“102 metri” sono sia quelli che separano l’Istituto Penitenziario di Bolzano dal Museion, museo di arte contemporanea del capoluogo dell’Alto Adige, sia quelli che dividono il Panopticon dagli spazi di MAD Murate Art District. E proprio “102 metri” è il titolo del lavoro svolto dal fotografo Nicolò Degiorgis, protagonista della personale curata da Valentina Gensini e allestita proprio all’interno del complesso dell’ex carcere delle Murate a Firenze (Piazza delle Murate) fino al 30 aprile 2023 grazie alla collaborazione tra Kunsthistorisches Institut in Florenz e MAD nell’ambito del progetto europeo GAP – Graffiti Art in Prison.
Un intimo dialogo tra museo e carcere, tra memoria dei luoghi e dimensione artistica con il semplice – ma non banale – fine di raccontare le contraddizioni in atto all’interno di alcune realtà come quella del carcere. La mostra è aperta dal martedì al sabato dalle ore 14:30 alle 18:30. L’inaugurazione della mostra “102 metri” è prevista mercoledì 29 marzo alle 18:00.
Il percorso in mostra al MAD – Murate Art District
Il fotografo Nicolò Degiorgis ha la sensibilità per trattare questa importante tematica e si pone quasi come antropologo dando voce ai detenuti attraverso un mezzo neutro e semplice quale la pratica artistica per far viaggiare i loro pensieri fuori dalla barriera che costantemente li separa dal mondo reale. Ecco che la distanza dei “102 metri” si accorcia dando luogo anche a spazi comuni: un vero e proprio gioco di specchi tra due luoghi, che richiede all’osservatore attenzione e cura.
La mostra è suddivisa in due parti: la prima, disposta in orizzontale all’interno di particolari teche metalliche, vede protagonista l’espressione personale dell’artista con dei veri e propri dittici fotografici che mettono a confronto gli spazi del Museion, una struttura vivace e moderna nata negli anni Duemila con l’obiettivo di archiviare, salvaguardare e promuovere la cultura, e il carcere di Bolzano, un edificio decadente costruito nel XVIII secolo con finalità completamente opposte. La seconda, invece, vede protagonista – grazie ad una serie di grandi fotografie esposte alle pareti – l’espressione collettiva, data dal lavoro svolto direttamente dai detenuti all’interno del Carcere di Bolzano al termine del Corso di “Arte e Fotografia”, tenuto dal fotografo stesso.
102 metri di Degiorgis: “Prison Museum”, non solo un libro
La mostra “102 metri” di Nicolò Degiorgis al MAD – Murate Art District, con le fotografie e installazioni dell’artista, si legge a partire da “Prison Museum” (Ed. Rorhof): non solo libro in quanto oggetto, ma concetto e pensiero a fianco alle opere nate dalla collaborazione del fotografo con i detenuti. In mostra ritroviamo materiali quali il cartone e il metallo, gli stessi che troviamo anche sulla copertina e sul dorso del catalogo. All’interno, gli scatti realizzati negli spazi del carcere di Bolzano e di Museion, il museo di arte moderna e contemporanea della città, grazie all’esperienza di Nicolò Degiorgis come insegnante presso l’Istituto Penitenziario e come curatore ospite presso Museion.