinari, un cingalese di 30 anni, regolare e incensurato, ha sfilato dalla tasca dei pantaloni di un ragazzo, il portafogli. L’amico della vittima però, ha visto la scena e ha cercato di fermare il borseggiatore che ha reagito sferrandogli un pugno. Poi si è dato alla fuga.

LA FUGA. La vittima e l’amico hanno rincorso il borseggiatore che, una volta arrivato in via Maso Finiguerra, è entrato prima in un negozio e poi in un condominio dov’è stato arrestato dalla polizia. Il bottino è stato abbandonato durante la fuga.

Truffe agli anziani, torna l’allarme

E’ sempre alto, in Toscana, l’allarme sul fronte delle truffe agli anziani. Anche recentemente sono stati segnalati diversi casi di truffe o tentativi di truffe, che hanno spinto l’assessore regionale al welfare e alle politiche per la tutela dei consumatori ed utenti Salvatore Allocca a rivolgere l’ennesimo appello agli anziani ma non solo: “In questi casi – ripete – la regola base da adottare è sempre la stessa: massima diffidenza. Mai far entrare nessuno in casa e mai fornire propri dati”.

FORNITURA DI GAS. Gli episodi continuano a verificarsi e molti cadono nella ‘rete’, nonostante gli avvertimenti provenienti da più fonti. “Al nostro ufficio per le relazioni con il pubblico – ha detto l’assessore Allocca – sono pervenute segnalazioni da cittadini che hanno ricevuto la visita di personaggi che volevano vendere contratti di fornitura di gas a nome di Regione Toscana. La stessa cosa è accaduta anche presso altri Comuni, come Prato e Siena. Questi personaggi si presentano affermando che con questi contratti c’è un risparmio di molti euro perchè si usufruisce di contributi pubblici. Hanno chiesto i codici fiscali e la visione delle bollette di luce e gas. E ci risulta che qualche cittadino abbia addirittura firmato il nuovo contratto”.

LA LETTERA. “Ci è stata anche segnalata una strana lettera – ha aggiunto sempre Allocca – ricevuta da altri cittadini, proveniente da una fantomatica Agenzia Italiana Riscossioni Accise sulle Telecomunicazioni, che invita a pagare cifre salatissime, oltre 8mila euro. La missiva arriva a minacciare sanzioni, fino all’arresto, in caso di mancato pagamento di multe o del canone Rai. Viene citato un indirizzo email, inesistente: [email protected]”.

“RIVOLGERSI ALLA FORZA PUBBLICA”. L’assessore Allocca chiarisce che “la Regione, e in generale nessun ente pubblico, può scrivere o telefonare per sostituire un contratto del gas, riscuotere una bolletta o richiedere il pagamento di una multa. In questi casi – conclude – il tentativo di truffa è certo ed è necessario rivolgersi alla forza pubblica, Polizia o Carabinieri, oltre a denunciare il fatto alla Polizia Postale. Ripeto: bisogna assolutamente diffidare di chi vuol entrare in casa o chiede soldi, soprattutto quando questi individui si presentano con atteggiamento professionale e gentile e l’aspetto curato”.

Contro l’illegalità e il caporalato, torna la carovana antimafie

La carovana antimafie è partita il 10 aprile da Roma e concluderà il suo viaggio il 5 giugno in Sicilia. In Toscana si fermerà per dodici giorni, da domani 12 aprile fino al 23. Farà tappa in alcuni beni confiscati alla mafia e animerà paesi e città.

NON SOLO IN ITALIA. Torna la carovana antimafie anche in Toscana. E’ il diciassettesimo appuntamento organizzato Arci, Libera e Avviso Pubblico, Cgil, Cisl e Uil, Legambiente, Banca Etica, Ligue, Flare, Da Sud ed anche questa volta, come lo scorso anno, sarà un’edizione internazionale. Saranno infatti coinvolte non solo tutte e venti le regioni italiane, ma anche parte della Francia e della Tunisia.

IN TOSCANA. La carovana è partita ieri da Roma e terminerà il suo viaggio il 5 giugno in Sicilia, con un’appendice di altri cinque giorni ad ottobre. In Toscana ti fermerà per dodici giorni, dal 12 al 23 aprile. Animerà paesi e città. Farà tappa in alcuni dei beni confiscati alla criminalità organizzata, sessantuno in tutta la Toscana, e saranno visitati simbolicamente tre a Massa e Cozzile, Uzzano, Montecatini Terme, Buggiano e Larciano, ad Anghiari e Foiano. Si fermerà nei luoghi del caporalato, che non esiste solo nelle regioni del sud. Coinvolgerà i ragazzi e le scuole e si metterà a tavola, organizzando alcune cene dove saranno utilizzati e venduti i prodotti coltivati nei terreni strappati alle mafie, gli stessi dove da diversi anni, anche in collaborazione con la Regione, vengono organizzati campi di lavoro a cui partecipano centinaia di giovani e ragazzi toscani.

UN EVENTO SIMBOLO. ”Questa esperienza – commenta l’assessore alle politiche sociali della Toscana, Salvatore Allocca – è l’esempio di come in quei luoghi dove la mafia ha spadroneggiato, in Sicilia e in Calabria, in Puglia o in Campania, si possa ricostruire una realtà, sociale ed economica, fondata sulla legalità e il rispetto della persona. In quei campi non solo si torna a coltivare prodotti a sostegno dell’economia locale, rispettando le regole, ma si producono anche anticorpi e vitamine contro l’illegalità: lo stesso obiettivo che ha la carovana, che mette al centro educazione e partecipazione, in un’edizione speciale che è anche un viaggio attraverso paesi al tempo del mutamento”.

LE PROVINCE. Le province che la carovana attraverserà in Toscana sono tante. Si parte il 12 aprile da Pisa, Pontedera, Cascina, Montopoli Valdarno e Calci. Il 13 aprile si sposterà a Follonica, Orbetello e Grosseto, quindi sabato 14 aprile a Massa Carrara e domenica 15 aprile a Massa e Cozzile, Uzzano e Pistoia. Lunedì 16 aprile la carovana sarà a Prato, Montemurlo ed Empoli, martedì 17 aprile a Siena e il 18 a Rosignano Solvay e Cecina. Giovedì 19 aprile sono previste altre iniziative a Portoferraio, all’isola d’Elba, e a Venturina e San Vincenzo sulla costa. Il 20 aprile arriverà a Larciano, Buggiano, Montecatini Terme, Massa e Cozzile ed Agliana, quindi il 21 aprile a Poppi, Arezzo, Anghiari, Seravezza, Pietrasanta, Forte dei Marmi e Volterra per poi spostarsi domenica 22 aprile a Rosignano Marittimo, Collesalvetti e Calci e il 23 aprile a Scandicci e Firenze.

LA MOSTRA. Ad accompagnare i furgoni della carovana ci sarà una mostra, realizzata dalla Regione, sui campi antimafie del 2011, i programmi dei campi per la prossima estate ma anche depliant e rapporti da sfogliare, per non dimenticare, come l’elenco dei nomi delle vittime di tutte le mafie o i dati delle morti bianche e delle morti sul lavoro. Dei dodici giorni sarà realizzato anche un diario quotidiano, che sarà pubblicato on line sul sito della Cgil ed Arci Toscana.

Aumentano i beni confiscati alla mafia in Toscana: 61 contro i 50 del 2010

Sono 61 i beni confiscati alla mafia in Toscana, nel 2010 erano 50.

LA MAFIA C’E’. 12.064 beni confiscati alla mafia in tutta Italia. Il conto è aggiornato al primo marzo e sessantuno di questi, sono in Toscana ”Una regione che non è terra di mafia – diceva Caponnetto – ma dove la mafia c’è. Magari meno di altrove, ma c’è”. E a confermare le parole del magistrato scomparso nel 2002 a Firenze, appena dieci giorni fa il sostituto procuratore della Dda di Firenze Ettore Squillace ha affermato ”In Toscana non sono operativi organi stabili delle mafie, ma ci sono segnali da non sottovalutare”.

I BENI DELLA MAFIA. I sessantuno beni confiscati in Toscana sono un campanello d’allarme anche se possono sembrare pochi rispetto ai 5.242 siciliani, i 1819 della Campania, i 1699 della Calabria, i 1044 della Puglia, i 1031 della Lombardia e i 576 del Lazio. E proprio all’interno di alcuni di questi beni, ma anche nei luoghi del caporalato che è un’altra piaga da combattere e denunciare anche in Toscana, farà tappa la carovana internazionale antimafie che anche quest’anno, è organizzata da Arci, Libera, Avviso Pubblico, Cgil, Cisl, Uil, Legambiente, Banca Etica, Ligue, Flare e Da sud.

IN TOSCANA. Gli immobili confiscati in Toscana alla criminalità organizzata, nel 2010 erano 50. In due anni sono cresciuti di undici, un quinto contro meno di un decimo in tutta Italia. Tolta Grosseto, nessuna provincia fa eccezione. La maggior parte si trova a Pistoia (14) e Firenze (13). Seguono Massa-Carrara (8), Lucca (7), Arezzo (6), Prato e Siena (5 entrambi), Pisa (2) e Livorno (1). la mafia e la criminalità organizzata, in Toscana, ha riciclato denaro sporco acquistando alberghi, tra questi l’ex hotel Paradiso a Montecatini alto, ma anche negozi, locali notturni ed aziende, oppure prestando denaro ad usura o gestendo bische clandestine. Tra i beni toscani confiscati c’è la tenuta di Suvignano, centinaia di ettari destinati a produzioni pregiate e attività venatorie, ma anche case coloniche, fabbricati e due ville per ospitare turisti nel cuore della campagna senese. Si trova nel comune di Monteroni d’Arbia e fino a qualche anno fa era il più grande bene sequestrato alla mafia in tutto il centro e nord Italia.

L’iniziativa: Contro l’illegalità e il caporalato, torna la carovana antimafie

Rapina una farmacia e scappa. Ladro inseguito da un medico

Un malvivente, ieri intorno alle 15, ha rapinato una farmacia in piazza Puccini a Firenze.

LA RAPINA. Il rapinatore è entrato nella farmacia con il volto coperto, con un cappello e occhiali da sole e si è diretto verso la cassa riuscendo a rubare 150 euro. La proprietaria, che al momento del furto era sul retro, è accorsa dentro al negozio ma è stata minacciata dall’uomo.

L’INSEGUIMENTO. Dopo aver minacciato la farmacista, il ladro è scappato con il bottino. In strada però, un medico di uno studio della zona, ha tentato di fermarlo ma il rapinatore lo ha minacciato con un coltello a serramanico. Sull’episodio sono in corso indagini della polizia.

Trova quattromila euro e li consegna alla polizia, si cerca il proprietario

Un uomo ha trovato un portafogli con 4000 euro. Poteva prenderli e invece li ha consegnati alla polizia.

IL PORTAFOGLI. Ieri, un automobilista ha trovato nell’area di servizio Arno Est nel tratto aretino della A1, un piccolo tesoro: un portafogli con dentro 4000 euro. Nel borsello non vi era però alcun riferimento al proprietario così, l’uomo, lo ha consegnato alla polizia.

IL PROPRIETARIO. Gli agenti di polizia adesso stanno cercando il proprietario del denaro, invitando chi lo ha perso, a contattare la stazione di polizia stradale di Battifolle. Se entro un anno nessuno rivendicherà la proprietà dei 4mila euro dimostrando di essere lui ad averlo veramente perso, i soldi saranno di chi li ha trovati.

Con i Chille in visita al manicomio

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Continua la singolare e affollatissima “non-stagione” teatrale dei Chille de la balanza a San Salvi con un doppio appuntamento.

LA PASSEGGIATA AL MANICOMIO. Giovedì 12 aprile alle ore 21, per venire incontro alle numerose richieste, si replica la storica passeggiata, “Cera una volta il manicomio”, che ha ormai largamente superato le 500 repliche e i trentamila spettatori.

L’INCONTRO SUL SAGGIO. Venerdì 13 invece, alle ore 21, da non perdere l’incontro sul saggio di Marta Porzio “La resistenza teatrale. Il teatro di ricerca a Napoli, dalle origini al terremoto”. E’ a partire dalla seconda metà degli anni 60 che, per opera e intuizione di alcuni giovanissimi sovversivi della scena, ha inizio a Napoli un percorso di rottura nei confronti dei codici espressivi imperanti. Un percorso che inizialmente è ancorato alla città e che proprio che dal confronto/scontro con la città trae la sua principale ragione d’essere. La ricerca di Marta Porzio, storica del teatro formatasi al Dams di Bologna sotto la guida di Marco De Marinis, è durata circa 10 anni e si è basata soprattutto sulle testimonianze di molti tra i moltissimi protagonisti del clima culturale napoletano dalla seconda metà degli ani 50 agli 1980.

C’ERANO ANCHE I CHILLE. Tra essi anche i Chille de la balanza, che ospitano il lavoro della ricercatrice napoletana in quel di San Salvi. Il saggio verrà presentato da Teresa Megale, storica del teatro dell’Università di Firenze, particolarmente attenta a quel singolare fenomeno che fu, e ancora è, il teatro di ricerca a Napoli. Prenotazione consigliata: 055. 6236195

All’Odeon, per una full immersion di Medio Oriente

Sarà l’anteprima nazionale di “The Reluctant Revolutionary” di Sean McAllister, l’unico film che racconta la recente rivoluzione pacifica in Yemen, il paese più armato al mondo (60 milioni di armi per 20 milioni di persone) ad inaugurare, giovedì 12 aprile, al cinema Odeon di Firenze, la terza edizione di Film Middle East Now, il festival internazionale di cinema ideato e organizzato dall’associazione culturale Map of Creation che si svolgerà fino al 16 aprile tra cinema Odeon e auditorium Stensen.

IL FESTIVAL. Il festival propone un ricco programma di 30 tra film, documentari e cortometraggi, di cui 25 in anteprima italiana ed europea: la cinematografia contemporanea, i film pluripremiati ai festival internazionali e non distribuiti in Italia, i giovani cineasti e i talenti emergenti, in un viaggio per tappe che tocca i paesi più “caldi” dell’area Mediorientale – Iran, Iraq, Libano, Israele, Egitto, Palestina, Giordania, Yemen, Qatar, Afghanistan, Kurdistan, Siria, Bahrein – e ne approfondisce le storie, i personaggi e i temi forti dell’attualità, in presa diretta.

FOCUS SULL’IRAN. In programma un focus sull’Iran contemporaneo (con 10 titoli, selezionati col contributo dell’iranista Felicetta Ferraro), sulle pellicole e i documentari post-primavera Araba, un’ampia selezione di cortometraggi di giovani film-maker emergenti, e una serie di contributi video inediti dalla Siria, paese troppo poco sotto i riflettori dell’opinione pubblica internazionale.

CARTOON E MOSTRE. In questa edizione del Festival, spazio anche a una sezione sui cartoons e i corti d’animazione mediorientali. Al Festival, come da tradizione, saranno presenti quasi 20 tra registi, produttori, attori, artisti e ospiti internazionali per presentare le loro pellicole e i loro lavori. La terza edizione presenta tra gli eventi speciali due progetti mai presentati in Italia: “In the Light of Darkeness” della giovane photoreporter americana Kate Brooks (alla Tethys Gallery) e “Listen” di Newsha Tavakolian (Otto Luogo dell’arte). In programma anche due tavole rotonde.