martedì, 19 Agosto 2025
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Cinque suicidi e sovraffollamento: il 2010 delle carceri toscane

“Al 31 dicembre 2010 in regione erano presenti 4.494 detenuti (4.303 uomini, 191 donne), con una media dell’indice di sovraffollamento attestata al 41,1%. Il carcere di Sollicciano (89,5%)  è la struttura più affollata della regione, seguita da Pistoia (83,8 %, Pisa (76,9 %) e Lucca (74,3 %)”.

I NUMERI. Sono i numeri sul 2010 nelle carceri resi noti dalla Uil Pa penitenziari. “Nel 2010 – continua la nota della Uil Pa – nei penitenziari della Toscana si sono registrati cinque  suicidi (2 a Sollicciano; 1 a Livorno, Massa e Pistoia). I tentati suicidi ammontano a 155 (47 nel solo carcere di Livorno). 23 i detenuti salvati in extremis dalla polizia penitenziaria. Gli atti di autolesionismo – elenca Eugenio Sarno, Segretario Generale della Uil Pa Penitenziari – assommano a 787 (302 nel solo Sollicciano) . I detenuti che hanno fatto ricorso, in segno di protesta, a scioperi della fame sono risultati essere 582. Gli atti di aggressione avvenuti nei confronti dei poliziotti penitenziari sono stati in totale 20 (4 a Sollicciano; 3 a Livorno; 2 a Massa, Pisa, Porto Azzurro, Prato, San Gimignano; 1 a Arezzo, Montelupo, Lucca)”.

SARNO. “La presenza di 1.308 detenuti in più rispetto alla capacità ricettiva massima degli istituti di pena toscani, rilevata al 31 dicembre, è la fotografia più nitida dell’universo carcere  e dell’ anno che si è lasciato alle spalle. – commenta Sarno – oggi il nostro intento è solo quello di dare i  numeri, che nella loro spietata freddezza possono valere più di qualsiasi commento, con l’auspicio che possano trovare giusta attenzione ed analisi nelle redazioni dei media perché si contribuisca ad affermare una coscienza sociale rispetto al dramma penitenziario che, in tutta evidenza, non trova sufficiente attenzione da parte della quasi totalità del ceto politico, sempre più insensibile e distante verso  una delle più drammatiche questioni sociali del Paese. In ogni caso, consapevoli  che lo straordinario impegno e l’elevata professionalità di tutti gli operatori penitenziari hanno impedito il definitivo collasso del sistema, non perdiamo la speranza che prima o poi i politici, Alfano in testa, possano decidere di impegnarsi seriamente alla ricerca delle soluzioni…. Semmai in prossimità di qualche campana elettorale”.

MOBILITAZIONE. Il futuro, dunque, preoccupa e non poco la UIil dei baschi azzurri, che “è pronta alla mobilitazione”. “Abbiamo ripetutamente denunciato la grave situazione che si abbatte sulle incolpevoli spalle della polizia penitenziaria, soprattutto in alcune realtà come Prato, Sollicciano e Livorno. Oramai, stante la carenza di personale, è accertata l’impossibilità di godere dei diritti soggettivi  e di lavorare in condizioni dignitose e sicure e con turni compatibili . E’ chiaro – conclude il Segretario Generale della Uil Pa Penitenziari – che di fronte a questa triste realtà, permanendo le attuali condizioni, potremmo non avere alternative alla strada della mobilitazione. Il personale è stanco e  sfiduciato, allo stremo delle energie psico-fisiche. Nelle sezioni detentive il rapporto è un agente contro un centinaio di detenuti. Le traduzioni sono sistematicamente effettuate con scorte sottodimensionate. A rendere più difficile  la situazione concorre anche la determinazione di alcuni dirigenti di non attenersi ad un modello di relazioni sindacali corrette. Su tutte la Direzione di Sollicciano. Bisognerebbe comprendere che la partecipazione condivisa aiuta a risolvere; arroccarsi nei fortini del potere, invece, isola e rende le cose molto più complicate”.

Ruba al centro commerciale e minaccia il direttore: arrestato

Un georgiano è stato arrestato a Empoli dopo aver tentato un furto in un centro commerciale.

L’INTERVENTO. Sul posto è intervenuta la polizia, dopo che alcune persone avevano fermato uno straniero che si era reso autore di un furto. Giunti sul posto, i poliziotti hanno accertato che il direttore del negozio, insieme a un ispettore del Commissariato di Empoli che si trovava lì libero dal servizio, avevano fermato un cittadino georgiano – N.G. di 28 anni – privo di permesso di soggiorno ma in possesso di una patente di guida georgiana.

IL FURTO. Il 28enne, dopo aver rubato un paio di jeans a cui aveva rimosso il chiodo della placca antitaccheggio con una tronchesina, aveva cercato di darsi alla fuga.

I FATTI. Secondo il racconto del direttore, è stato lui stesso a fermare il 28enne mentre stava uscendo dal negozio: non appena questi si è accorto che il direttore stava chiamando la polizia, prima ha riconsegnato la merce rubata, poi, dopo aver cercato invano di intimidirlo mimando con le mani il gesto della lama del coltello passata sulla gola, lo ha allontanato con una forte spinta e ha cercato di darsi alla fuga.

LA FUGA. Inseguito dal direttore che lo haraggiunto sulla terrazza del centro commerciale, il 28enne è stato definitivamente fermato grazie all’intervento di un ispettore del Commissariato di Empoli – che, in borghese, si trovava presso il centro commerciale libero dal servizio – il quale, qualificandosi, ha messo fine ai tentativi del georgiano di divincolarsi dalla presa del direttore. 

L’ARRESTO. Il 28enne è stato quindi tratto in arresto per il reato di rapina impropria aggravata dall’aver commesso il fatto in condizione di clandestinità, e deferito all’a.g. anche per il reato di ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato.

”Mucca pazza”, morta la donna ricoverata a Livorno

E’ morta la donna di Livorno da tempo ricoverata per aver contratto il morbo della cosiddetta “mucca pazza”.

IL RICOVERO. La donna, 44 anni, era stata a lungo ricoverata in stato di incoscienza per aver contratto la variante della sindrome di Creutzfeldt-Jakob, più nota come morbo della “mucca pazza”.

ASL. Il caso era diventato noto lo scorso 21 luglio. A comunicare il decesso è stata la Asl. Non è mai stato chiarito come la livornese abbia contratto il morbo. Escluso counque qualsiasi tipo di contagio.

SECONDO CASO. Si tratta del secondo registrato in Italia. Il primo aveva riguardato una donna di Menfi, nel 2002.

De Magistris si autosospende

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Un comunicato della società Campione d’Inverno in serie A1 femminile sulla decisione del tecnico Gianni de magistris di autospendersi dalla guida tecnica della squadra.

La Fiorentina Waterpolo, riunita in Assemblea – spiega la società – prende atto dell’autosospensione del Tecnico Gianni de Magistris per motivi di carattere personale. Nomina, nello spirito del particolare momento di rigore, alla guida della squadra per l’imminenza degli impegni di Campionato e di Coppe Europee, i Tecnici Massimo Borracci e Daniela Lavorini, con il ruolo quest’ultima anche di giocatrice e fino a nuova determinazione e conseguente decisione, anche in attesa di conoscere le intenzioni di de Magistris”.

Pari viola in rimonta a Bologna

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La prima partita del 2011 della Fiorentina, ancora scossa per il caso Mutu messo ieri fuori dalla rosa, finisce con un giusto pareggio visto che il Bologna ha dominato la prima frazione di gara mentre la Fiorentina ha meritato il pareggio nel secondo tempo. Dopo soli cinque minuti la difesa della Fiorentina viene freddata da Di Vaio che corregge, di testa, in rete un cross di Casarini. La Fiorentina non riesce a reagire e risponde in maniera confusa con tiri da lontani e lunghi lanci di D’Agostino e Montolivo per Gilardino e Babacar.

La Fiorentina rientra nella ripresa con un altro passo. Il giovane Babacar cresce  e proprio da una sua azione arriva la rete del pari firmata da Santana, su assist di Cerci. I viola prendono coraggio e si rendono pericolosissimi anche con Ljajic (entrato al 74’ al posto di Cerci). A partita ormai conclusa è però il Bologna, ancora con Di Vaio, a provare l’affondo decisivo maBoruc manda a lato di un soffio.

Nella prima gara senza Mutu la fiorentina si consola con Babacar, giovane promettente e Sinisa Mihajlovic, a fine gara, parla anche dell’ex numero dieci viola: “Dobbiamo ripartire dal nostro secondo tempo, purtroppo però il gol subito ci ha tagliato le gambe. Comunque abbiamo rischiato poco. Mercato? Alla società non chiedo nulla, sono contento della mia rosa. Con Babacar e Gilardino siamo a posto, magari valuteremo se cambiare modulo. Il 4-4-2? Abbiamo deciso di mettere un attaccante più vicino a Gilardino, doveva essere Mutu, ma poi… Baba si era allenato bene, gli ho dato fiducia. Non so se Marchionni era arrabbiato all’uscita dal campo, ma sono dell’idea che un giocatore che esce non debba essere felice. Mutu ha mancato di rispetto a tutti, giocatori, società, allenatore e tifosi, l’ho sempre difeso – aggiunge il tecnico – ma ora non posso più. Un giocatore così non mi serve, neanche se fosse il più forte del mondo”.

Mutu-Fiorentina: rottura totale

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Nuovo caso Mutu ad inizio anno. Il giocatore rumeno non ha partecipato all’allenamento di rifinitura mettendosi, di fatto, contro la Fiorentina. La società ha subito giudicato il gesto un atto di insubordinazione ed ha deciso di mettere fine al rapporto col numero dieci viola.

Questo il comunicato ufficiale della società: “Il Calciatore Adrian Mutu ha oggi unilateralmente e senza dare alcuna giustificazione abbandonato la seduta di allenamento.

Tale improvvisa decisione, che provoca anche un danno agonistico alla società Fiorentina, atteso che il mancato odierno allenamento rende non convocabile il calciatore per la delicata trasferta di Bologna, ha fatto seguito ad un incontro tra la Società ed il rappresentante del giocatore nel quale si è discusso del futuro di quest’ultimo.

Tale atto di insubordinazione e di mancato rispetto della Maglia e della Squadra, buon ultimo di una sequela di comportamenti analoghi costantemente perpetrati dal calciatore Mutu, costringono la società Fiorentina a riservarsi ogni azione in ogni sede, federale e civile“.

Incuria in città, le foto dei lettori

Dopo il reportage fotografico sullo stato di via Palazzuolo, abbiamo chiesto a voi lettori di inviarci le vostre fotografie su zone della città caratterizzate da sporco, incuria o altri problemi, zone in cui vorreste che si intervenisse per migliorare la situazione.

Ed ecco quello che ci avete mandato:

 

Un cassonetto a Gavinana

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Continuate a inviarci le vostre foto a [email protected]. Saranno pubblicate sul nostro sito.

Ruba Babbo Natale e scappa. Investendo il proprietario

Ha addirittura cercato di investire un negoziante pur di portarsi via un Babbbo Natale elettronico. E’ avvenuto a Monte San Savino (Arezzo), protagonista della vicenda un romeno di 49 anni.

SANTA CLAUS. Il grande pupazzo elettronico di Babbo Natale era esposto davanti a una cartoleria di Alberoro, nel comune di Monte San Savino. Qualche giorno fa, accorgendosi che glielo stava portando via, il negoziante ha rincorso il romeno che, salito su un’auto, nella fuga ha tentato di investirlo.