domenica, 15 Dicembre 2024
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Costa Concordia, ora si pensa a come rimuovere il relitto

Le ricerche dei due ultimi dispersi a bordo della nave sono state sospese ieri e riprenderanno in seguito ai risultati dell'esame del Dna sui cinque corpi recuperati lo scorso 26 marzo. Adesso si pensa a come rimuovere il relitto.

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Sono state sospese ieri le ricerche degli ultimi due dispersi a bordo della Costa Concordia.

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I DISPERSI. Mancano ancora due corpi all’appello e gli ultimi cinque recuperati lo scorso 26 marzo, devono ancora essere identificati. Finchè non avverrà il loro riconoscimento tramite l’esame del Dna, previsto nei prossimi giorni, le ricerche saranno sospese. “La ricerca – informa una nota il capo della Protezione Civile Franco Gabrielli – proseguirà sulla base delle eventuali informazioni utili, legate alla localizzazione dei corpi, che potranno pervenire in seguito al riconoscimento tramite l’esame del Dna”. Una sospensione temporanea, dunque. Probabilmente la scelta di interrompere le ricerche è finalizzata ad una ”semplificazione” della localizzazione dei due corpi che potrebbe arrivare tramite l’identificazione delle cinque salme. Ovvero, attribuendo un nome ai cinque corpi, la localizzazione degli ultimi due potrebbe diventare più semplice attraverso l’acquisizione di informazioni sulle due persone, ad esempio dove si trovavano al momento del naufragio.

IL RELITTO. Ma c’è un altro problema che attende una soluzione: il relitto. La nave Concordia è appoggiata da settantasei giorni a Le Scole, la scogliera vicina al porto dell’Isola del Giglio, e da li dovrà essere rimossa. Nel tempo sono stati presentati vari progetti per la rimozione. Tra le ipotesi per il recupero del relitto c’è la proposta di affettarla in pezzi da 200-300 tonnellate e i detriti verrebbero poi aspirati con magneti di tre metri di diametro. Ipotesi che non trova l’approvazione del Presidente Rossi che, qualche settimana fa, ha affermato “Sono e sarò contrario ad ogni soluzione che non garantisca le necessarie tutele all’ambiente. Le ipotesi di recupero di cui si parla non mi convincono, le considero devastanti e di forte impatto ambientale sia in mare che a terra. Tagliare a fette una nave da crociera grande due volte il Titanic mi sembra una operazione rischiosa per l’equilibrio dell’ambiente nel suo complesso”. Le altre soluzioni, che al momento sono solo ipotesi, sono quelle di risollevare la nave con dei palloni o con delle gru e l’utilizzo di palline di polistirene piene d’aria per farla riemergere. L’unica cosa certa, ad oggi, è che qualsiasi soluzione venga scelta, dovrà essere quella con il minor impatto ambientale.

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L’ESTATE. L’estate si avvicina e l’Isola si preoccupa. E’ preoccupata per il turismo e per l’impatto che la nave potrebbe avere sull’economia del Giglio che, ricordiamo, vive per lo più sulle entrate estive, come la maggior parte delle Isole. Veder ridotto il numero dei turisti, potrebbe provocare effetti negativi sull’economia isolana. Ma la rimozione del relitto, qualsiasi progetto venga scelto, impiegherà mesi e mesi. Al momento si stima un tempo che va dagli 8 ai 10 mesi. Così, d’estate, la nave sarà sempre li. Per questo la Regione Toscana promuove l’Isola, cercando di evitare un qualsiasi ”effetto Concordia”.

UN TURISMO ATTENTO. L’assessore Scaletti, nel corso della visita al Giglio insieme al ministro del turismo Piero Gnudi, al capo della Protezione Civile Franco Gabrielli, all’assessore provinciale Gianni Chelini, e al sindaco dell’isola Luigi Ortelli, ha ribadito l’importanza del turismo al Giglio, in momento così delicato. “Il Giglio è lo stesso posto incantato e straordinario di sempre, ma in questi mesi, come tutte le cose belle e preziose quando vengono offese, ha bisogno di un gesto di amore. Questo vuol dire non un un turismo mordi e fuggi, ma un turismo attento, ‘slow, che entri dentro i profumi e i ritmi dell’sola, conosca la sua popolazione generosa, apprezzi la magia di questo mare che nonostante la tragedia è un mare incontaminato. E le indagini dell’Arpat lo confermano”.

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PROMOZIONE. “L’attenzione speciale della Regione Toscana per il Giglio perché riprenda il suo ruolo e la sua dimensione di una delle isole più belle dell’arcipelago – ha detto l’assessore – si traduce nel contributo di 50.000 euro per la campagna promozionale per l’isola e per una stagione turistica che prende l’avvio in questi giorni. Una iniziativa attuata e condivisa con Comune, Provincia di Grosseto e Camera di Commercio”.

L’APPELLO. “In tutte le prossime fiere e altri eventi promozionali di questi mesi – annuncia l’assessore Scaletti – ci sarà sempre una sezione speciale dedicata al Giglio. E anche il sito molto cliccato del turismo regionale avrà una attenzione particolare per il Giglio. Dobbiamo spezzare il binomio Giglio-naufragio, dobbiamo restituire all’isola la luce che è stata offuscata dalla tragedia, in attesa che dal suo skyline scompaia la nave adagiata sul fianco. Il mio appello è di venire qui, e di farlo durante tutto l’anno e non solo nei mesi dell’estate. E’ anche questo un modo per ringraziare e ripagare gli isolani della loro disponibilità e generosità dimostrata nei giorni della tragedia”.

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