mercoledì, 20 Agosto 2025
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”Abiliti”, il primo pacemaker contro l’obesità

All’ospedale di Pisa è arrivato ”Abiliti”, il pacemaker che rende sazi e fa dimagrire. Quello pisano, è il primo ospedale italiano ad aver avviato la sperimentazione.

IL PRIMO IN ITALIA. Centosessanta pazienti sono stati reclutati in Europa, cinquanta solo in Italia. Quello di Pisa è il primo ospedale italiano ad aver iniziato la sperimentazione dell’Abiliti, una sorta di pacemaker che rende sazi e fa perdere peso. Viene innestato con un intervento di chirurgia bariatrica.

ABILITI. Abiliti consiste in uno stimolatore che invia impulsi elettrici allo stomaco del paziente in determinate fasce orarie, inducendo così senso di sazietà. Per impiantarlo non viene modificata alcuna parte anatomica.

Fiorello lascia Twitter. E Jovanotti?

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Fiorello ha lasciato Twitter e i suoi oltre 500mila followers.

FIORELLO. L’account dello showman è irraggiungibile da questa mattina, dopo un mese di silenzio. L’ultimo Tweet di Fiorello risale al 3 marzo, quando commentò la falsa notizia del rilascio di Rossella Urru “E’ il caso di dire hip hip urruuuu!”.

L’ABBANDONO. E se n’è andato dal social senza salutare i suoi oltre 500mila followers, che lo seguivano dal lancio del suo show del lunedì’ sera ”#ilpiugrandespettacolodopoilweekend” e che hanno continuato fino al mese scorso a guardare le sue rassegne stampa mattutine. Ora spopola l’hashtag #freeFiorello e migliaia di persone commentano con sarcasmo l’addio dello showman.

FACESKIN?. L’unico indizio che potrebbe spiegare il gesto di Fiorello è il suo appoggio al social network fondato da Claudio Cecchetto, ”Faceskin”. Ma adesso, dopo ”Fiore”, potrebbe lasciare ”orfani” i suoi 800mila follower anche il Re di Twitter, Jovanotti?.

TWITTER. E proprio su Twitter, a spopolare è sempre Jovanotti con i suoi (circa) 800mila followers. Ma subito dopo di lui, al secondo posto nella classifica di marzo di Social Vip, c’era Fiorello, seguito da Laura Pausini. Le classifiche adesso, si ribalteranno, con l’uscita di scena, virtualmente parlando, di Fiorello?. Intanto su Facebook, il Re è sempre lui, Vasco Rossi con 2 milioni e 800mila fan, seguito da un timido Ligabue che ha appena superato i 2 milioni di fan.

Meyer: inaugurate due camere per i piccoli ustionati

Stanze allestite ad hoc per ospitare i piccoli pazienti nelle condizioni peggiori. Sono due le camere di degenza dell’Ospedale Pediatrico Meyer inaugurate oggi e in grado di accogliere i pazienti più gravi, ovvero con ustioni che superano il 35% della superficie corporea.

LO SPAZIO. L’allestimento ha comportato modifiche strutturali, al fine di garantire percorsi sicuri per i piccoli pazienti, il filtraggio di aria pressurizzata e dotazioni specifiche, tra cui il controllo a distanza dei suoi parametri vitali oltre a un circuito che consente di vedere il bambino anche a distanza, in tutta la fase del ricovero.

L’ASSESSORE. “L’inaugurazione delle due camere di degenza per i grandi ustionati qui al Meyer è un tassello importante della rete pediatrica e neonatologica toscana – ha detto l’assessore regionale alla sanità, Daniela Scaramuccia – Il taglio del nastro a cui partecipo oggi consente un’implementazione ulteriore del Centro ustioni del Dipartimento di chirurgia pediatrica del Meyer, già punto di riferimento nazionale in questo settore, consentendo il consolidamento del percorso di assistenza dei pazienti gravemente ustionati, con dotazioni che garantiscono la presa in carico di tutti quei bambini e adolescenti con ustioni più gravi. Un’altra struttura che cresce, mettendosi in rete, con l’obiettivo di migliorare ulteriormente l’assistenza per i bambini toscani e non solo”.

IL CENTRO USTIONI. Il Centro Ustioni del Meyer, istituito nel 1954, è un Centro di riferimento non solo toscano, ma nazionale, ed è capace di farsi carico di pazienti con ustioni gravi, mediante un approccio multidisciplinare. Ricovera circa 80 piccoli pazienti l’anno, che necessitano di terapie chirurgiche, e ne segue 300 l’anno a livello ambulatoriale.

 

 

Municipale (ri)sequestra auto. Il proprietario girava senza assicurazione

Era parcheggiata in via dei Bardi ma non esponeva sul cruscotto il tagliando dell’assicurazione. Si tratta di un’auto di proprietà di un fiorentino di 48 anni. La mancata esposizione è stata notata da una pattuglia della Polizia Municipale che quindi ha fatto scattare il provvedimento di sequestro.

 

L’AUTO RI-SEQUESTRATA. Ma dai controlli effettuati è risultato che l’auto era già oggetto di un provvedimento di fermo fiscale (per l’omissione di due revisioni) e di un sequestro risalente a luglio 2011 (sempre per mancanza di assicurazione). Il veicolo era stato affidato al proprietario che doveva custodirla in area privata in attesa della regolarizzazione della questione assicurativa. Invece l’auto, cui erano stati tolti i sigilli, circolava tranquillamente senza copertura assicurativa. I vigili hanno quindi portato la vettura al deposito comunale in attesa del provvedimento definitivo della confisca; per il proprietario è scattata la denuncia per omessa custodia di cose sottoposte a sequestro.

FENOMENO IN CRESCITA. Non si tratta di un caso isolato. La mancanza di assicurazione secondo i dati della Polizia Municipale è un fenomeno in continua crescita: sul territorio comunale siamo passati da 429 veicoli sequestrati nel 2010 ai 728 del 2011. E questa tendenza si conferma anche nell’anno in corso: nei primi tre mesi i mezzi sottoposti a sequestro per questo motivo sono già 227.

Il prefetto Padoin saluta Firenze

Il prefetto Paolo Padoin ha salutato Firenze. Lo ha fatto oggi, nel corso di una cerimonia. Il suo posto sarà preso da Luigi Varratta.

IL SALUTO. “Concludo oggi la carriera nella mia città, nella mia provincia, nella mia regione ed è un onore per me congedarmi alla presenza dei miei gonfaloni. E’ veramente una soddisfazione che forse merita una carriera che mi ha visto in tante zone della nostra Italia combattere per la legalità, per rappresentare degnamente ed efficacemente lo Stato, per affiancare tutte le istituzioni nel raggiungimento del bene comune”: con queste parole il prefetto Paolo Padoin si è rivolto alle tante autorità civili e militari che stamani hanno presenziato alla cerimonia solenne dell’Alzabandiera e della deposizione della corona al monumento ai Caduti. “Lascio soddisfatto di quello che ho compiuto in questi quarant’anni – ha proseguito Padoin – lascio una città che durante  il  150° anniversario della nostra Unità, ha dato l’esempio  non soltanto con le cerimonie ufficiali, ma soprattutto con il comportamento fattivo di istituzioni coscienti e di quello che deve essere fatto per il progresso sociale”.

ALZABANDIERA. Un’ultima parola il prefetto l’ha voluta spendere per l’Alzabandiera, “una cerimonia che anche a Firenze viene fatta normalmente nelle occasioni ufficiali, ma che ho voluto riproporre – ha sottolineato Padoin – perché si ricordi sempre quelli che sono la nostra unità e i principi fondamentali e basilari della nostra Costituzione e del  nostro Stato in ogni primo giorno utile del mese nelle nostre istituzioni”.

Costa Concordia, ora si pensa a come rimuovere il relitto

 

Sono state sospese ieri le ricerche degli ultimi due dispersi a bordo della Costa Concordia.

I DISPERSI. Mancano ancora due corpi all’appello e gli ultimi cinque recuperati lo scorso 26 marzo, devono ancora essere identificati. Finchè non avverrà il loro riconoscimento tramite l’esame del Dna, previsto nei prossimi giorni, le ricerche saranno sospese. “La ricerca – informa una nota il capo della Protezione Civile Franco Gabrielli – proseguirà sulla base delle eventuali informazioni utili, legate alla localizzazione dei corpi, che potranno pervenire in seguito al riconoscimento tramite l’esame del Dna”. Una sospensione temporanea, dunque. Probabilmente la scelta di interrompere le ricerche è finalizzata ad una ”semplificazione” della localizzazione dei due corpi che potrebbe arrivare tramite l’identificazione delle cinque salme. Ovvero, attribuendo un nome ai cinque corpi, la localizzazione degli ultimi due potrebbe diventare più semplice attraverso l’acquisizione di informazioni sulle due persone, ad esempio dove si trovavano al momento del naufragio.

IL RELITTO. Ma c’è un altro problema che attende una soluzione: il relitto. La nave Concordia è appoggiata da settantasei giorni a Le Scole, la scogliera vicina al porto dell’Isola del Giglio, e da li dovrà essere rimossa. Nel tempo sono stati presentati vari progetti per la rimozione. Tra le ipotesi per il recupero del relitto c’è la proposta di affettarla in pezzi da 200-300 tonnellate e i detriti verrebbero poi aspirati con magneti di tre metri di diametro. Ipotesi che non trova l’approvazione del Presidente Rossi che, qualche settimana fa, ha affermato “Sono e sarò contrario ad ogni soluzione che non garantisca le necessarie tutele all’ambiente. Le ipotesi di recupero di cui si parla non mi convincono, le considero devastanti e di forte impatto ambientale sia in mare che a terra. Tagliare a fette una nave da crociera grande due volte il Titanic mi sembra una operazione rischiosa per l’equilibrio dell’ambiente nel suo complesso”. Le altre soluzioni, che al momento sono solo ipotesi, sono quelle di risollevare la nave con dei palloni o con delle gru e l’utilizzo di palline di polistirene piene d’aria per farla riemergere. L’unica cosa certa, ad oggi, è che qualsiasi soluzione venga scelta, dovrà essere quella con il minor impatto ambientale.

L’ESTATE. L’estate si avvicina e l’Isola si preoccupa. E’ preoccupata per il turismo e per l’impatto che la nave potrebbe avere sull’economia del Giglio che, ricordiamo, vive per lo più sulle entrate estive, come la maggior parte delle Isole. Veder ridotto il numero dei turisti, potrebbe provocare effetti negativi sull’economia isolana. Ma la rimozione del relitto, qualsiasi progetto venga scelto, impiegherà mesi e mesi. Al momento si stima un tempo che va dagli 8 ai 10 mesi. Così, d’estate, la nave sarà sempre li. Per questo la Regione Toscana promuove l’Isola, cercando di evitare un qualsiasi ”effetto Concordia”.

UN TURISMO ATTENTO. L’assessore Scaletti, nel corso della visita al Giglio insieme al ministro del turismo Piero Gnudi, al capo della Protezione Civile Franco Gabrielli, all’assessore provinciale Gianni Chelini, e al sindaco dell’isola Luigi Ortelli, ha ribadito l’importanza del turismo al Giglio, in momento così delicato. “Il Giglio è lo stesso posto incantato e straordinario di sempre, ma in questi mesi, come tutte le cose belle e preziose quando vengono offese, ha bisogno di un gesto di amore. Questo vuol dire non un un turismo mordi e fuggi, ma un turismo attento, ‘slow, che entri dentro i profumi e i ritmi dell’sola, conosca la sua popolazione generosa, apprezzi la magia di questo mare che nonostante la tragedia è un mare incontaminato. E le indagini dell’Arpat lo confermano”.

PROMOZIONE. “L’attenzione speciale della Regione Toscana per il Giglio perché riprenda il suo ruolo e la sua dimensione di una delle isole più belle dell’arcipelago – ha detto l’assessore – si traduce nel contributo di 50.000 euro per la campagna promozionale per l’isola e per una stagione turistica che prende l’avvio in questi giorni. Una iniziativa attuata e condivisa con Comune, Provincia di Grosseto e Camera di Commercio”.

L’APPELLO. “In tutte le prossime fiere e altri eventi promozionali di questi mesi – annuncia l’assessore Scaletti – ci sarà sempre una sezione speciale dedicata al Giglio. E anche il sito molto cliccato del turismo regionale avrà una attenzione particolare per il Giglio. Dobbiamo spezzare il binomio Giglio-naufragio, dobbiamo restituire all’isola la luce che è stata offuscata dalla tragedia, in attesa che dal suo skyline scompaia la nave adagiata sul fianco. Il mio appello è di venire qui, e di farlo durante tutto l’anno e non solo nei mesi dell’estate. E’ anche questo un modo per ringraziare e ripagare gli isolani della loro disponibilità e generosità dimostrata nei giorni della tragedia”.

Fiorentina ancora in ritiro. Jovetic: influenza

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Sempre più vicina, per la Fiorentina, la partita da non sbagliare contro il Chievo. Una partita da cui uscire con tre punti in tasca e un po’ di serenità in più: questa la missione della squadra di Delio Rossi.

IN RITIRO. Lo sa bene il club giglato, che ha deciso di replicare – seppur in forma più “short” – il ritiro che era seguito alla sconfitta con la Juventus. Ritiro che aveva portato benefici alla squadra (si veda la gara con il Genoa), ed è per questo che sarà replicato: “Per trovare la massima concentrazione e preparare al meglio la partita di campionato di domenica contro il Chievo, la Fiorentina sarà in ritiro a Firenze a partire da venerdì sera”, annuncia la società.

FEBBRE PER JOVETIC. Intanto, a tenere in ansia i tifosi ci pensa (ancora una volta) Jovetic. Il montenegrino è alle prese con l’influenza: per lui un leggero attacco febbrile, che però non dovrebbe compromettere la sua presenza in campo domenica. Troppo importante il suo apporto, troppo importante la partita per fare a meno di lui.

LA FORMAZIONE. Per il resto, la formazione anti-Chievo sembra già scelta da Delio Rossi: Boruc in porta; Cassani, Natali, Gamberini e Pasqual in difesa; Marchionni, Behrami, Montolivo e Vargas a centrocampo, dietro Jovetic e Amauri. L’unico dubbio sembra essere in difesa tra Gamberini e Nastasic, con il capitano comunque favorito per un posto dal primo minuto.

Università, Dini sospeso dal servizio

Sarà sospeso dal servizio il professor Mario Dini, primario di chirurgia plastica e ricostruttiva di Careggi e direttore della Scuola di Specializzazione di Chirurgia Plastica Ricostruttiva Estetica dell’Università di Firenze, finito ieri agli arresti domiciliari per un’inchiesta della procura di Firenze che lo vede indagato per peculato, corruzione, concussione, falso e abuso d’ufficio.

LA SOSPENSIONE. L’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari era stata emessa dal G.I.P. presso il Tribunale alla sede, dottoressa Paola Belsito, su richiesta dei Sostituti Procuratori Luca Turco e Giuseppina Mione. Gli arresti domiciliari erano scattati ieri mattina. Ora la decisione dell’Università di Firenze, che applicherà al professor Mario Dini “le misure previste in questi casi, cioè la sospensione dal servizio”. Dini ieri si era già autosospeso.

Cosa era successo: Careggi, arresti domiciliari per il primario di chirurgia plastica / VIDEO

Sgominata banda dei furti, da gennaio 800mila euro di bottino

I carabinieri di Siena hanno sgominato una banda ”pendolare” dei furti. Avevano la base nel Lazio e colpivano in Toscana, Umbria, Marche e Abruzzo.

LA BANDA. Sono stati operati sette fermi dai carabinieri di Siena nei confronti di sette romeni. Sono accusati di furto aggravato in farmacie, tabaccherie, centri commerciali e abitazioni private tra Toscana, Umbria, Marche e Abruzzo. La base da cui partivano si trovava nel Lazio.

I COLPI. Da gennaio ad oggi, la banda, ha messo in atto 25 colpi. Ogni colpo avrebbe fruttato tra i 25mila e i 30mila euro. Il bottino, in totale, ammonta a circa 800mila euro.

Incendio davanti all’ex ospedale di Poggio Secco

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Incendio di masserizie nel piazzale davanti all’ex ospedale di Poggio Secco. I vigili del fuoco sono intervenuti con due squadre da Firenze centrale e tre autobotti da Firenze ovest Empoli e Prato.

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