martedì, 20 Maggio 2025
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Piano strutturale: gli Architetti dicono la loro

Gli architetti dicono la loro sul nuovo piano strutturale adottato il 13 dicembre scorso dal Consiglio comunale per la città di Firenze.

“PIU’ CHIAREZZA OPERATIVA”. “Apprezziamo il fatto – dice il presidente degli architetti fiorentini Mario Perini – che il piano strutturale sottolinei, fin dalle premesse, di voler parlare in un linguaggio chiaro e comprensibile da tutti. Ma questo non vuol dire che si debba sacrificare la chiarezza operativa e le questioni tecniche. In questo modo si rallenterà l’attività dei professionisti e quella quotidiana della città”.

RETE ECOLOGICA E PREMI PER LA RIQUALIFICAZIONE. Tra le osservazioni più importanti avanzate dall’Ordine, la proposta di costituire una ‘rete ecologica’ di spazi verdi estesa a tutta la città, l’istituzione di un registro informatico dei crediti edilizi per garantire un’informazione trasparente e completa sul trasferimento dei volumi cosiddetti incongrui, premi (come l’aumento di superficie lorda o il cambio di destinazione) a chi rende un edificio più efficiente dal punto di vista energetico. Su questo tema gli architetti di Firenze lanceranno anche un’iniziativa innovativa: un concorso d’idee per la riqualificazione energetica,con valenza architettonica, di immobili non vincolati presenti a Firenze. Si tratterà di un concorso, bandito e organizzato da Ordine e Ance, che mira a creare dei casi-scuola per il recupero di specifici edifici costruiti dagli anni ’60 in poi in periferia e nelle zone più degradate.

PISTE CICLABILI. Per quanto riguarda la mobilità, in contemporanea alla costruzione della stazione dell’Alta velocità, si legge nel documento dell’Ordine, “la realizzazione di parcheggi correttamente dimensionati per la sosta breve, accessibilità ciclabile ed linee dirette di collegamento con le aree periferiche della città che non necessitino di dover raggiungere la stazione di Santa Maria Novella”. Inoltre, “anche in vista dell’utilizzo del sottopasso dello Statuto per la futura tramvia, tornare a prevedere il sotto-attraversamento della ferrovia lungo via Vittorio Emanuele come viabilità alternativa in direzione di Careggi”. Secondo gli architetti fiorentini, il Piano strutturale dovrebbe inoltre contenere prescrizioni – da attuare nel successivo Regolamento urbanistico – sul completamento e messa in sicurezza delle piste ciclabili esistenti, l’incentivazione del bike-sharing e sulla realizzazione di una rete ciclabile nel centro storico.

EDILIZIA SOCIALE. Tornando alle proposte di modifica al Ps, l’Ordine chiede che sia specificato il dimensionamento dell’edilizia sociale, che si stabiliscano da subito le regole del partenariato tra pubblico e privato in materia, e che siano chiariti i requisiti (dalla qualità architettonica alla sostenibilità ambientale) per accedere ai premi destinati a chi costruisce edilizia residenziale di tipo sociale.

Recensione Album Subsonica “Eden”

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Sono passati quattro anni dal loro ultimo album L’eclissi e ovviamente i fan erano in trepidante attesa di questo sesto lavoro targato Subsonica.

Partiamo dal presupposto che L’eclissi era stato un lavoro molto cupo rispetto al passato, sia per gli arrangiamenti che per i testi e forse questo ha portato la band torinese a ricercare sonorità più lievi, più vicine al modo del pop piuttosto che a quello elettronico alla Chemical Brothers per intenderci.

Eden è mixato da Mauro Pagani che offre sempre una certa solidità e le canzoni si dipanano nell’evidente ricerca di qualcosa, forse appunto del Paradiso?

Samuel e compagni hanno sfornato un album con diverse ballate, con canzoni identificabili immediatamente come loro: Il diluvio, il primo singolo estratto Istrice e una presa di posizione, abbastanza innocua in verità, contro il sistema finanziario in Prodotto interno lurido.

C’è dell’ironia nella canzone nata a quattro mani con i fan sul loro sito, Benzina Ogoshi, che ha per ritornello la frase “Non siete riusciti a bissare Microchip emozionale”.

Ironico si, ma purtroppo vero come ritornello.

La band sembra essere arrivata un po’ ad un capolinea. Negli anni novanta ha regalato emozioni generazionali, ma ad ora sembra che abbia ben pochi strumenti di rivoluzione musicale. La professionalità dei Subsonica non è messa in dubbio, ma per il futuro forse sarebbe consigliabile capire che non si può continuare a cercare di fare presa solo sui giovani: l’età anagrafica, ma anche della vita del gruppo, impongono un salto di maturità musicale.

Fa male doverlo scrivere, ma questo album sa già di sentito: ok essere riconoscibili, ma tutti i pezzi sono uguali a sé stessi in una sorta di autocompiacimento che non può portare lontano.

Sicuramente durante i live riusciranno come sempre ad entusiasmare il pubblico, ma decisamente l’attesa era troppa e non è stata appagata.

Subsonica se ci siete ancora battete un colpo!

 

 

I Subsonica in concerto a Firenze

Nelson Mandela Forum 18 Aprile

Viale Pasquale Paoli

Torna ”Taste”, gusto protagonista alla Leopolda

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Dal 12 al 14 marzo, alla Stazione Leopolda di Firenze, Pitti Immagine presenta la sesta edizione di “Taste. In viaggio con le diversità del gusto”, il salone dedicato alle eccellenze del gusto e del food lifestyle. A questa edizione Taste cresce, nel numero degli espositori protagonisti – saranno infatti circa 240 le aziende specializzate e di nicchia che proporranno i loro prodotti al pubblico di appassionati, un aumento del 20% rispetto all’ultima edizione – e negli spazi espositivi della manifestazione, andando a coinvolgere anche l’area Alcatraz della Stazione Leopolda, che ospiterà una serie di progetti e contenuti speciali. A curare il layout del salone, sarà anche per questa edizione l’architetto Alessandro Moradei.

IL “VIAGGIO”. Per gli operatori della gastronomia e della ristorazione e per il pubblico dei visitatori, Taste si è affermato negli anni come un’esperienza divertente e coinvolgente, un viaggio multi-sensoriale alla scoperta dei tanti modi in cui oggi si esprime e si sperimenta il gusto: Taste Tour è il percorso di degustazione dei prodotti proposti dalle aziende, per conoscere e approfondire le ricchezze gastronomiche del nostro paese: dalla vellutata al tartufo nero alla ‘matriciana di pesce, dal salame al Chianti alla bresaola di tonno, dalla pasta secca lavorata a mano su trafile d’oro fino al formaggio pecorino allo zafferano, i cioccolatini all’Aceto Balsamico e la marmellata di olive taggiasche…; Taste Tools è l’area dedicata agli oggetti di food & kitchen design, i capi di abbigliamento, le attrezzature tecniche e professionali per la cucina; Taste Shop è il negozio dove acquistare i prodotti esposti e degustati durante il percorso, un vero e proprio department store in cui si acquistano cibi esclusivi; Taste Ring, il luogo dei dibattiti e delle idee, l’arena in cui i protagonisti della cultura contemporanea della tavola si confrontano sui temi più curiosi e caldi legati al cibo e al gusto, interpretando l’attualità e anticipando le tendenze future; Taste Press, con la presenza di una selezione di riviste e speciali progetti editoriali dedicati all’eno-gastronomia che andranno in scena alla Stazione Leopolda nei giorni del salone.

IL SALONE. Il salone, nato dalla collaborazione di Pitti Immagine con il gastronauta Davide Paolini, è diventato sempre di più il salotto del gusto nel panorama italiano, dove si danno appuntamento i migliori operatori nostrani e internazionali dell’alta gastronomia, ma anche come il fulcro d’attrazione per il sempre più esigente pubblico dei cultori del cibo di qualità: ha superato la soglia delle 10mila presenze il pubblico all’ultima edizione, con una grande attenzione da parte di stampa e tv. Per questo e per la presenza degli eventi organizzati in città nel cartellone del FuoriDiTaste, il calendario di eventi off che accendono i luoghi di Firenze con iniziative e appuntamenti firmati Taste, il salone fiorentino è un osservatorio inedito e unico sull’incredibile mondo del cibo, che si distingue da tutte le altre iniziative esistenti in Italia e in Europa.

Per informazioni, programma e aggiornamenti è possibile visitare il sito www.fuoriditaste.com.

Precipita nel vano ascensore della clinica

Precipita nel vano ascensore della clinica in cui era ricoverato: illeso.

LA VICENDA. Protagonista suo malgrado della vicenda è stato un disabile di 43 anni: secondo quanto ricostruito, l’uomo si sarebbe appoggiato alla porta del vano ascensore della clinica dove era ricoverato, una delle due ante avrebbe ceduto e il 43enne sarebbe precipitato dal primo piano fino al seminterrato.

CONTUSIONI. L’uomo, in seguito alla caduta, ha riportato solo alcune contusioni, ed è stato portato in osservazione all’ospedale di Ponte a Niccheri.

DOVE E’ SUCCESSO. L’episodio è successo ieri sera a Firenze, in una clinica di via San Felice a Ema. Sul posto sono intervenuti ambulanza, vigili del fuoco e polizia scientifica. In seguito all’episodio, l’scensore è stato posto sotto sequestrato.

Rugby, Ruggero Renzetti in Nazionale under 18

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Convocazioni azzurre dei tecnici Stefano Romagnoli e Fabio Roselli: c’è anche il biancorosso Ruggero Renzetti tra i convocati in Nazionale Under 18, in vista del secondo appuntamento stagionale con il Galles a Parabiago (Provincia di Milano, Centro Sportivo Venegoni, ore 14.30) di domenica 13 marzo.

I VENTISEI. I ventisei atleti selezionati si ritroveranno a Noceto mercoledì 9 marzo per un allenamento/confronto con i Crociati Parma, per poi trasferirsi in serata a Parabiago.Rientra nelle fila azzurre Sami Drissi, pilone della Capitolina Roma, indisponibile contro la Francia, e si aggiungono l’ala Gianluca Altieri del R. Sannio e la seconda linea del Rugby Badia Giacomo Riedo.

Ecco i convocati:

Gianluca ALTIERI (UNIONE R. SANNIO)****
Michele ANDREOTTI (RUGBY CALVISANO)
Marco BELLUCCI (URC TIRRENO)*
Giovanni BENVENUTI (LIONS MOGLIANO)**
Andrea BETTIN (ROCCIA RUBANO)**
Rudy BIANCOTTI (RUGBY PARMA 1931)***
Tommaso BONI (LIONS MOGLIANO)**
Michele CAMPAGNARO (RUGBY MIRANO)**
Riccardo DELLA ROSSA (MOGLIANO RUGBY)**
Sami DRISSI (UNIONE RUGBY CAPITOLINA)****
Angelo ESPOSITO (RUGGERS TARVISIUM)**
Filippo GUARDUCCI (LIONS MOGLIANO)**
Stefano IOVENITTI (POL. L’AQUILA RUGBY)****
Vittorio MARAZZI (AMATORI PARMA RUGBY)***
Simone MARINARO (UNIONE RUGBY SANNIO)****
Saif Edin MHADHBI (ERCOLE MONSELICE)**
Alain MORICONI (UNIONE RUGBY CAPITOLINA)****
Luca NOSTRAN (PETRARCA RUGBY JUNIOR)**
David ODIETE (COSMO HAUS REGGIO)***
Edoardo PADOVANI (LIONS MOGLIANO)**
Ruggero RENZETTI (CONSIEL FIRENZE 1931)***
Giacomo RIEDO (RUGBY BADIA)**
Iacopo SALVETTI (RUGBY PARMA 1931)***
Luca SCARSINI (LIONS MOGLIANO)**
Gianmarco VIAN (AMATORI RUGBY SAN DONA’)**
Matteo ZANUSSO (AMATORI RUGBY SAN DONA’)**

Firenze-Fiesole, un weekend con le auto storiche

Cento vetture storiche e cinque ”apripista” particolari saranno le protagoniste, domenica 13 marzo, della quinta edizione della ”Firenze – Fiesole”, manifestazione non competitiva definita ”concorso di eleganza dinamico”.

LA MANIFESTAZIONE. L’obiettivo della manifestazione è quello di radunare esemplari di vetture, da competizione o da turismo, di particolare interesse storico costruite fino agli anni ’60 e farle transitare fra piazza Edison a Firenze e piazza Mino a Fiesole, così da poter essere ammirate e apprezzate dagli appassionati non solo staticamente, ma anche in movimento. La manifestazione avrà inizio con le operazioni di verifica sportiva e tecnica delle vetture sabato 12 marzo, dalle  14 alle  18, presso la Bettini Auto in Via Empoli, zona viale Piombino.

RADUNO. Domenica 13 marzo, invece, i partecipanti si raduneranno alle  9 in piazza SS. Annunziata, da dove partiranno poi per raggiungere piazza Edison, attraversando la città. Una volta schierate nel primo tratto di via San Domenico, si sposteranno alla volta di piazza Mino a Fiesole.

AUTO D’EPOCA. Durante la sfilata il pubblico avrà la possibilità di ammirare particolari mezzi d’epoca: la OM del 1919 di Felice di Tocco, la SCAT del 1922 di Gianni Morandi, la Fiat 501 sempre del 1922 di Enrico Biancalani ed anche la Maserati A6G54 del 1954 di Gilberto Focardi, la Ferrari 250 Testa Rossa del 1959 di Giuliano Bensi, la Cobra del 1965 di Stefano Ricci, la Ermini 1100 del 1949 di Eugenio Ercoli. Infine, sarà presente la Jaguar XK 120 roadster del 1951 identica a quella portata alla vittoria da Clemente Biondetti nello stesso anno e domenica condotta dal nipote del campione, Stefano Biondetti. La manifestazione si concluderà alle 12 con la premiazione che si terrà in piazza Mino a Fiesole.

PREMI. Numerosi saranno i premi assegnati. Questi non si riferiranno solo alla prestazione sul percorso, ma anche alle qualità tecniche ed estetiche dei veicoli, al loro stato di conservazione, alla loro storia sportiva, alla loro collocazione nella storia dell’automobilismo. Questa “passeggiata” prende il nome e il tracciato da una competizione organizzata dall’Automobile Club di Firenze fra il 1948 ed il 1952 che servì al rilancio dello sport automobilistico cittadino dopo la guerra. Una gara che ha visto fra i suoi protagonisti i migliori conduttori fiorentini dell’epoca, primo fra tutti Clemente Biondetti, ma anche Siro Sbraci, Attilio Brandi, Aldo Benedetti o l’indimenticato pilota – costruttore Pasquino Ermini.

Internet gratis è già in piazza, ma in pochi ne approfittano

Internet gratis è già in piazza, ma in pochi ne approfittano

In dieci piazze e due parchi di Firenze internet è gratis. O, per meglio dire, gratis un’ora al giorno. E presto il segnale wi-fi arriverà in altre cinque macro-aree molto frequentate. Non tutti però ne sono a conoscenza, visto che il numero di utenti settimanali del servizio non supera le 500 unità.

IL SERVIZIO. Da piazza della Signoria a Santa Croce, da Ss. Annunziata a Santo Spirito, dal piazzale Michelangelo alle Cascine. Dalla fine del 2009, in 12 zone della città è possibile la connessione senza fili al web, grazie al progetto del Comune “Firenze Wifi”: dopo la procedura di registrazione si può accedere alla rete tramite il proprio pc portatile o smartphone e navigare gratuitamente per 60 minuti al giorno, o 300Mbyte di traffico. Una quantità che permette di fare operazioni basilari, come controllare la posta o effettuare brevi ricerche. Sebbene molti cittadini – in primis i giovani – siano favorevoli al servizio, in pochi lo sfruttano. Basti pensare che solo 500 utenti alla settimana si collegano alla rete wi-fi, in media 70 al giorno. “Al momento non pensiamo ai grandi numeri, puntiamo a estendere il servizio – spiega Simone Tani, dirigente per le strategie di sviluppo di Palazzo Vecchio – solo quando internet wireless raggiungerà una quantità maggiore di zone gli utenti inizieranno a crescere”. Lo scarso utilizzo è legato anche all’assenza di indicazioni sulla presenza della rete wi-fi. “Molte piazze coperte dal segnale sono aree storiche – spiega ancora Tani – dove non è consentito mettere nuovi cartelli”.

RIVOLUZIONE FASE DUE. La seconda parte della rivoluzione digitale arriverà tra la fine dell’anno e l’inizio del 2012, quando la lista dei luoghi coperti dal segnale si arricchirà di altre cinque aree, ben più grandi delle attuali piazze. Il progetto, denominato “la città dei saperi”, verrà a costare un milione di euro e porterà internet senza fili nella zona della stazione Santa Maria Novella, in quella della stazione delle Piagge, alle Murate e a San Lorenzo. Sarà inoltre potenziata la copertura nel parco delle Cascine. Entrambi i servizi, quello già attivo e quello in cantiere, si agganciano alla rete a fibra ottica del Comune, creata negli ultimi anni. Si chiama Fi-Net e si snoda per ben 80 chilometri. Intanto, un primo identikit degli utenti di “Firenze Wifi” esiste già. La maggior parte si collega da smartphone o Iphone. Una percentuale più marginale lo fa invece utilizzando un pc portatile. La piazza con il numero maggiore di accessi è quella di Santo Spirito, mentre in pochi si collegano dai luoghi più turistici, come piazza della Signoria. In conclusione, ecco la lista completa delle zone già raggiunte dal segnale wi-fi: piazza della Signoria, piazza Santa Croce, piazza Santo Spirito, piazza Ss. Annunziata, Parterre, via Canova (nei pressi degli uffici dell’anagrafe), piazza Ghiberti, piazza Alberti, piazzale Michelangelo, piazza bambini e bambine di Beslan, piazzale delle Cascine e parco di San Donato.

E intanto si prepara a salire sulla tramvia

tramvia4piccolaNavigare con il proprio computer portatile o con lo smartphone comodamente seduti sul seggiolino del tram, oppure aspettando il convoglio alle fermate della linea 1. Il tutto senza pagare un euro, per un’ora o 300Mbyte di traffico, come già succede nelle piazze wireless.

SUL TRAM. È ciò che sarà possibile fare a Firenze a partire dal prossimo autunno, grazie a una “bolla wi-fi” – tra le più grandi d’Europa – che coprirà i sette chilometri e mezzo del tracciato della T1. La connessione senza fili non solo salirà a bordo della tramvia, ma arriverà anche alle 14 fermate e nei pressi del percorso ferrato. Il segnale sarà infatti diffuso nel raggio di 100 metri dai binari. Dopo la scelta dell’impresa che eseguirà materialmente gli interventi, i lavori saranno effettuati in estate, per concludersi poi entro l’autunno. In tempi brevi, quindi, il web senza fili “colonizzerà” anche la tramvia, mezzo scelto – dati alla mano – da una media di 40mila persone al giorno. Per collegarsi basterà seguire la procedura di registrazione, come già avviene in 12 zone tra piazze e parchi cittadini. Il progetto “Wi-Move”, fortemente voluto dal sindaco Matteo Renzi, costerà un milione e mezzo di euro, e sarà finanziato in egual misura dalla Provincia di Firenze, dalla Regione Toscana e dal Consiglio dei ministri. Proprio il primo cittadino è da sempre molto sensibile quando si parla di nuove tecnologie e di word wide web, visto che è stato uno dei primi amministratori locali a utilizzare in modo strategico la rete. Prima durante la campagna elettorale, poi direttamente dalle stanze di Palazzo Vecchio. Proprio su internet, sul suo seguitissimo profilo Facebook, Renzi ha speso parole di lode per l’iniziativa: “Sono molto contento per il progetto wifi – ha scritto –- una città degna di questo nome investe anche sulle infrastrutture tecnologiche. Noi ci stiamo provando”.

DEHOR. “Wi-Move” si affianca alle iniziative già in atto (le 12 zone cittadine wi-fi, che diventeranno 17 con l’arrivo del 2012) e alle nuove disposizioni per i cosiddetti dehor dei pubblici esercizi. Entro il prossimo 15 novembre gli allestimenti esterni dei locali dovranno adeguarsi alle nuove regole dettate dal Comune. Tra queste, una norma riguarda da vicino gli internauti: i nuovi dehor dovranno fornire ai clienti l’accesso gratuito a internet wireless. Su questo fronte si stanno muovendo nuove idee. Palazzo Vecchio proporrà ai commercianti di individuare, tramite una gara pubblica, un gestore unico. In questo modo si abbatterebbero i costi per i locali, mentre gli utenti potrebbero accedere al servizio grazie a una password unica. Intanto, la notizia di una Firenze wi-fi varca i confini nazionali. Al progetto tutto gigliato si è interessato perfino il prestigioso settimanale tedesco Der Spiegel, che ha dedicato al sistema fiorentino un articolo sul suo sito web.

L’erba del Franchi è sempre più verde

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Il manto erboso dello stadio Franchi gode di ottima salute. E’ quanto è emerso stamani dopo un sopralluogo effettuato da Fabio Minnella, direttore dello stadio Franchi, accompagnato da Simone Tofani e da Alberto Lanzi, della Cooperativa Agricola Legnaia, che sono tra i consulenti per la realizzazione e il monitoraggio del prato del Franchi.

TRA I MIGLIORI D’ITALIA. “Il manto erboso, costantemente curato grazie alla professionalità degli operatori del Comune di Firenze, della direzione dello stadio Franchi con la collaborazione della Cooperativa di Legnaia, in gran parte fornitrice dei prodotti  – hanno affermato Minnella e Tofani – è in ottime condizioni, e possiamo definirlo sicuramente tra i migliori d’Italia”.

PROBLEMI E SOLUZIONI. “In questi anni si sono verificati dei problemi al terreno del Franchi – ha spiegato Minnella – causati dal substrato completamente in sabbia, che da una parte favorisce nel periodo invernale le ottime caratteristiche di drenaggio, ma dall’altra lo deprime nei periodi estivi a causa di temperature alte e prolungate, causando condizioni di sviluppo di malattie funginee e il diradamento dell’erba. Per limitare questi problemi, nell’ambito di un continuo aggiornamento delle tecniche di coltivazione, è stato introdotto nei periodi di semina primaverile ed autunnale il “miscuglio renovator”, un mix di tre diverse varietà di loietto, che resiste alle basse e alle alte temperature. Un buon lavoro di semina che permesso di presentare, nell’estate 2010, un campo di calcio ottimo già dalle prime gare di campionato”.

PROMOSSO. I problemi che si erano verificati in passato sembrano essere risolti e, anche se non si può mai abbassare la guardia, lo stadio del Franchi oggi è stato promosso a pieni voti.

Quei mestieri che nessuno vuol più fare

Il lavoro? C’è, basta cercarlo, accontentarsi e “sporcarsi le mani”. La crisi economica, si sa, ha colpito duramente soprattutto il mondo giovanile. In Toscana sono 69mila i ragazzi – tra i 15 e i 34 anni – alla ricerca di una prima occupazione, nonostante vi siano professioni che non riescono a decollare a causa delle difficoltà di reperimento della forza lavoro.

LA CLASSIFICA. Nella “classifica” dei mestieri meno ambiti stilata da Confartigianato Firenze (e per i quali un contratto a tempo indeterminato sarebbe sostanzialmente assicurato) si trova di tutto un po’: pasticceri, gelatai, sarti, macellai, muratori, idraulici, falegnami, operai agricoli, cuochi, panettieri, fabbri e persino igienisti dentali. Risultati che non stupiscono affatto. A quanti di noi è capitato di aver bisogno di un elettricista, di un meccanico o, peggio ancora, di un antennista o di un idraulico senza riuscire a trovarli?

LAVORI TRASCURATI. È il paradosso dei cosiddetti lavori trascurati. “In Italia  – sottolinea il report di Confartigianato – dovrebbero essere valorizzate forme di lavoro in grado di facilitare l’accesso al mercato da parte dei giovani, e favorire quei processi di formazione in azienda che sono indispensabili per ridurre il mismatch (discordanza) tra domanda e offerta rilevata sul segmento giovanile”. Nel 2010, con la flebile ripresa dell’economia, le assunzioni previste dalle imprese e monitorate dal sistema informativo Excelsior 2010 di Unioncamere e Ministero del Lavoro sono tornate a salire, e contemporaneamente è tornata a crescere anche la difficoltà di reperimento di personale non stagionale (+6 per cento rispetto al 2009), che riguarda il 26,7 per cento del totale delle assunzioni programmate dalle imprese. Il rapporto Excelsior 2010 ha inoltre evidenziato che la difficoltà di reperimento del personale è determinata dall’inadeguatezza degli aspiranti (14,3 per cento) e dal ridotto numero di candidati (12,4 per cento). Lo sbaglio dei giovani di oggi sembra dunque essere quello di non volersi orientare al lavoro nelle arti e nei mestieri, cosa che consentirebbe loro interessanti occupazioni prima come apprendisti, poi come lavoratori dipendenti e infine con l’opportunità di diventare un imprenditore in proprio. E lo stesso errore sembrano commetterlo anche i genitori, nel non indirizzare i figli su questa strada, il che, naturalmente, non significa escluderli dall’opportunità di studiare. Insomma, andrebbe cambiata un’intera cultura, pare voler dire il report.

EXTRACOMUNITARI. Nel frattempo, gli extracomunitari rappresentano sempre più una risorsa indispensabile in tanti ambiti della vita economica e sociale del nostro paese. Va ricordato, infatti, come fa notare anche l’Inail, che “quasi il 10 per cento del Pil italiano arriva dagli immigrati e che una famiglia su dieci dipende da una badante straniera. Così come la maggior parte delle fabbriche del Centro–Nord”.

Giovani e lavoro, ”la mia (deprimente) esperienza”

Per i neolaureati italiani trovare un lavoro (e soprattutto un lavoro stabile) è sempre più difficile: lo conferma l’ultimo rapporto di Almalaurea. E lo conferma anche Emanuele, 26enne laureato da 2 anni e mezzo in ”Chimica e tecnologia dei materiali”, che ha deciso di raccontare la sua esperienza a Il Reporter.

Ecco la sua lettera:

“Gentile redazione,

proprio ieri sera ho letto il Vs articolo circa i giovani laureati ed il lavoro e, purtroppo, posso confermare per esperienza diretta, che è la verità. Ma c’è di più. Premetto che ho 26 anni, sono laureato da 2 anni e mezzo in “Chimica e tecnologia dei materiali” con 108 e 2 anni fa ho trovato un lavoro che poco ha a che fare con la mia qualifica e le mie passioni, ma che è pur sempre un buon lavoro. Ovviamente, dopo due contratti a tempo determinato, l’azienda ha deciso di non rinnovare il rapporto di lavoro e adesso mi ritrovo nella condizione di chi, a quasi 3 anni dalla laurea, è ancora in cerca di una occupazione.

Non solo.. sono iscritto al I anno della laurea magistrale in “Ecotossicologia e sostenibilità ambientale”, pur lavorando e questa scelta viene vista dalle aziende alle quali mi propongo per lavorare, come un impedimento, sebbene sia in grado di lavorare e studiare senza particolari problemi. Ma eccoci a ciò che non viene mai detto da nessuno. A fronte dei bei discorsi dei nostri politici, che consigliano di “accontentarsi” (anche se così non è…) di fare qualsiasi tipologia di lavoro e continuare a cercare l’attività per cui si è studiato, devo constatare che qualunque tipo di azienda, sia essa artigianale o meno, non si “abbassa” ad assumere come falegname o idraulico un laureato, come se tale condizione fosse una malattia (“noi i laureati non li vogliamo”, “tanto poi vai via”.. queste sono alcune delle risposte che mi sono sentito dire) e nessuno si pone il pensiero che, probabilmente, chi richiede di poter fare l’idraulico o il falegname o l’imbianchino (anche part time) pur potendo svolgere anche altri lavori, forse è davvero motivato e sicuramente, anche se non ha esperienza, è in grado di imparare alla svelta.

Ma tant’è.. tutti vogliono gente esperta, ma nessuno “perde” tempo ad insegnarci un mestiere..soprattutto se poi, una volta che si torna a casa, ci si rimette a studiare.
Però intanto, le statistiche ci propinano che mancano panettieri, falegnami, idraulici, ecc… E’ una vergogna, tutti che si lamentano ma nessuno che si prende la responsabilità di insegnare a ragazzi che hanno bisogno di lavorare (anche per mantenersi gli studi) un lavoro, confidando nel fatto che chi ha voglia, impara prima! Quello che la gente della mia generazione percepisce è una sorta di “sbarramento” alla possibilità di costruirsi una qualsiasi tipologia di indipendenza (mutui, case.. roba da fantascienza), alla possibilità di imparare un mestiere ed a quella di potersi inventare un lavoro..

Con amarezza,
Emanuele Sbaragli”

COSA NE PENSI? Racconta la tua esperienza a [email protected]

Quesi mestieri che nessuno vuol più fare