Dalla prima sfilata del 12 febbraio 1951 che sancì la nascita della moda italiana ai grandi appuntamenti che fanno oggi di Firenze una delle capitali mondiali del fashion: arriva Pitti Uomo e il Museo del Novecento dedica un'intera sezione, l'ottava, alla storia della moda del secolo scorso. Tra i visitatori del primo giorno di apertura, ieri c'erano anche il sindaco Dario Nardella accompagnato da Vittorio Sgarbi, critico d’arte e assessore alla cultura di Urbino.
Viaggio nella moda italiana
Si parte da dove tutto ebbe inizio: la prima sfilata collettiva di alcune sartorie italiane che il 12 febbraio 1951 Giovan Battista Giorgini ospitò nella propria residenza di Villa Torrigiani. Quel giorno nacque la moda italiana. L'evento fu un successo, tanto che le sfilate, nate come eventi occasionali, diventarono da subito un atteso appuntamento semestrale. Serviva una nuova sede per accogliere un pubblico sempre più numeroso: nel luglio 1952 le sfilate si spostarono nella Sala Bianca di Palazzo Pitti. La storia della moda del Novecento viene ripercorsa attraverso filmati d'epoca e materiale multimediale di approfondimento.
Sgarbi: “Allestimento intelligente”
“Bello l’allestimento del percorso a ritroso”, ha commentato Sgarbi elogiando l'allestimento del museo del Novecento. “Si parte dagli ultimi anni, dal periodo della ‘confusione’, passando per gli anni ‘70, per arrivare al paradiso ritrovato che è la pittura degli anni ‘30, ‘20, ’10, una meraviglia assoluta in un’Europa che la conosce poco. Abbiamo avuto artisti molto sottovalutati, fra questi penso a De Pisis, qua esposto. E il nucleo Della Ragione qui risalta, attraverso un prima e un dopo che ne esalta il valore. Perciò davvero il criterio rovesciato è molto intelligente: entrare dagli anni novanta ed uscire a inizio secolo”.