Riapre il museo di Casa Martelli, a Firenze, parte integrante del gruppo Musei del Bargello, chiuso al pubblico da oltre un anno.
Residenza privata della famiglia Martelli fino agli anni Ottanta del Novecento e prezioso esempio del collezionismo d’arte dal XV secolo al XIX secolo, sarà infatti accessibile gratuitamente ogni sabato a partire dal 4 settembre (previa esibizione del Green Pass) con 4 turni di visite guidate alle 9, alle 10, alle 11 e alle 12 per gruppi di massimo 10 persone, senza obbligo di prenotazione, nel pieno rispetto delle disposizioni anti Covid.
Casa Martelli, visite gratis al museo e qualche novità
I visitatori del Museo di Casa Martelli, oltre alla visita guidata agli ambienti della magione, troveranno ad aspettarli la selezione di opere “Presenze barocche dal Museo Nazionale del Bargello”, esposta temporaneamente a Casa Martelli, in previsione dei lavori di riallestimento che attendono le Sale barocche del Bargello. Lo spostamento delle opere dal museo capofila del gruppo fornisce dunque la fortunata opportunità per ammirare questi capolavori nel contesto di Casa Martelli, a Firenze. In mostra tre busti monumentali: il Ritratto del Cardinale Paolo Emilio Zacchia di Domenico Guidi (1654), immagine riflessiva e poetica dell’autorevole Cardinale (“uomo – secondo la descrizione che ne fa nel 1793 Lorenzo Cardella nelle Memorie storiche de’ cardinali della Santa Romana Chiesa – pieno di cortesia, al sommo benefico e cortese, e di tutte le più belle qualità adorno, e fornito”), apprezzato dai contemporanei per l’elegante “atto di volgere il foglio di un libro che tiene nelle mani”, come spiega Giovanni Pietro Bellori, storico dell’arte e biografo tra i più importanti del Barocco italiano. Insieme al cardinale, all’interno del Salone da Ballo è esposta anche una coppia di busti raffiguranti Cristo e la Vergine Maria il cui enigmatico autore ancora ignoto, forse francese, ha saputo unire la composta eleganza dei panneggi all’espressività dei volti e al movimento dei busti.
Dal Bargello proviene infine anche il busto della giovane aristocratica Virginia Pucci Ridolfi, morta nel 1568 a soli ventotto anni, esposto nella prima sala della Quadreria. Già ritenuto opera dello scultore fiorentino Domenico Poggini, è stato poi riferito al raro Ridolfo Sirigatti per via degli innovativi fermenti di naturalismo che si possono leggere nel sensibile modellato del volto e nell’analitico trattamento dei decori dell’abito.
I concerti al museo, l’Estate al Bargello è anche qui
Inoltre, l’11, il 18 e il 25 settembre alle 10.30 e alle 11.30 il pubblico che farà visita a Casa Martelli a Firenze sarà accolto nel Salone da ballo dai concerti dell’Orchestra da Camera Fiorentina diretta dal maestro Giuseppe Lanzetta organizzati nell’ambito della programmazione di Estate al Bargello 2021. I concerti, gratuiti e inclusi nel percorso di visita, vedranno l’11 settembre Mattia Fusi protagonista di un recital al pianoforte. Il 18 settembre, Ludovico e Elettra Mealli, rispettivamente al violino e al violoncello, interpretare alcuni pezzi del repertorio di Antonio Vivaldi, Domenico Scarlatti e Wolfgang Amadeus Mozart. Infine il 25 il trio barocco composto da Matteo Saccà e Rossella Pugliano al violino e Giacomo Benedetti al clavicembalo faranno ascoltare alcuni brani di Andrea Falconieri, Francesco Rognoni Taeggio, Dario Castello, Arcangelo Corelli e Tomaso Albinoni.
Casa Martelli, la storia del museo di Firenze
Casa Martelli, appartenuta alla famiglia Martelli fino all’estinzione del casato, nel 1986, e diventata successivamente proprietà dello Stato italiano, dal 2014 fa parte del gruppo Musei del Bargello (insieme al Museo Nazionale del Bargello, alle Cappelle Medicee, a Palazzo Davanzati e alla Chiesa e Museo di Orsanmichele). È stata residenza di un casato illustre per la storia di Firenze e del collezionismo d’arte fin dal XV secolo.
La sua preziosa quadreria, esposta in ambienti affrescati da Vincenzo Meucci e Tommaso Gherardini, testimonia il prestigio delle raccolte d’arte con alcuni capolavori di artisti celebri come Mino da Fiesole, Piero di Cosimo, Domenico Beccafumi, Salvator Rosa, Luca Giordano. Acquisito dallo Stato nel 1999, il Palazzo conserva alcune suggestive sale, decorate interamente a paesaggio e a imitazione di un giardino d’inverno, che restituiscono il ricordo della vita che si è condotta nella casa fino all’estinzione della famiglia nel 1986.